Non avendo niente da fare mi metto a gambe incrociate e mi volto verso la finestra per osservare le stelle e tutto ciò che ad occhi di altre persone non è facile vedere .
Ad un certo punto sento bussare alla porta e subito mi metto alla scrivania a fare i compiti , sento da dietro il muro urlare il mio nome:"Tamara, Tamara", è mia madre che come al solito è venuta a dirmi che la cena sarebbe pronta a minuti e di prepararmi.
...
Finito di cenare,corro in camera e prendo un libro da leggere che dovevo finire un mese fà ma non ho avuto tempo di concluderlo.
concluso due capitoli i miei occhi iniziano ad abbandonarmi e così lavo i denti e la faccia e mi butto nel letto a dormire.
....
Ormai le vacanze sono concluse e devo iniziare il collage a Seattle, mia madre non è proprio convinta a lasciarmi andare ma ormai sono grande e devo trovare la mia strada.
Il giorno dopo la sveglia suona in perfetto orario e subito mi alzo e mi preparo, pronta per il viaggio verso la mia nuova vita al collage!.
...
Arrivata, prendo i miei bagagli e vado alla reception a prendere le chiavi e il foglio con gli orari e le aule per i vari corsi.
Per prima cosa cerco la mia camera che di sicuro dovrò condividere con altra gente !!!
ma non fa niente ci sono abituata perché sin da piccola la condividevo con mio fratello ,perciò non mi dispiacerebbe avere una compagna di stanza.
scopro alla fine che in questo collage per camera bisogna essere un maschio e una femmina, e subito mi viene un attimo di panico pensando al ragazzo con cui dovrò restare in stanza .
trovata, busso ma nessuno risponde allora me ne approfitto e apro la porta notando che non vi era nessuno.
accendo le luci e dò un occhiata.
"mica male" dico guardandomi intorno e sento subito aprirsi la porta allora mi metto a posto pronta per ricevere qualunque persona entri.
entra un ragazzo altro, moro e occhi chiari.
il ragazzo modello che tutti vorrebbero, ma a me non importa tanto l'aspetto fisico ma più l'intelligenza.
mentre ero ancora assorta dai miei pensieri il moro mi disse qualcosa ma non avevo capito di che cosa si trattasse.
gentilmente gli chiedo di ripetere ma si era già messo nel letto e russava a più non posso.
"Poverino deve aver passato una giornata pesante" dico io, non accorgendomi di averlo detto ad alta voce, ricevo una risposta dal moro, "si. in effetti oggi ho dovuto sgobbare con il mio lavoro, e tu signorina che ci fai in camera mia?"
beh da oggi dovrai condividerla con me che ti piaccia o no .
beh potevo essere un po' più gentile , ma preferisco essere chiara all'inizio così sa già con chi ha a che fare durante le prossime 365 ore l'anno.
