Welcome to Neverland

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Wendy si svegliò su un letto fatto di foglie e di fiori.
Sembrava fatto apposta per lei, coi suoi fuori preferiti, il cuscino, fatto di un tipo di foglie che Wendy non riusciva a riconoscere, odorava di vaniglia, la sua fragranza preferita.

Ma come era possibile che il cuscino di casa sua odorasse di vaniglia?

Wendy si alzò piano dal letto e si mise seduta.

Appoggiò la sua testa sulla sua mano.
Aveva un fortissimo mal di testa, non si ricordava ne quando fosse andata a dormire ne di essersi messa la vestaglia da notte bianco panna che indossava.

Wendy si guardava intorno non riconoscendo ne il letto ne la stanza.

Era piccola, costruita intorno a lei, della sua misura.
Fatta di rami, di foglie e di fiori.

"Che cosa mi è...MICHEAL! JOHN!"

La ragazza uscì subito dalla piccola porti una della sua graziosa casetta naturale, in preda al panico e alla paura per cosa potesse essere successo ai fratelli.

Iniziò a correre in mezzo alla foresta, gridando i loro nomi, disperata, non sapeva dove fossero, ma in un momento ebbe un illuminazione, neanche lei sapeva dove fosse, una foresta? Al centro di Londra? Davvero? Si continuava a guardare intorno e si ripeteva che era un sogno, ma più se lo ripeteva e più la cosa per lei era reale, però i colori abbaglianti, il cielo troppo azzurro, gli alberi troppo sproporzionati, sembrava tutta un illusione, ecco cos'era un illusione!

All'improvviso gli alberi che la circondavano sparirono, il paesaggio intorno a lei si dissolse, per rivelare una terra desolata, con alberi non morti, ma che sembravano tristi e trasandati, Wendy si calmò, tirò un sospiro di sollievo e capì che l'unico modo per uscire da quella situazione era usare la testa, ma forse non era stata solo la testa a salvarla, Wendy sentì qualcosa dentro di sè, un energia, una forza mai provata prima.

All'improvviso sentì delle grida

"WENDY! WENDYYY"
"JOHN!"

Iniziò a correre dove la voce del suo fratellino la conduceva e lo trovò lì, sospeso in aria, in una gabbia fatta di rami.

"JOHN CHE CI FAI LÌ?"
"Ti spiego io cosa ci fa lì"

La voce proveniva da dietro di lei, sobbalzò per lo spavento, si girò e trovò lo stesso ragazzo che era stato a casa sua la sera prima.

"Peter?"
"Sai avevi ragione riguardo al fatto di Peter Pan"
"Okay, carino lo scherzo, ma dove siamo?"
"Benvenuta sull'isola che non c'è"
"Divertente okay una seconda domanda, che ci fa mio fratello appeso ad un albero intrappolato?"

Disse Wendy con un tono così sarcastico che persino John riuscì a percepirlo nonostante non sapesse cosa volesse dire quella parola.

"Beh, diciamo che non mi piacciono gli impiccioni oppure i guasta feste oppure, qual è la parola? Ah si gli imprevisti, ecco non mi piacciono gli imprevisti, e tuo fratello è solo un imprevisto.
Io volevo solo te qua sull'isola, non loro due"
"Loro due? MICHEAL! Che ne hai fatto di lui?"

Disse Wendy con una tale rabbia negli occhi e nella voce che veniva alimentata dallo sguardo beffardo e dal mezzo sorriso sulla bocca di Peter.

"Io non lo so, l'ha preso capitan uncino"
"Come capitan uncino?"
"Calma, non gli farà niente, è innocuo quell'uomo"
"Chi sei tu?"
"Ah si giusto non mi sono presentato a dovere, il piacere è tutto mio signorina io sono Peter Pan"
"No, no nel senso, Peter Pan è coraggioso, gentile, difende i bimbi sperduti ed avrà massimo 10 anni"
"Oh beh mi dispiace deluderti, ma io sono spavaldo, pieno di me, penso solo a me stesso, amo il potere, i bambini sperduti non sono tutti bambini e sono il mio esercito e non ho 10 anni"
"Esercito?"
"Già, hai presente i bambini che cadono dalle carrozzine, diciamo che non è vero, io viaggio in tutti i tempi e in tutti i mondi per cercare bambini e ragazzi che si sentono abbandonati dalle loro famiglie e vengono attirati dal suono del mio flauto di pan, un po' come te"

Wendy si ricordava di quel suono dolce che la attirava, che la avvolgeva, di quella voce gentile che le parlava e la incitava ad andarsene e seguire il suono, quel suono che i suoi fratelli non riuscivano a sentire.

"Io rivoglio solo mio fratello e poi tornare a casa"

Peter si avvicinò a lei, le accarezzò una guancia, lei era spaventata, ma allo stesso tempo era attirata da quel misterioso ragazzo.
Lui fece scorrere le sue dita nei suoi riccioli biondo cenere, si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò con voce compiaciuta.

"È questo il punto, tu non te ne puoi andare dall'isola a meno che io non lo voglia"

That demon of Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora