love money party.

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arrivò a casa di Ajka che non aprì. si limitò ad urlare un "entra" a squarciagola.

Carter mise i piedi in quella casa disordinata e piena di vestiti buttati qua e là e, scostando un maglione incrostato per terra, riuscì a passare senza molto da ridire.

si sedette sul divano aspettando l'amica che era alle prese con un vestito troppo stretto.

-"come sto?"-prolungò la durata di quelle "o" senza fine come solo lei sapeva fare. sfoggiava un largo sorriso in volto mentre un tubino le fasciava il bel corpo magro che aveva.

i suoi occhi azzurri erano messi in risalto da una pesante sfumatura fatta male mentre ai pedi aveva vertiginosi tacchi neri da 15 cm, supponeva la ragazza.

-"wow!"-finse la ragazza entusiasmo ma non mentiva totalmente: le stava bene ma preferiva le ragazze serie e i vestiti un po casti.

-"smettila di prendermi per il culo!"

-"non lo sto facendo.."-mormorò la ragazza lasciandosi sfuggire un sorriso.

-"questa sera si va ad un party!"-esplose Ajka. il suo sorriso le arrivava da un orecchio all'altro mentre Carter la guardava un po sotto shock.

-"non per me!"-annunciò.

-"oh, ti prego!"-afferrò la ragazza da un polso costringendola a salire in camera con lei attraverso i diversi panni sporchi sulla scala.

-"pronta?"-senti la voce di Ajka piena di entusiasmo e sussurrò un "no" mantenendosi a stento sulle scarpe che aveva ai piedi. Non erano certo le ballerine che aveva di solito.

-"apri gli occhi."-Carter li aprì ritrovandosi dinnanzi a se una ragazza dai capelli lisci e trucco pesante, una maglia che arrivava sotto al seno e una gonna troppo corta per i suoi gusti che legava in vita. -"toglimi questa roba di dosso!"-urlò continuando a guardarsi notando le décolleté che aveva ai piedi.-"sei una bomba sexy!"-osservò l'amica fiera del suo lavoro. -"sembro una fottura prostituta."

Ajka afferrò il cellulare scattandole una foto di sfuggita e premendo dei tasti per poi sorridere continuando a far rumore con quel maledetto aggeggio elettronico.

Carter continuò a guardarsi allo specchio e osservò che non era poi così male come credeva.

-"jason è qui, usciamo."-la ragazza si fece nuovamente spazio attraverso quella che poteva sembrare la casa di una diciottenne e uscì tirando un sospiro di sollievo per essere sopravvissuta a quella sottospecie di tortura greca.

-"cazzo Carter, sei una gnocca!"-la ragazza fece una smorfia poco compiaciuta per poi tornare con lo sguardo sulla portiera dell'auto. Ed era pronta ad aprirla. In faccia a Jason, facendogli male, tanto male.

-"opera mia!"-non aveva altro modo per farsi notare. La voce di Ajka in quel momento era fastidiosa e Jason la guardò con fierezza.

-"ne ero convinto, tesoro"-disse avvicinandosi a lei . Fece combaciare i fianchi spingendola su di se. Un bacio fioriva tra le loro labbra mentre le braccia di Ajka erano dietro il collo del ragazzo e quelle del medesimo, erano più in basso, molto più in basso.

In quella situazione di intimità si sentiva come se stesse per assistere ad un filmino porno.

Si schiarì la voce per riportare i due piccioncini alla realtà. Si staccarono subito e guardarono la ragazza con nonchalance.

-"bene"-sussurrò il ragazzo.-"possiamo andare signore"-continuò aprendo la portiera alla sua ragazza mentre Carter si infilava in auto abbastanza infastidita da voler mordere i sedili.

***

La musica del locale si sentiva a qualche kilometro dal luogo reale dell'evento.

Scesi dall'auto entrarono nel locale dove uno strano odore di fumo e sudore impregnavano le narici. Era soffocante mentre la stanza era piena di gente ed era difficile che qualcuno non ti pestasse i piedi.

Non si vedeva molto; la stanza era opaca per via del fumo e le luci e la musica erano assordanti.

Mentre corpi sudati le si strusciavano addosso, una mano l'afferrò tirandola fuori.

-"stammi dietro!"-urlò Ajka sovrastando la musica. La ragazza annuì senza dire nulla. Anche perché se lo avrebbe fatto, nessuno l'avrebbe sentita.

Continuarono a camminare nella folla fino ad arrivare al bar.

Afferrò il primo cocktail che le si presentava davanti e cominciò a sorseggiarlo. La vodka le bruciava la gola ad ogni sorso e il primo fu il peggiore.

Continuò a bere fino a quando buttò il bicchiere vuoto nella spazzatura accanto a lei. guardò la sua amica per un cenno di permesso ma,evidentemente,le sue labbra erano troppo impegnate con quelle di altri ragazzi per risponderle.

Si fiondò in pista e cominciò a muoversi con tutto il corpo mentre alcuni ragazzi si mettevano in cerchio intorno a lei.

Chi le guardava il culo e chi la guardava in modo poco consono.

Sembrava tutti la desiderassero come amica ma sapeva che in realtà le loro intenzioni erano altre.

Mentre continuava a ballare con le mani in aria, qualcuno le afferrò un braccio.

-"EHI CHE COSA FAI?!"-urlò furiosa lei mentre qualcuno la trascinava in cortile. Era scuro e non si vedeva nulla con le luci fioche dei fari.

Si fermarono pochi metri dopo posizionandosi dietro al locale.

Un ragazzo si piazzò dinnanzi a lei mentre la medesima si poggiava al muro ancora stordita dalla musica.

-"scusa per la presa improvvisa, piccola."- la sua voce era roca e ciò significava che non era troppo grande ma da lui preveniva una puzza incredibile di fumo e alcool. Disgustante.

-"cosa vuoi da me?"-la luce era spenta al momento ma notò bene che il ragazzo mise le mani nelle tasche cacciando una bustina di erba.

-"vuoi?offro io il primo grammo."-la ragazza lo guardò quasi pietrificata mentre finalmente la luce si accese.

Era riccio, moro, alto e non con tanti muscoli. I suoi occhi erano rossi e le pupille dilatatissime.

-"no,non fumo, mi dispiace."

Il ragazzo si rimise la bustina nella tasca ma non la lasciò andare;le afferrò i fianchi con le mani e la spinse verso il muro.

-"va via"-mormorò la ragazza.

-"sta calma bimba,voglio solo sapere il tuo nome."-si avvicinò ancora di più facendole sentire il suo respiro caldo su quel collo pallido.

-"Carter, Carter Mills."-la sua presa si fece sempre più forte e le sue labbra morbide si posarono sul collo della ragazza che era pietrificata davanti a quella scena della quale lei era la protagonista.

Il suo collo venne bagnato da un po di saliva per poi sentire una forte pressione mista a dolore che continuava a pulsare.

Il ragazzo si staccò pochi minuti dopo per poi sussurrare affannoso:-"sono Harry, Harry Styles."

CIAO RAGAZZI! ALLORA, SO CHE QUESTO CAPITOLO È LUNGO MA HO CERCATO DI SUPERARMI.

COME VI SEMBRANO I PERSONAGGI?

RISPONDETE

CONTINUO A DUE COMMENTI E DUE VOTI.

VI DO LA BUONANOTTE PERCHÉ SONO STANCA E..VABBE, ALLA PROSSIMA💕

Bad Boy, Good Lips.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora