Il tempo stringe

20 4 4
                                    

Il funerale fu organizzato un paio di giorni dopo, nella chiesa più grande della città. I colleghi e le persone che aveva aiutato durante gli anni di servizio affollavano il sagrado per dire addio ad un uomo che non aveva mai mancato la promessa di proteggere la città. Fuori dall'edificio si estendeva una piccola folla composta da coloro che non erano riusciti ad entrare. La giornata era nera, come se il sole si fosse rifiutato di uscire per celebrare il lutto, trascinando il calore con sé e lasciando il posto al vento gelato che arrivava da nord. Il rito fu tetro, date le circostanze che lo portarono alla precoce dipartita. I primi banchi erano occupati dagli ufficiali di polizia che erano cresciuti con lui. Portavono tutti una maschera impassibile e rigida, perchè venne insegnato loro che il dolore e la sofferenza non dovevano in nessun caso essere mostrati, ben che meno in eventi pubblici. I più giovani però erano meno addrestati a nascondersi e si potevano notare i loro occhi arrossati in mezzo ai loro visi di pietra. Monroe era seduto in seconda fila, vicino a Kyla e ad alcuni dei poliziotti presenti all'esplosione. Si masticava l'interno della guancia e le sue nocche erano bianche da quanto stringeva i pugni. Non stava nemmeno ascoltando l'officiante che con le sue parole cercava di convincere i presenti che il buon ispettore ora era in un posto migliore, che era destino e che non ci si doveva disperare. "Quello sarebbe stato solo l'inizio di un viaggio. L'inizio dell'avventura più bella di tutte." A queste parole Kyla arricciò il naso malcelando il suo disgusto. Il detective se ne accorse e la colpì con il gomito delicatamente, per invitarla a ricomporsi. Già era infastidito da come si era presentata in chiesa, con pantaloni neri come un uomo e una camicia bianca ben poco elegante, tenuta stretta in vita da una fascia di cuoio legata con dei lacci sulla schiena. Aveva provato a rifiutarsi di partecipare alla funzione ma lui doveva tenerla d'occhio, a maggior ragione dopo ciò che era successo. Fu strappato dai suoi pensieri da un'ondata di profumo che lo invase all'improvviso. Gli ricordava il suo viaggio di nozze in Italia, quando aveva sostato in un campo di agrumi assaporando i dolci tipico del paese. Un pizzico di nostalgia per quei tempi felici rischiò di far cedere l'uomo alle lacrime, che alzò gli occhi per cercare la fonte del profumo. Vide che una donna si stava avvicinando al banco, con un lungo vestito nero e un velo dello stesso colore che le copriva il viso. I suoi passi risuonarono in quel luogo chiuso e richiamarono come per magia il silenzio e l'attenzione. Tutti gli occhi erano puntati su quella donna sconosciuta dal portamento nobile. Arrivata in postazione si tolse il velo rivelando un viso che fece dimenticare a tutti i presenti la tragedia che li aveva appena colpiti, anche se per solo pochi istanti. La pelle chiarissima faceva risaltare gli occhi nocciola, leggermente arrossati ma ora impassibili, quasi duri, incoerenti con il suo aspetto da bambola di porcellana. Passò il suo sguardo, penetrante e magnetico, sui colleghi del poliziotto caduto prima di iniziare a parlare, con una voce calda e decisa.

- Vedere la chiesa così gremita di gente non può che alleviare il dolore della perdita. L'ispettore Quertyn era un uomo solido, colto, intransigente, a volte duro con le persone a cui teneva di più. - il mezzo sorriso di Monroe fece capire a Kyla che la ragazza aveva ragione. - Ma tutti voi avete anche conosciuto l'uomo gentile, qualche volta insicuro, compassionevole e sempre pronto ad aiutare gli altri. Vi ringrazio dunque di essergli stati vicini in tutti questi anni, quando io non potevo. Grazie per esservi presi cura di lui, dal momento che si trascurava, fino al giorno della sua morte. Sono certa che mio padre abbia apprezzato tutto ciò che gli avete dato. - Si sentirono mancare a questa rivelazione. Nessuno aveva mai sentito parlare di una figlia, nemmeno i suoi colleghi più datati, i suoi amici. Lei non si scompose davevti ai loro sguardi sorpresi e un po' imbarazzati, come se si aspettasse che non la conoscessero. Si riposizionò il velo, e lentamente si incamminò verso l'uscita. Non la fermarono, ancora troppo scossi per reagire. Solo Monroe nascose il suo sbigottimento e si avviò verso la porta, con Kyla subito dietro. Riuscirono a non perderla di vista, almeno fino a quando non salì nel suo trasporto. Un uomo alto, distinto e con il viso parzialmente coperto le aprì lo sportello per poi mettersi alla guida allontanandosi dalla folla. Il detective e la ragazza rallentarono il passo, non potendo proseguire oltre. Oramai la funzione doveva essere terminata e le persone che vi avevano assistito si stavano incamminando con passo lento verso le strade adiacenti alla chiesa.

- Non posso credere che Quertyn abbia nascosto la sua famiglia a tutti noi. Lo conosco da una decina di anni, ormai, come ha potuto non dirmi nulla. - riflettè per un secondo – Sono stato nella sua casa, non c'erano segni che vi abitasse qualcun'altro oltre a lui. Probabilmente non abitava con lui... No, non ha senso. Devo capire che succede. - Kyla non ribattè, lasciandolo ai suoi pensieri, quando un agente si avvicinò ai due con agitazione sospetta.

- Signore – gli occhi erano ancora gonfi e arrossati dal pianto, ma al posto delle lacrime videro un terrore agghiacciante. - Credo che debba vederla immediatamente. - gli porse una busta con un sigillo di ceralacca intatto. Si intravedeva un serpente attorcigliato, con la coda che terminava in una penna. La punta si appoggiava sulla pagina di un libro aperto. Ma non fu quel particolare ad aver spaventato l'agente, no.

- L'hanno lasciata sotto il sedile della Dama che ha preso parola, credo fosse rivolta a lei, ma non essendo tornata al suo posto non poteva notarla. Appena ho letto il nome del mittente mi è venuto il voltastomaco. Dobbiamo fare qualcosa per quella povera donna.

Monroe trattenne il fiato e chiuse gli occhi, corrugando la fronte. Non aveva bisogno di leggere l'intestazione per sapere chi la mandava.

- Dobbiamo trovarla prima che il Trovatore agisca. Simons, vada in centrale a prendere il fascicolo dell'ispettore. Ci deve essere qualcosa che ci aiuti a trovare la sua abitazione. Io e Kyla analizzeremo la bomba che hanno ricostruito gli artificieri e cercheremo di capirci qualcosa. Voglio tutti gli agenti sul caso. Che chiedano in giro chi ha visto qualcosa o chi conosce la ragazza. Veloci!

Si movimentarono immediatamente, non accorgendosi di un viso che li osservava da dietro la casa.


Mechanical puzzleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora