~11~devo andare avanti

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Pov's Francesca
Ho bisogno di Leonardo.
Scendo subito le scale, e vado a svegliare Leonardo, dormivano tutti dopo la sbronza di ieri sera co credo, sveglio Leo e lo trascino in camera con me. Ci impiega 5 minuti a capire dove si trova e a svegliarsi completamente. Inizio subito a racvontargli di tutto quello cje è successo qualche minuto prima con Lorenzo, Lorenzo questo nome non lo voglio più nominare, gli dissi dep bacio del fatto che io non ce la facevo a tenermi tutto dentro e del suo discorso. Senza volere, mi scende una lacrima, poi un'altra ed in altra ancora, fino a che scoppio a piangere senza un motivo, o almeno, un motivo c'era era colpa del coglione. Leo capì al volo la sotuazione e mi ha giurato che glielo fa vedere lui contro chi si messo, mi asciuga le lacrime e mi da dei dolci baci sulla guancia e sulla fronte, e mi stringe tra le sue braccia come se avesse paura che da un momento all'altro mi scomponessi in tanti pezzettini, così forte come se non voleva lasciarmi andare via. Appoggio  la testa sulla sua spalla e continuo a piangere a a piangere, non ce la faccio a smettete. Ancora una volta, questa volta che mi sembrava diverso, mi sono fatta illudere per l'ennesima volta, non riuscivo a credere a quanto ingenua fossi. Ma come mi ero ripromessa, da ora sono una nuova Francesca,andasse al diavolo quel coglione pieno di sè, da adesdo al mio fianco c'è Leo, e le mie amiche, basta fidarsi degli altri, ma devo iniziare a fare quello che non ho mai avuto il coraggio di fare, non mi lascierò scappare nemmeno una festa, mi divertirò come non mai, mi lascerò andare, da ora in poi sempre. Devo essere più stronza non permetterò mai più ada altre persone di entrare nel mio cuore, buon per chi c'è riuscito fino ad adesso, ma ora le porte di accesso ad esso sono bloccate e lo rimarranno per sempre. Domani c è scuola , e io devo sopportare il coglione come vicino di banco, ma non sarà un problema, per la prima volta da adesso starò attenta alle lezioni, lui per me non più nessuno, non esiste più. Per cambiare voglio anche cambiare look. Basta essere una santarellina. Mi tingerò i capelli di nero e me li raserò sulle tempie. Inizierò a truccarmi sempre, almeno le persone capiranno che sono cambiata. Questa trasformazione fisica serve anche a me , per farmi rendere conto che non sono più quella di prima. Leo esce di casa e va da Lorenzo. Vedo la scena dalla finestra, appena il coglione gli apre Leo gli da subito un cazzotto in faccia , lo prende dal colletto della felpa e lo sbatte al muro, gli dice qualcosa che sembra una minaccia e poi se ne và e torna da me. Sale e mi dice che ci ha pensato lui e il coglione non si dovrebbe più avvicinare. Parlai con gli altri ragazzi non appena si svegliarono e mi dissero che posso contare su di loro su qualsiasi cosa e che si fanno sentire sel voglione non mi lacia in pace. Quanto li posso amare. Le ragazze mi stanno aiutando a trasformarmi, non voglio più essere quella di prima. STOP. Le ragazze hanno fatto un lavoro fantastico, amo i miei nuovi capelli,  sono proprio come li volevo. PERFETTI. Fortuna che ci sono i miei amici con me a sostenermi sempre. Da adesso non prenderò più l'autobus, a darmi un passaggio ci sono Vittorio e Leo. Arrivo a scuola ed ho tutti gli occhi puntati su di me. Ma non me ne frega niente , sono cambiata, in peggio. A farmi da specie di "guardie del corpo" ci sono Leo ed Edo, mi stanno vivina perchè sanno che potrei reagire male, molto male. Entro in classe e pirtroppo vedo il coglione, srnza degnarlo di uno sguardo mi metto a sedere al mio posto. Indosso una gonna di jeans nolto corta, gli anfini rosso bordeaux e una maglietta a maniche lunghe dello stesso colore degli anfibi. Il professore, non so cosa abbia in quella strana testa, mi improverà dicendo che non sto ad una festa ma a scuola, mi sono sentita offesa, e quindi lo mando a fanculo e lui mi caccia subito fuori dalla porta e mi dice di non farmì rivedere prima del suono della campanella. Wow un ora libera, che bello posso fare quel che cazzo mi pare senza essere rotta da nessuno. Ecco lo sapevo che stavo parlando troppo presto, sento la porta della classe chiudersi dietro di me, decido di fregarmene e di non voltarmi a vedere chi fosse, ma non faccio intempo ad andarmene per farmi un giro fuori che vengo afferrata per un polso, stavo per mandare a fanculo quella persona, la presa sul mio polso si fa sempre più forte, così mi giro e quando vedo chi è  mi rendo conto che non vale sprecare tempo con lui, perché ebbene sì, era proprio lui Lorenzo, decido di stare zitta mentre mi dimeno dalla sua presa, ma non ci riesco. Dopo avergli dato diversi calci negli stinchi, lui mi dice:《 ehy, che cazzo stai calma che così mi fai male, ti devo parlare》
Io:《fottesega se ti faccio male e poi non ho un cazzo da dirti》 lui aveva appena alleggerito la presa, così ne approfitto per dargli una ginocchiata sulle palle. Lui geme e mentre si tocca il suo membro per alleviare il dolore so piega a metà per la botta appena presa. Riesco ad andare in giardino, non avevo mai fatto il giro appieno della scuola e mi rendo conto che c'è un laghetto ed accanto è piantato un grosso salice piangente. Io ho sempre amato quel tipo di calma che si crea mentre sei seduta su una panchina accanto ad un albero mentre ammiri cosa ti circonda oppure ti metti a riflettere su cosa ti è successo nell ultimo periodo. Proprio mentre mi stavo godendo la calma, sento una voce chiamarmi così mi giro, ma appena vedo chi è ritorno a farmi beatamente i cazzi miei.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21, 2018 ⏰

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