Re dell'Inferno

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Cercarono di mantenere la calma, cercando tra la gente che li circondava qualche viso sospetto. Bastava un dettaglio, come qualcuno che girava loro le spalle o che al contrario li fissava incuriositi li faceva scattare all'erta. "A meno che non abbia uno liuto e si metta a cantare dicendo di essere il famoso Trovatore non lo troveremo mai." pensò Kyla, ma evitò di dirlo a Monroe. Era visibilmente agitato e aveva bisogno di agire, così lasciò che per lo meno ci provasse. Le dispiacque per lui. Il suo punto di riferimento era stato minacciato e lui non era riuscito a proteggerlo. Inoltre un criminale molto scaltro aveva probabilmente intenzione di attaccare anche la figlia del suo amico, della quale aveva appena scoperto l'esistenza. Il tutto nel giro di meno di una settimana.

- Andiamo, non servirà a nulla rimanere in mezzo alla strada. Proseguiamo verso la centrale. Vediamo che succederà.

La sede provvisoria della centrale era situata nel vecchio ufficio postale, un paio di strade ad est rispetto all'edificio ormai distrutto. Ci passarono davanti senza fermarsi, ma non poterono fare a meno di avere un tuffo al cuore guardando cosa rimaneva. I muri grigi erano anneriti dal fuoco che li aveva lambiti, anche se i soccorsi e i pompieri arrivarono piuttosto in fretta. L'ala sud sembrava quasi intatta dall'esterno. Il giorno dopo l'esplosione, quando cercarono di recuperare ciò che si poteva essere salvato, anche se con poca convinzione, videro però che anche di quel lato era rimasto poco. Il pavimento del secondo piano era crollato e la polvere riempiva l'aria e i polmoni, facendo lacrimare gli occhi. I calcinacci ricoprivano armadi, schedari. Le fotografie sulle scrivanie, che davano la forza agli agenti di superare le dieci ore di lavoro ogni giorno, avevano i bordi bruciati ma si erano miracolosamente salvate, come a ricordare le vite che non erano state rovinate grazie all'allarme lanciato immediatamente proprio da Monroe. Girarono attorno all'edificio e si trovarono un'altra volta davanti alla parte più devastata. Ad est sembrava quasi che il vento avesse spazzato via le sale interrogatori, tranciandole di netto dal resto della centrale. Persino i mattoni si erano completamente polverizzati, lasciando un vuoto insopportabile. In quella città le strade erano strette e gli edifici accostati l'uno all'altro, evidenziando lo spiazzo che si era creato. Accelerarono il passo cercando di fuggire nuovamente dai ricordi di quel posto, veloci quanto lo fecero per l'esplosione. Dopo pochi minuti un uomo in divisa sui vent'anni corse loro incontro. Monroe si allarmò, pronto ad un'altra pessima notizia, dati gli ultimi precedenti. Rilassò leggermente le spalle quando vide l'espressione sorridente del giovane.

- Salve detective! Sono l'agente Burns, vi accompagnerò nel vostro ufficio. - il suo entusiasmo innervosì Monroe, con troppi pensieri in testa per dare soddisfazione al povero ragazzo appena uscito dall'accademia. Lo seguì in silenzio e senza l'ombra di un sorriso. Lui non sembrò farci caso perchè non la smetteva di parlare con Kyla, spiegandole come aveva superato da poco l'esame finale, piazzandosi tra i primi della sua classe, ispirato proprio dal detective. Poi chiese di lei, ma l'arrivo a destinazione la risparmiò dal dover rispondere a domande personali. Lo salutò con un sorriso garbato e Monroe chiuse la porta del suo studio. Si sedette nella sedia davanti alla scrivania e tirò fuori la lettera.

- È il sigillo di qualche famiglia nobile di queste parti? - Vide che con mano ferma stava staccando il sigillo cercando di non rovinare l'immagine. Intanto scosse la testa.

- No, ne dubito. Ma farò fare all'entusiasta recluta una lunga ricerca a riguardo. Così ne saremo sicuri. - Lo sapeva che non avrebbe portato a nulla, ma era il modo più facile per farlo stare lontano da lui.

- Povero ragazzo, vuole solo aiutarti e tu non l'hai nemmeno guardato. So che è una brutta situazione ma...

- Non dirlo. Sei un'estranea, oltre che una bambina, quindi non farmi la morale. - Non continuò e Kyla intuì che se avesse detto anche una sola parola in più tutto il dolore e la rabbia avrebbero aperto un varco nella sua lucidità, ma non se lo sarebbe potuto permettere, non con il caso da risolvere. Riuscì ad aprire la lettera ed entrambi trattennero il fiato, mentre la apriva e scorreva lo sguardo tra le righe. Perplesso passò il foglio alla ragazza, senza dire una parola.

"Ma qui signori,

Àrbitri di noi stessi almen saremo;

Perocchè non creò l'Onnipotente

Questo loco infernale, onde pentito

Poi ne lo invìdi e ne respinga. In tutta

Sicurtà regneremo; una corona

Degna è d'alti pensieri, ancor che splenda

Su questo abisso di dolori. Oh, meglio

Re nell'Inferno che vassallo in cielo!"

La ragazza alzò gli occhi sgranati dal foglio trovandosi davanti il volto confuso di Monroe. Sperava che lei potesse aiutarlo a capire ma la ragazza non ricordava dove le aveva già lette. Sperò che quell'uomo non volesse scatenare un Inferno come sembrava dal biglietto. La porta che si aprì li fece sussultare, interrompendo il flusso di pensieri di entrambi. Era Burns, con un sorriso ancora più ampio sulle labbra.

- Dopo questa scoperta credo che mi amerai e vorrai sposarmi. - esordì fiero con un foglio in mano.

- Spero che tu stia parlando con lei. - per Monroe fu la cosa più simile ad una battuta che diceva da anni.

- Certamente, io la stimo ma vede, non è esattamente il mio tipo. Se fossi una ragazza forse...

- Abbiamo capito, ora smettila però. Cosa hai scoperto?

- Ho trovato la ragazza del funerale, ho l'indirizzo. Sono stato veloce, non è vero? - Si permise di fare un po' lo sbruffone, malcelando il suo bisogno di approvazione da Monroe, che ancora una volta non gli diede soddisfazione.

- Bene, ci recheremo in loco immediatamente.

Il giovane tradì un certo imbarazzo, spostando il peso da un piede all'altro.

- Mi scusi, signore, ma non credo che sia il luogo adatto ad una signorina come Kyla. - Sotto lo sguardo indagatore del detective e quello perplesso della ragazza, Burns fece un sorriso storto.

- Vedete, lei vive in una casa del piacere. - Fece una pausa riprendendo il fiato. - La figlia dell'ispettore Quertyn è una prostituta.

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