Alla destra del Diavolo

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E' la fine,
Ogni storia deve averne una, giusto?
E sono eternamente grata di essere con te in questo momento
Ti vedo depresso da settimane ormai,
Sei cupo, stranamente silenzioso e fin troppo pensieroso.

Forse hai voluto troppo,
Lo abbiamo voluto entrambi,
Questo è il finale che abbiamo scelto,
Tragico e teatrale.

L'arte dopotutto è sempre stata nelle nostre vene,
Ho sempre preferito i tuoi disegni a quelli di chiunque altro,
Perché mi fanno percepire ciò che provi tu,
Quei tratti pieni di tristezza, malinconia ed allo stesso tempo colmi di rabbia e risentimento.

Questo è ciò che ho sempre amato in te,
La tua determinazione e forza d'animo
E la bontà riservata ai pochi
Che scegli con cura.

Non mi importa ciò che pensano gli altri,
Mi hanno detto infinite volte di andarmene,
Di voltarmi e scappare per sempre
Da te e dalla nostra autodistruttiva relazione.

Ma loro non ti conoscono come ti conosco io,
Ricordo ancora la prima volta che ti vidi,
Ero poco più di una ragazzina e tu un uomo già affermato,
Il mio datore di lavoro nutriva molto rispetto in te.

Poco prima che tu varcassi la soglia mi disse:
Stai zitta,
Ridi e cerca di far bella figura,
E' il mio cliente più importante.

Mi aspettavo d'incontrare la persona più severa e cupa del mondo,
Invece sei entrato inciampando e sorridendo,
Eri elegante e goffo allo stesso tempo,
Mi facevi ridere e rasserenare.

Sai,
Non da subito fui attratta da te,
Eri un uomo nella media,
Molto più grande di me per giunta.

Ma poi ti sentii parlare,
Il tuo tono,
I tuoi aneddoti,
Iniziai così a voler scavare dentro di te.

Ogni aspetto della tua personalità mi affascinava,
Le tue idee,
I tuoi sogni
Ed il tuo sfrontato coraggio.

Grazie a te scordai tutti i problemi,
Ai miei genitori troppo restrittivi
E le mie sorelle troppo invadenti
Preferivo il nostro piccolo e segreto mondo.

Ricordo quando il nostro legame s'intensificò ancor di più,
In ginocchio piangevi sulla mia spalla,
Fu la prima volta che vidi una lacrima fuoriuscire dai tuoi occhi magnetici,
E come sempre le tue emozioni riuscirono a trascinare anche me.

Ma la tua piccola cugina era morta,
L'amavi quanto ami me,
Eppure ha preferito spararsi
Piuttosto che vivere ancora con te.

Da quel giorno sei cambiato,
Più severo con te stesso
E dedito solo al lavoro,
La nostra piccola relazione si sfaldava col tempo.

Ci vedevamo ogni giorno,
Poi una volta a settimana,
Infine una al mese,
Mi stavi allontanando.

Forse avevi paura,
Credevi che mi avresti fatto involontariamente del male,
Ma io volevo solo te,
Non riuscivi a capirlo.

Le notti passate a piangere,
Mentre tu eri lontano,
Vedevo il nostro mondo sgretolarsi
Ed io ero l'unica a raccogliere le macerie.

Le mie giornate divennero buie,
Eri il mio faro,
Dovevo fartelo capire
A qualsiasi costo.

Se io non posso averti
La vita non può avere me,
Seguendo le orme di tua cugina
Mi puntai la pisola al collo e premetti il grilletto.

Quello fu il mio primo atto folle,
Al quale sopravvissi,
Mia sorella mi salvò dal bagno di sangue
Ed al mio risveglio c'eri tu.

Preoccupato per la mia situazione
Mi dicesti che per il dottore ero stata fortunata,
Il proiettile aveva evitato i punti più sensibili ed era fuoriuscito,
Mi avrebbero dimessa in settimana.

How an Angel DiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora