Capitolo 17

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Capitolo 17.

La notte passò serena e quando la mattina Draco si svegliò vedendo Harry pensieroso si mise a cavalcioni sopra di lui e gli chiese imperioso: «Che hai?» il ragazzo dagli occhi di giada sorrise divertito e prendendolo per i fianchi invertì le posizioni baciandolo dolcemente, per un attimo solo Draco rimase immobile, ma poi ricambiò quel bacio quando si allontanarono il ragazzo disse: «Draco dovresti dire almeno ad alcuni dei ragazzi il motivo per cui non vai a lezione, credo che inizino ad essere preoccupati per te» il ragazzo biondo ci pensò su un attimo: «Se lo riferissero a Voldemort?» un brivido freddo gli percorse il corpo dopo aver pronunciato quel nome e Harry lo consolò baciandolo nuovamente: «Va bene, un passo alla volta Draco, vediamo come andranno le cose, non c'è bisogno di farlo adesso»

Tranquillamente Harry si preparò per la nuova giornata, in quello stesso momento, però, Tiger e Goyle all'insaputa di Theodor stavano raggiungendo l'ufficio di Silente per liberarsi dal volere dei genitori, il giorno prima avevano partecipato ad un assemblea dei Mangiamorte e lo spettacolo li aveva sconvolti, certo potevano sembrare stupidi, ma sapevano bene quando i casini era meglio evitarli e quello era uno dei casi in questione. Draco, però, non resistendo alla vista di Harry di spalle si alzò dal letto e lo abbracciò poggiandosi alla sua schiena nascondendo il volto contro la sua spalla: «Draco! Cosa?»

«Non voglio più essere un leone, Harry fai l'amore con me è spezziamo la maledizione» disse lui con voce tremante, Harry sorrise e lentamente si liberò dalla sua presa per poterlo abbracciare e immergere una mano tra i suoi capelli: «Lo faremmo, ma non con te in questo stato. Voglio che tu ci pensi bene»

Draco capì che anche quella era una dimostrazione dell'amore profondo e puro che Harry provava per lui, quella mattina avevano cura delle creature magiche, i due non sapevano che qualcosa di magico stava per accadere.

Dopo aver fatto colazione si diressero verso la casa di Hagrid passando vicino alla foresta proibita, una voce nella loro mente, però, urlò: «Aiuto! Aiutatemi!»

I due si guardarono per un attimo per poi rispondere mentalmente a quella vocina impaurita: «Mostraci dove sei veniamo subito ad aiutarti» un immagine apparve nella loro mente e ignorando il fatto che dovevano già essere a lezione corsero tra gli alberi della foresta per raggiungere chi aveva invocato il loro aiuto.

Un piccolo unicorno dal manto dorato era in balia di alcuni lupi affamati, Draco ruggì il suo dissenso per la paura del piccolo e con un balzo fu davanti al piccolo e ruggì ancora una volta mettendoli in fuga.

Il piccolo unicorno agitato si addossò ancora di più alla parete scalciando per allontanarsi dal leone, Draco fece qualche passo indietro e gli disse mentalmente: «Va tutto bene non ti faccio niente» Harry si affiancò a Draco e sorridendo disse: «Sei stato magnifico» gli posò un bacio sul muso e si voltò a guardare il piccolo unicorno: «Ti accompagniamo dalla mamma, dove si trova?»

Il piccolo unicorno che aveva notato il gesto del ragazzo per il leone che sembrava davvero non volergli fare del male, ma solo aiutarlo si calmò e si allontanò dal muro mettendosi davanti a loro: «L'ho lasciata al lago, ma non ricordo la strada» questo era un problema, ma Draco sorrise e si rimise in piedi e si avvicinò al piccolo unicorno annusandone l'aroma, poco dopo annusando l'aria ne trovò la scia, essere un leone aveva i suoi lati positivi: «Da questa parte, non è troppo lontano»

Mentre si incamminavano per la foresta sentirono dei rumori di zoccoli e poco dopo Fiorenzo uscì da dietro alcuni alberi: «Harry Potter, cosa ci fai qui?» il ragazzo sorrise: «E' un piacere rivederti Fiorenzo. Stiamo riportando questo piccolo dalla madre, non è molto distante da qui» l'unicorno per la paura si era nascosto dietro Draco, che guardava il centauro con la testa leggermente inclinata, non capiva proprio come Harry potesse conoscerlo»

Il centauro vedendo il cucciolo nascosto dietro il leone chiese: «Sarete capici di ritrovare la via per il castello?» Draco annuì alla domanda del centauro che rimase sorpreso per un attimo, ma quello non era il momento di fare domande ci sarebbe stato tempo un giorno per farle: «Buona fortuna allora»

Harry, Draco e il piccolo unicorno arrivarono al lago solo alcuni minuti dopo, un bellissimo unicorno dal manto bianco si guardava intorno agitato, cercando qualcosa che non trovava. Harry fece un passo avanti dicendo: «Hai perso qualcosa di prezioso...» l'unicorno si voltò a guardarlo incuriosito e Draco si spostò di lato facendo uscire il piccolo dalla sua ombra: «Te l'abbiamo ritrovato e portato» sorrise Harry mentre il cucciolo correva incontro alla madre. Rimasero un attimo a osservarli e quando si voltarono per andarsene una voce melodiosa femminile invase le loro menti: «Aspettate!» i due si voltarono a guardarla e lei con calma si avvicinò loro e posò il corno prima sulla fronte di Harry e poi su quella di Draco una luce argentea li avvolse entrambi per alcuni secondi: «Harry Potter, Draco Malfoy, vi ringrazio per avermi riportato sano e salvo il mio piccolo Apollo. Per questo ho deciso di farvi un dono molto speciale: La Benedizione dell'Unicorno. Qualunque cosa vi accada da adesso in poi non potrà farvi del male o tanto meno uccidervi, avete un cuore puro nonostante i vostri passati travagliati restate sempre voi stessi e non dubitate mai e poi mai di quelli che vi suggerisce il cuore. Spero di rivedervi presto» detto questo seguita dal piccolo Apollo si incamminò tra gli alberi lasciando i due ragazzi sorpresi.

Fiorenzo e gli altri centauri che si erano radunati nella foresta attorno a loro rimasero sorpresi dal gesto dell'unicorno avevano sentito bene le sue parole, Lei aveva scelto loro. Il destino dei due ragazzi era molto più grande di quello che loro stessi potevano immaginare. 

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