Not ur bae.

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-dal capitolo precedente-
"Fatti pronta per le otto, tigre."- a quel punto la lasciò da sola e uscì dalla casa della ragazza salutandola con un sorriso.

***

Harry's POV

Uscì da quella casa abbastanza soddisfatto da poter pensare di avere davvero una possibilità con lei, di avercela fatta, di averla finalmente trovata.
Mentre camminava, la voce di Brook interruppe i suoi pensieri.
-"dov'eri?"- bella domanda. Non potete dirgli che era stato a casa di Car, si sarebbe insospettito e poi nemmeno sa chi è Carter.
-"ero andato a comprare un po' di roba."-fece un breve sorriso all'amico mentre cercava di non tremare nella giacca di pelle nera e nei suoi jeans che a ogni passo sembravano più freddi.
-"e non mi hai chiamato?! Cazzo Styles, sei proprio un idiota, lo sai?!"- i suoi occhi verdi erano freddi, ghiacciati e persi. La sua chiara era coperta da quel giubbotto imbottito che non faceva passare aria- nemmeno un filo.
Harry lo guardò bene per un paio di secondi, poi si voltò e ricominciò a camminare verso casa.
Era stanco delle sue scenate da mogliettina gelosa, era stanco di lui, era stanco e basta.

***

-"mamma, sono qui."-la casa era vuota, ordinata e con un arredamento antico.
Una donna vestita in modo professionale si avvicinò a Harry mentre si liberava del giubbotto e lo posava sull'attaccapanni.
-"Buonasera, signor giramondo."-la signora gli sorrise e gli diede un bacio sulla guancia.
Era alta, occhi azzurri e capelli neri come la pece. La pelle era di un colore biancastro e aveva un po' di lentiggini sul viso un po' invecchiato ma ancora raggiante.
-"Mamma, smettila di chiamarmi così!"-sorrise e andò in camera sua correndo su per le scale.
Degli specchi erano posizionati li vicino e Harry cominciò a guardarsi.
Era in pessimo stato: gli occhi gonfi e rossi per il sonno, Rossi come il naso e le guance.
Era bianco come la neve, in viso.
Aveva perso colore e mentre si guardava, pensò a Carter e il suo cuore sobbalzò.
Cominciò a pensare ancora a lei e a quanto fosse ostinata. A quanto fosse dura conquistarla ma non ebbe tempo per pensare altro che suonò il campanello.
-"vado io!"
Aprì la porta e si ritrovò davanti la pulce che aveva abbandonato una mezz'ora fa.
Seccato, lo guardò e avvicinandosi sussurrò:
-"cosa vuoi? Sai che non possiamo parlare qui!"
Lui ammiccò un sorriso e poi cacciò una bustina contenente una sostanza farinosa di colore bianco. Ma quella era polvere, non era nient'altro se non polvere.
-"ci sarà una festa e noi ci andremo. Venderemo questa roba e ci faremo i soldi migliori."-non era una buona idea ma se volevi campare, li era così.
Pur avendo lo stipendio della madre, Harry, preferiva comprare le cose autonomamente. Non voleva mai disturbare nessuno, si sentiva di peso.
Così accettò.-"quando è la festa?"-chiese con gentilezza.
-"questa sera alle otto."

Bad Boy, Good Lips.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora