Peter Pan never fails

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"Che cosa vuoi?"
"Porta mio fratello da Capitan Uncino e falli tornare a casa, se manterrai la promessa, io manterrò la mia e starò qui con te per sempre"

Disse Wendy con una voce quasi spezzata dal pianto.

Peter si alzó in piedi.
La guardò dall'alto in basso come era suo solito fare con i bambini sperduti anche se in questo caso stava provando pietà, pietà per una ragazza, avrebbe voluto lasciarla andare, avrebbe voluto liberarla, ma non poteva a meno che anche lui non avrebbe voluto essere liberato dalla bestia che era ed era destinato a diventare, voleva sfuggire al suo destino e l'unico modo era che la profezia si avverasse.

"Aspettami qui, sarò di ritorno tra un ora.
Non toccare niente.
Se vuoi c'è del cibo dentro al frigorifero"

Wendy lo guardò stranita.

"Vedi quella scatola grande in metallo?"

Wendy guardò dove le aveva indicato Pan ed annuì

"Ecco lì dentro troverai della frutta e della verdura, ti sconsiglio di mangiare la carne e il pesce crudo a meno che non ti piaccia il sushi"
"Che cos'è il sushi?"

Peter accennó una risata e volò fuori dal suo rifugio.

Era strano quello che provava, ma scosse la testa come se questo avrebbe aiutato a scacciare i pensieri che continuavano a tormentarlo.

Aprì la gabbia e appena John lo vise sobbalzò indietro.

"Cosa vuoi da me?"
"Ti porto da tuo fratello"
"E mia sorella?"
"Lei starà con me"
"NON SE NE PARLA IO NON ME NE VADO DA QUI SENZA DI LEI"

Peter si irritò così tanto che i rimorsi che aveva avuto poco prima svanirono completamente.
Era tornato in se o almeno quello che pensava essere se stesso.

Peter prese John per il colletto della camicia da notte e insieme andarono più in alto, fino alle nuvole.

John soffriva di vertigini ed evitò di guardare giù.

"Ascoltami bene ragazzino! Io sono Peter Pan e questa è l'isola che non c'è e quindi se io decido di liberati e prendere tua sorella come ostaggio non dovresti lamentarti perché se solo volessi io ti farei fare un salto che non dimenticheresti anche perché sarebbe l'ultimo"

John deglutì.
Era così spaventato che non osó ne aprire gli occhi ne la bocca.

Peter soddisfatto del suo operato iniziò a volare fino alla spiaggia e quando atterró sulla sabbia calda e dorata prese e John riaprì gli occhi.
Prese una conchiglia che emise un suono appena egli vi soffió dentro.
Un suono strano, forte che John non riconobbe. 

Appena Peter smise di suonare quello che a John era parso come uno strano strumento musicale apparve una sirena.

"Ursula"
"Peter, qual male vento ti porta?"
"Sono qui per parlare con uncino, ho una recluta per la sua ciurma"

Indicando il ragazzo spaventato.
Ursula era scettica sulle vere intenzioni del ragazzo.
Conoscendolo così bene poteva essere uno dei soliti tiri mancini.
Ma guardando negli occhi del ragazzo capì che era così spaventato che neanche il più bravo attore sarebbe riuscito a fingere così bene.

"Da quando sei diventato così caritatevole?"
"Non sono affari tuoi"
"Attento Pan, la profezia delle fate dice che la cosa che amerai di più sarà quella che ti distruggerà"
"Oh mia cara, hai dimenticato una parte della profezia"
"Io ho solo detto la parte che si avvererà"
"PETER PAN NON FALLISCE MAI! NEANCHE UNA STUPIDA PROFEZIA POTRÁ DISTRUGGERMI E ADESSO CHIAMAMI QUEL CODARDO DI UNCINO"

Ursula svanì nelle acque.

Al contrario della sorella, John era una persona molto curiosa che amava far domande anche se intuiva che quello non era il momento più adatto, ma infondo come biasimarlo? Era solo un bambino.
"Chi era quella creatura?"
"Una sirena"
"Quindi uncino è buono?"
"Troppo"
"E la profezia?"

Peter estrasse il pugnale dalla sua cintura e glielo puntó alla gola.

"Ascoltami bene, se provi anche solo ad emettere un altro suono la prossima cosa che vedrai sarà il mio pugnale nel tuo collo, capito?"

John annuì, troppo spaventato per rispondere con le parole.

"Ah non sei mai cambiato Peter, sempre a spaventare i più deboli, ma dimmi come ci si sente ad essere impotenti nei confronti di qualcuno sapendo che quella persona è la tua ultima speranza?"
"Uncino, ma che bella sorpresa"
"Sei te che mi hai cercato"
"Vero, sono venuto per darti questo ragazzo, troppo impiccione per i miei gusti"

Spinse John verso Spugna il quale lo portò su una scialuppa e iniziò a portarlo verso la nave, lasciando soli il capitano con Pan.

Peter non si era minimante accorto dell'arrivo del pirata, forse era troppo preso dalle minacce e al potere che sentiva dentro di se o forse uncino si era fatto più scaltro in quegli ultimi anni, ma di questo è dubitava fortemente.

"Sai il potere non serve a niente se poi ti senti così debole davanti a una fanciulla"
"E tu che ne sai del potere?"
"Una volta collaboravamo, non ti ricordi?"
"Oh certo che mi ricordo, allora eri una persona interessante? Cosa è successo? Sei cresciuto?"
"No ho scoperto la differenza tra bene e male e ho potuto scegliere"
"Beh io no, sono condannato ad essere così"
"C'è sempre una seconda scelta"
"Non per me, ma comunque mi piace essere così"
"Dov'è la ragazza?"
"Al sicuro"
"Se è con te non lo è"
"Lei è la mia speranza e non la lascerò andare via così facilmente"
"La profezia dice che si deve innamorare non essere costretta ad innamorarsi"

That demon of Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora