Capitolo 12

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Capitolo 12.

Nel pomeriggio Harry e Dorac, si andarono a rifugiare sotto il salice piangente vicino al lago nero, restarono lì fino al tramonto. Quando Draco tornò umano Harry sorrise, era sempre bello vederlo nel suo vero aspetto e gli chiese: «Draco, stai bene?» il ragazzo cerco di rilassarsi mentre diceva: «Sono tutto indolenzito...» lentamente sciolse i muscoli e guardò Harry con occhi da cucciolo abbandonato cosa che fece sorridere il ragazzo che gli disse: «Sei tutto spettinato...» poi prese la spazzola dalla borsa e prendendo Draco per il polso lo fece sedere tra le sue gambe e lentamente gli spazzolò i capelli. Il ragazzo sorpreso gli chiese: «Perché mi spazzoli i capelli?» non voleva che Harry smettesse però lo trovava strano, era così intimo per lui quel gesto da fargli battere forte il cuore: «Perché mi piace farlo e poi non puoi andare in giro spettinato» Draco sorrise a quelle parole, dentro di sé penso che sarebbe stato piacevole stare tra quelle braccia calde per sempre, ma il pensiero che Harry non volesse lo intristì moltissimo, Harry però gli disse: «Draco, puoi stare tra le mie braccia tutte le volte che vuoi, per me non ci sono problemi» un leggero sorriso illuminò il volto di Draco prima che Harry posasse le sue labbra sul suo collo in un leggero bacio, colpito da quel gesto inatteso gli chiese: «Potter, a cosa devo tutta questa confidenza?» Harry non gli rispose, si limitò a prenderlo per mano intrecciando le loro dita dicendo poco dopo: «Draco, ho bisogno di te...» il sussurro del ragazzo dagli occhi di giada arrivò dritto al suo cuore e gli chiese: «Perché?» Harry decise di scoprirsi un po': «Perché tu riesci a darmi una forza infinita e con te non mi sento mai solo» Draco, sorrise sereno, prima di voltarsi nell'abbraccio del ragazzo e posare la testa sulla sua spalla un po' preoccupato gli chiese: «Cosa succederà più avanti tra di noi?» Harry rispose sinceramente:

«Non lo so. L'unica certezza che ho, è che mi sto legando moltissimo a te... quando ti ho lontano, mi sento soffocare» quelle parole fecero piacere a Draco, gli dimostravano l'enorme bisogno che Harry aveva di lui.

Restarono sotto quel salice, stretti in quell'abbraccio, ad osservare il lago per molto tempo solo quando sentirono la campana suonare in lontananza la campana Harry guardò l'ora e sorrise prima di chiedergli: «Andiamo a cenare?» Draco annuì e sorridendo prese Harry per mano portandolo di corsa verso il castello, il ragazzo dagli occhi di giada notando il cambiamento che aveva il giovane che lo trascinava via.

Un pensiero si fece strada nella mente di Harry andando a diffondersi in quella di Draco, erano tre semplici parole che fecero sorridere il ragazzo: Draco, ti amo.

Quella sera Draco fece una cosa che non aveva mai fatto in vita sua, mentre si metteva sotto le coperte per passare la notte si avvicinò a Harry e si appoggiò al petto del ragazzo dagli occhi di giada ascoltando il battito del suo cuore. Odiava quella casacca del pigiama che gli impediva di ascoltare meglio quel battito rilassante così sotto gli occhi sorpresi di Harry l'apri e si accoccolò meglio tra le sue braccia e sospirando rilassato, si addormentò.

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