"Sto solo dicendo che forse è quello che è non per sua scelta, ma per un suo errore"
Lucas abbracciò Wendy e se ne andò a giocare con gli altri.
Wendy si alzó e iniziò a camminare senza meta.
Il tempo scorreva, ma non aveva la più pallida idea ne che giorno ne che anno fosse.
Li sull'isola non sentiva né la necessità di mangiare, né di dormire, né di bere.
Niente di niente, nessuna necessità che un normale umano avesse per la sua sopravvivenza.Camminava, camminava e camminava, tra i suoi pensieri e le sue confusioni.
I jeans si erano strappati perché ogni tanto impigliava nei rami.
La maglietta da bianca era sporca, sporca di polvere.
I suoi capelli erano diventati lisci.Camminava, camminava e camminava.
Ripensava a Lucas nel mentre quel piccolo bambino, così intelligente, vivace e forte.
L'aveva conosciuto in un istante che era parso una vita.Camminava, camminava e camminava.
Non sapeva neanche più dove fosse andata a finire, si era persa.
Luce muta.
Natura spenta.
Tristezza assoluta.
Era questo che trasmetteva la vegetazione intorno a lei.Camminava, camminava e alla fine si fermò.
Le tornò in mente il discorso fatto con Lucas.
Sei te che scegli chi devi essere, nessuno può scegliere per te.
Wendy era confusa, spaesata, ma Peter non l'aveva ancora trovata, sorpresa da dietro come al suo solito, niente di niente.
Forse questo era il momento giusto per Wendy per scappare, ma non ce la faceva.
Sentiva di essere collegata a Pan in qualche modo, sentiva di essere collegata all'isola.C'era una sola cosa che poté fare.
Frugò nella sua tasca destra dove c'era il dono di Pan.
Lo avvicinò alla bocca e sussurrò"Peter Pan"
Si guardò in torno, non c'era nessuno.
Si girò.
Sussultò per la paura e quasi cadde, ma Peter ebbe i riflessi pronti e la prese."Grazie"
"Dove eri finita?"Disse con tutta la rabbia che aveva nel suo corpo.
I suoi occhi erano verdi, lucidi, imploranti.Si era messo a piangere.
"Non ti trovavo! Pensavo te ne fossi andata! Pensavo fossi scappata"
La abbracciò e continuò a piangere sulla spalla.
Wendy era spaesata, non riusciva a capire perché avesse avuto quella reazione.
"Tu mi avresti trovato"
"Non se fossi andata da uncino"
"Ti ho fatto una promessa"Peter si girò e le diede le spalle.
"È solo per questo che sei qui? È solo per questo che mi hai chiamato? È solo per la promessa che sei rimasta?"
Wendy gli mise una mano sulla spalla.
Un tocco gentile, quasi impercettibile, ma Peter per un solo istante lo aveva sentito, aveva sentito il suo cuore battere.Peter girò la testa lentamente per incrociare il suo sguardo.
"Peter, io...io non so perché ma sento di essere legata a te.
Fin dal principio mi sei sembrato un ragazzo perverso e...e non lo so, qualcosa è cambiato, hai liberato mio fratello, hai medicato lucas, poi il pianto"
"Vieni con me Wendy"
"Dove andiamo?"
"Ti fidi di me?"Le allungò la mano,lei la prese e annuì.
Camminarono per circa 10 minuti in silenzio.
Arrivarono in una radura.Come nella sua prima illusione i colori erano troppo accesi.
Il cielo era blu e c'erano delle lucciole che sembravano stelle, piccole, ma brillanti.Peter le prese la mano e se la mise sulla spalla, poi le mise la mano sul fianco e con l'altra le prese l'altra mano e iniziarono a ballare.
Ballavano e nel frattempo iniziarono a volare.
Circondati dalle lucciole.
Wendy si guardava intorno.
Era uno spettacolo magnifico.
Abituata al buio e al grigio di Londra e a quello dell'isola, Wendy era affascinata da quei colori così brillanti e scenici.Wendy sentiva le farfalle nello stomaco.
Erano in alto, ma non aveva paura.
Non sapeva come spiegarsi questo cambiamento di Peter, da arrogante e superbo a sensibile e vulnerabile, ma le piaceva questo nuovo Peter, anzi non le piaceva, se ne era innamorata.Wendy era una romanticona, amava le storie a lieto fine dove la ragazza si innamorava all'istante del ragazzo, ma a lei Peter all'inizio non piaceva e non avrebbe mai pensato che le sarebbe piaciuto.
Sembra un po' una delle classiche storie che si raccontano sempre, ma alla fine le storie più semplici che nascono dall'odio all'amore sono quelle più belle da raccontare.Wendy e Peter cominciarono a scendere e toccarono terra.
Si guardarono, si guardarono come non avevano mai fatto.
Si guardarono come se esistessero solo loro."Peter..."
Peter sembrava strano.
Aveva gli occhi socchiusi sembrava non ascoltarla.
Mano a mano i suoi sensi iniziarono a venir meno.
Cadde a peso morto su Wendy."Peter mi senti? Peter! Peter"
Wendy si inginocchiò, lo fece stendere e appoggiò la sua testa sulle sue gambe.
Fece lo sforzo di aprire gli occhi e guardarla.
Aveva gli occhi lucidi."Wendy"
"Shhh non parlare"Gli mise una mano sulla fronte.
Era infuocata."Peter hai la fronte bollente, dobbiamo andare a casa"
"No prima ti devo far vedere una cosa, una cosa importante"
"Me la farai vedere dopo"
"Dammi la mano"Wendy gli diede la mano.
"Ecco cosa mi ha fatto diventare il demone che sono"
Wendy attraverso la trasmissione dei ricordi di Peter nella sua mente riuscí a collegare tutti i pezzi.
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That demon of Peter Pan
Fantasy"Ogni demone ha bisogno di essere salvato dal proprio angelo" #1 in capitanuncino