Era una giornata come tante Takao e Midorima avevano appena terminato gli allenamenti, era quasi notte e quel giorno per la prima volta da quando lo conosceva Takao sarebbe andato a dormire a casa dello Shooting Guard.
Usciti dalla palestra Takao salì sulla bicicletta e Midorima si mise comodamente seduto sulla rear car, ormai il ragazzo era abituato a trasportare l'amico e non ci faceva molto caso ma quel giorno si sentiva tremendamente stanco.
Midorima notando la cosa disse: «Fermati Nanodayo» il ragazzo si fermò e lui scese dalla rear car dicendogli con tono che non ammetteva repliche: «Vai a sederti» quelle parole sorpresero il ragazzo, ma non se lo fece ripetere due volte e si mise sul carretto.
Midorima pedalò senza problemi fino a casa sua. Giunti a destinazione lo Shooting Guard osservò attentamente Takao che crollò in avanti senza forze, con uno scatto lo sorresse accogliendolo tra le sue braccia.
Senza pensarci troppo lo sorresse portandolo fino alla sua stanza e lo distese sul letto domandandosi: Perché cerca di superare in questo modo il limite, si stanca troppo e dopo non ha la forza di muoversi?
Quando riaprì gli occhi un ora più tardi, Midorima era disteso vicino a lui leggendo un giornale: «Shin-chan...» il ragazzo si voltò a guardarlo: «Nanodayo, dovresti smetterla di sforzarti troppo» il ragazzo annuì, ma poi lo abbracciò sorprendendolo per un attimo.
Non si fece pregare troppo e mettendo da parte il giornale gli avvolse i fianchi con le braccia mentre un leggero alone rosato gli colorava il volto. Lentamente fece scorrere le mani sulla schiena di Takao che restando poggiato al suo petto si godeva quelle coccole che tanto desiderava, con un sorriso ad illuminargli il volto disse sussurrando: «Shin-chan, ti amo»
Quelle parole fecero arrossire un po' di più Midorima che nonostante il suo crescente imbarazzo disse: «Takao, ti amo anch'io»
Dopo aver mangiato qualcosa i due ragazzi tornarono a letto e per la prima volta dormirono abbracciati.