Capitolo 6~ Flashback

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~Electra~
_Due anni prima_
Stamattina stranamente mi sono svegliata presto, ho fatto colazione, e sono uscita per fare un giro nelle agenzie immobiliari.
Era da un po' che ci stavo pensando. Volevo comprarmi un'appartamentino tutto mio.
Ad un tratto, sentì il cellulare squillare: era Brenda, la mamma di Cassy.
Risposi: "Buongiorno signora, come sta?"
"Buongiorno cara. Mi dispiace disturbarti a quest'ora ma avrei urgentemente bisogno di parlarti." Il suo tono di voce era preoccupato.... che sarà successo?
"D'accordo. Dove ci vediamo?"
"Vieni pure a casa mia. Ti aspetto!"
Chiusi la chiamata. Cavolo, quando mi chiama la signora Brenda, non è mai un buon segno!

Mi affrettai per raggiungere la villa di Brenda. Quando arrivai, la vidi affacciata alla finestra: "Sali sali!"
"Scusa se ti ho messo tanta fretta. Ecco, accomodati. - mi disse, porgendomi una tazza di tè.
"Suppongo che ti starai chiedendo come mai ti ho fatto venire qua. Ebbene, volevo farti un'offerta.
Devi andartene."
"Mi scusi Brenda, cosa!? Perché mai dovrei farlo? Insomma, che succede?"- chiesi agitata.
"Mia cara, ormai è evidente qual'è la verità. Ti sei innamorata di mia figlia e questo, mi dispiace, ma non posso permetterlo.
Ascoltami bene, lo faccio per te e per voi.
Tu e Cassandra non siete destinate a stare insieme, né ora né mai."- fece una pausa ma io la interruppi prima che potesse proseguire.
"Ma cosa dice, signora? E poi lei che ne sa di 'destino'? Per lei è tutto così facile. Lei ha tutto. Ha una bella casa, un buon lavoro che le permette diversi lussi, e, soprattutto, lei ha una famiglia.
Non sa che cosa significa dover lottare ogni giorno... ma non contro qualcuno ma contro se stessi. Lei non si immagina nemmeno quello che ho dovuto sopportare e quello che sto passando tutt'ora.
E si permette di venirmi a dire quello che devo e non devo fare!"- una lascrima bagnò la mia guancia. Ero molto nervosa. Dovevo trattenermi, altrimenti...
"Hai perfettamente ragione. Io non so nulla di sacrifici e di sofferenza. Ma te ne prego, se non vuoi farlo per te, allora fallo per lei. Ha bisogno che tu sparisca dalla sua vita. Per sempre, Electra."
All'udire quelle parole, presi la mia borsa e me ne andai. Non potevo credere a ciò che mi era appena successo. Perché? Perché dovevo sparire?

Stavo camminando per le strade del centro e ancora non riuscivo a trovare una ragione nelle parole di Brenda.

Arrivai a casa, mi buttai sotto la doccia per riprendermi un po'. Quando finii, mi preparai un piatto di pasta e decisi di provare a chiamare Cassy per capire se lei c'entrava qualcosa con il discorso della madre.
Squillava... "Ehi Electra! Com'è? Dopo 'serata cinema'?"
'Non ne sapeva nulla' pensai.
"Ma certo! Casa mia? Ho comprato i popcorn!"
"Affare fatto! Ci vediamo per le nove!"

Arrivarono le nove, e Cassandra ed io eravamo già in sala davanti alla libreria, per scegliere il film da vedere.
"Film strappalacrime o comico?"- mi chiese.
Oggi ero stanca di sentire brutte notizie, perciò optai per un film comico: 'Ti presento i miei' con Robert De Niro e Ben Stiller.
La serata proseguì tra chiacchiere e risate a crepapelle. Per tutta la sera non pensai a Brenda e mi dedicai completamente a Cassy.
Ad un certo punto, però, la mia lingua iniziò a vivere di vita propria e disse: "Cassy, dobbiamo parlare. Non riesco più ad andare avanti così. Non riesco più a far finta di nulla, a credere che tutto vada bene e che tu per me sei solo la mia migliore amica. Be, non è così!"- feci una breve pausa e ripresi fiato.
"Cassy, io... io.... te... ecco... quello che voglio dirti è..." -la guardai fissa negli occhi - "quello che voglio che tu sappia, è che ti voglio... ecco no. Cassy io ti amo. Ti ho conosciuto per caso, ma è stato il caso più bello della mia vita."- pronunciate queste parole, le presi il viso e con un dito le sfiorai la guancia destra. Ed ecco che la baciai. Il nostro primo bacio. Un bacio che cambierà definitivamente la vita di entrambe.

Nessuna delle due parlò. Semplicemente ci addormentammo l'una fra le braccia dell'altra.

La mattina seguente, mi alzai molto presto. La osservai mentre dormiva. Sorrideva. Stava sognando qualcosa di bello. All'improvviso mi decisi. Presi un pezzo di carta e una biro, e scrissi: TI AMO. Sempre tua, Electra.

Presi le mie cose, e uscii di casa per dirigermi all'aeroporto e sparire per sempre dalla sua vita.

You & IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora