Il silezio si fece pesante quando la figlia dell'ispettore finì di raccontare la sua storia. Kyla era in totale imbarazzo, non abituata a ricevere così tante attenzioni ma si rincuorò vedendo Robert molto più a disagio di lei. La stava guardando con gli occhi sgranati e continuava a provare ad inumidirsi le labbra asciutte senza successo. Quando si accorse che lo stava guardando le sorrise e le fece l'occhiolino, ma senza la sua solita allegria. Monroe stava nascondendo l'amarezza per essersi reso conto di non conoscere il suo mentore. Ma allo stesso tempo fu il primo a riprendersi e parlare.
- Come fa a sapere che era un messaggio per vostro padre, signorina...?
- Demetra. Perchè prima di morire mia madre l'ha chiamato Re del suo Inferno. Solo che non capisco chi possa averlo mandato. Quando lo disse a me ero sola, anche se non escludo che lo abbia detto anche a qualche suo cliente in preda ai suoi deliri. Ora, posso sapere cosa successe quel giorno? I giornali parlano di un pacco postale sospetto, ma ora che vedo il biglietto - fece una pausa tirando su col naso - la bomba era per lui vero? Non è stato un attentato alla polizia, volevano colpire mio padre. - lo sguardo di Demetra era illeggibile. Aspettava la conferma alle sue deduzioni mentre il detective non sapeva se potersi fidare. Dopotutto era l'unica ad avere alcune informazioni che deteneva anche il Trovatore e la cosa lo rendeva sospetto. D'altro canto poteva aiutarli a capire perchè aveva preso di mira Quertyn e quali sarebbero state le sue prossime mosse. Così le raccontò della sfera metallica e del biglietto trovato prima dell'esplosione. Lei ascoltò attentamente per non perdersi nemmeno una pausa e annuì alla fine del racconto. Poi però corrugò la fronte e si guardò in giro cercando qualcosa con gli occhi. Con uno strusciare di vesti si alzò dalla sua sedia avvicinandosi alla libreria vicino alla finestra. Fece per alzare la mano fermandola a mezz'aria per qualche secondo. Dopo un respiro profondo allungò la mano verso una scatolina ricamata che teneva sulla terza mensola e tornò a sedersi appoggiandola davanti a Kyla.
- Quando lo vidi sulla mia scrivania pensai che fosse un regalo da parte di un cliente particolarmente generoso ma non sono riuscita ad aprirlo. - guardò i tre ospiti e deglutì a vuoto. - Credete che possa averla lasciata lui?
- Credo che sia più sicuro provare ad aprirla fuori. Lei stia lontana. - Robert fece per prenderla ma Monroe gli fermò il braccio. Stava guardando l'ingegnere per decifrare il suo sguardo. Era ancora convinto che quegli aggeggi li avesse costruiti lei, ma la ragazza era troppo presa da quel nuovo "giocattolo".
- Il materiale è incredibilmente simile a quello della sfera, ma è piuttosto comune quindi non mi sorprende. - lo sollevò lentamente e si avvicinò con l'orecchio - È molto leggero e non contiene liquidi quindi non credo che sia esplosivo. C'è da aggiungere che se fosse sottopressione non si sentirebbe. Vedo un buco qui - indicò il lato posteriore della scatola, quello con meno decorazioni, dove era evidente che mancasse un pezzo. - Probabilmente è per questo che non riuscivi ad aprirlo.
Kyla continuava ad analizzare ad alta voce l'oggetto usando parole sconosciute al detective. Lui smese di ascoltare e si guardò intorno, sorpreso all'improvviso di trovarsi in una stanza così dignitosa nonostante il luogo nel quale si trovava. Gran parte di ogni parete era ricoperta da librerie piene di pesanti tomi, alcuni in greco, altri in latino o in francese, molto rari e ricercati. Sentì Demetra avvicinarsi a lui e non riuscì ad impedire di irrigidirsi. Aveva sempre pensato che le prostitute fossero persone squallide, volgari e che si dovessero vergognare delle proprie azioni. Ma lei emanava una sicurezza e un'eleganza da nobildonna e lo faceva sembrare un lavoro come molti altri, addirittura piacevole a volte. Non aveva paura del giudizio, o almeno così voleva che pensassero. E questo non faceva che attrarlo.
- Lei è un lettore, detective, o non ha tempo per rilassarsi? - la sua voce era profonda e non diceva mai una sola parola di troppo. Monroe la immaginò mentre gli chiedeva di baciarla, ma scacciò subito il pensiero dalla testa.
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Mechanical puzzle
Mystery / ThrillerLe vie dell'Inghilterra vittoriana sono il teatro del paradosso. All'ombra di grandi chiese nascono fumerie d'oppio e squallide taverne, il benestare delle città industriali contrasta con le periferie grigie e senza luce. In quest'atmosfera trova la...