La dolce fuga

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18 Ottobre

Non credevo ti avrei più riscritto, è passato tanto tempo, vero?
Forse troppo, nella pagina precedente mi lamento della bambola che mi comprò mamma per il mio undicesimo compleanno, te la ricordi?
Era bionda, come una comunissima Barbie, io la volevo mora, come me.
Quelli erano i miei unici problemi, è strano notare come le disgrazie e tragedie che si vedono con gli occhi di un bambino risultino sciocchezze una volta adulti.
E viceversa, quando si è piccoli i soldi, le guerre, il lavoro e le religioni sembrano stupidaggini, forse subiamo tutti un'involuzione, diamo sempre più importanza agli orrori che ci opprimono e snobbiamo le piccole gioie.
Questo è il mio pensiero, a dir la verità il suo ed ora il nostro.
Se ti scrivo a distanza di quasi sette anni è perché ho finalmente conosciuto una persona fuori dalla norma, il passaggio da bambina ad adolescente non è stato né bello, né traumatico, ma qualcosa di peggiore: è stato semplicemente noioso, non c'è cosa più brutta del grigio.
E' terrificante come io non abbia da dirti nulla riguardo questi anni, sono cresciuta sì, ho fatto nuove amicizie sì, ma niente di così importante da imprimere su queste pagine che nessuno mai leggerà e questo la dice lunga.
Qui arriviamo a lei, Luna, la nostra nuova compagna di classe, quando l'abbiamo vista per la prima volta siamo rimasti esterrefatti, è una ragazza misteriosa più grande di noi, infatti è stata bocciata due volte, i suoi capelli castani non sembrano molto curati eppure sono perfetti, come il suo volto candido ed i suoi grandi occhi del colore delle querce secolari, dalla manica destra s'intravede un tatuaggio che finisce sulla mano.
Per la prima settimana nessuno ha osato rivolgerle la parola, nemmeno io, ero pietrificata dalle emozioni che suscitava in me, forti e contrastanti, con quegli occhi che ti fissavano fin dentro l'anima e quelle scarlatte labbra perennemente serrate.
Non ci volle poi molto prima che alcuni miei compagni ci provassero spudoratamente con lei, d'altronde è dotata di grande fascino, sono stati respinti tutti in massa con una semplice alzata di sopracciglia, uno di loro, Edoardo, si è adirato molto e ha insistito, immaginatelo: arrogante, muscoloso, biondo e con gli occhi azzurri, tutte sbavano alle sue spalle, per questo non può esser respinto, giusto?
Quel giorno ascoltai la prima parola pronunciata da Luna: "Vaffanculo" e quello stesso giorno salì sul mio personale podio delle persone più interessanti della mia noiosa vita.
Qui arriviamo ad una settimana e mezza fa, la professoressa ci ha messo in banco insieme, crede che la mia ineccepibile bravura possa stimolare la sua disastrosa condotta.
Stando accanto a lei provavo un certo calore, come se riuscissi a percepire il fuoco che le arde dentro, per questo non riuscivo ad enunciare nemmeno una sillaba, ma fortunatamente e stranamente fu lei a rompere il ghiaccio: "La prof si sbaglia, è il polo negativo che trascina a fondo quello positivo, non il contrario, dovrebbe saperlo quella vecchia".
Riuscii solo a sorridere ed annuire, sono sempre stata così impacciata? Credo che se potessi parlare la tua risposta sarebbe un eclatante sì!
In questa settimana passata a stretto contatto abbiamo creato una specie di amicizia, non so come definirla, a volte sembra fredda, altre non vede l'ora di parlarmi, poi s'isola completamente, come se entrasse nel suo piccolo mondo, e sono passati poco più di sette giorni, è come un cubo di Rubik con le gambe, non sono mai riuscita a risolverne uno ma stavolta voglio andare fino in fondo.
Ti sto scrivendo perché ho di nuovo qualcosa che mi fa sorridere e che non posso tener dentro.

26 Ottobre

Sono riuscita a sbloccarmi, sono passati altri sette giorni nei quali ho usato tutte le forze per battere la mia timidezza, abbiamo parlato molto anche dopo il suono della campanella, siamo tornate a casa insieme più volte, lei abita non molto distante da me.
Permettimi il gioco di parole ma Luna è una ragazza solare, bisogna scavare molto a fondo per capirlo ma è così, a volte si nota una scintilla nei suoi occhi che spesso si spegne in un baleno, soprattutto quando fuma, in quei momenti il suo viso è cupo, triste e le pupille sono perse nel vuoto.
Le ho chiesto perché fumasse e mi ha risposto che tutte le ragazze tatuate lo fanno, così le ho domandato perché si fosse tatuata, ha replicato che tutti i fumatori hanno un tatuaggio, è molto brava ad eludere le domande insidiose, poi ha attaccato le cuffiette al cellulare passandomene una, lo fa sempre quando quella scintilla è meno brillante, forse la musica la distrae, serve a questo dopotutto.
Il suo gusto musicale mi attrae molto, spazia in molti generi, ma sembra che ogni canzone fuoriesca direttamente dalle sue viscere, a seconda dello stato d'animo in cui si trova avvia una melodia che la descrive esattamente.

How an Angel DiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora