Prologo.
Agli Dei sono stati rubati tredici oggetti particolari, nessuno di loro si è accorto di quella mancanza fino a quando non hanno guardato nelle scatolette di velluto che li contenevano.
Per questo motivo gli Dei si riunirono in un assemblea.
Zeus infuriato come non mai prese la parola: «Sono state rubate le tredici chiavi che riunite in dei punti precisi riapriranno le prigioni dei Titani. Dobbiamo ritrovarle al più presto o dovremmo scontrarci come l'ultima volta con loro» Poseidone ascoltava perplesso le parole del fratello. Sapeva bene che aveva ragione, ma i loro regni avevano ancora diversi problemi a causa della distruzione creata dai Titani l'ultima volta se si fossero riaperte quelle porte sarebbero stati problemi grossi, così prese la parola: «Fratello, dovremmo chiedere aiuto ai nostri figli per quest'impresa» Zeus perplesso osservò il fratello e disse: «Molto bene, nessun altro deve sapere di questo furto»
Poseidone si alzò dal suo trono e disse nuovamente: «Parlerò di persona con Percy, oggi stesso» Zeus annuì e il Dio del Mare lasciò l'Olimpo per poter raggiungere il Campo Mezzo Sangue dove era certo avrebbe trovato suo figlio. Comparve tranquillamente sulla spiaggia e si incamminò verso il campo, molti ragazzi lo videro, ma non ci fecero molto caso e notando che Percy si dirigeva verso di lui lo aspettò.
Quando furono a pochi passi di distanza lo chiamò, attirando la sua attenzione: «Percy!» il ragazzo alzò lo sguardo e trovandosi davanti il padre ne rimase sorpreso: «Padre! Posso fare qualcosa per te?» Poseidone sorrise, ma non gli sfuggirono le occhiaie profonde che solcavano il suo volto: «Potrei parlarti un attimo lontano da orecchie indiscrete?» il ragazzo annuì e seguì il padre.
Poco dopo si ritrovarono sulla spiaggia e si accomodarono sul bagno asciuga, rimasero alcuni minuti in silenzio poi Percy si rivolse al padre: «Ci sono dei problemi sull'Olimpo?» Poseidone gli sorrise per un attimo: «A dire il vero è anche per questo che sono venuto a cercarti. Nell'ultimo scontro contro i Titani nel quale ci avete aiutato, per tenerli imprigionati in modo che nessuno potesse cercarli di liberarli abbiamo creato tredici chiavi» Percy lo interruppe per un attimo: «Qualcuno le ha prese e adesso vuole riunirle per liberare nuovamente i Titani. Giusto?»
«Hai colto in pieno il problema Percy, ma adesso vorrei sapere. Saresti disposto ad aiutarci?» il ragazzo si appoggiò alla spalla del padre per un attimo, la stanchezza iniziava a farsi sentire. Erano notti che non dormiva preoccupato per Nico che era andato in missione e ancora non aveva dato sue notizie a nessuno. Poco dopo rispose: «Sì. Sono disposto ad aiutarvi. Immagino che lo Zio sia piuttosto arrabbiato. Il tempo è brutto in città a quanto ha detto la mamma» Poseidone sorrise e disse: «Potrei dire che è arrabbiato e preoccupato perché potrebbe esserci un altro scontro» il ragazzo annuì, ma il Dio del Mare aveva una domanda ancora per il figlio: «Qualcosa ti preoccupa, Percy?» sommessamente Percy rispose: «Sono solo preoccupato per Nico. È partito alcuni giorni fa e ancora non abbiamo avuto sue notizie» poco dopo sfinito il ragazzo si addormentò.
Poseidone per un attimo ne rimase sorpreso e senza svegliarlo lo prese tra le braccia portandolo fino alla sua casa all'interno del campo, dopo averlo disteso sul letto lo coprì per non fargli prendere freddo e sparì in una leggera brezza marina.
La mattina dopo Percy si svegliò presto, doveva parlare con Chirone al più presto, appena lo vide gli andò incontro: «Chirone, le posso parlare?» il centauro perplesso lo osservò per un attimo: «Certamente, andiamo e dimmi tutto» si incamminarono verso la spiaggia.
Il centauro aspettò fino a quando Percy non si fosse sentito sicuro di potergli parlare lontano da orecchie indiscrete: «Mio padre, mi ha chiesto un favore a nome di tutti gli Dei dell'Olimpo e vorrei poter partire per questa cosa oggi stesso, da solo» quelle parole sorpresero un po' il centauro che nonostante tutto non provò nemmeno a fargli decidere il contrario e disse: «Vai pure a parlare con l'Oracolo e poi potrai partire, ma prendi tutto quello che crederai possa esserti necessario per la missione»
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The Thirteen Keys Of The God's
FanfictionAgli Dei sono stati rubati tredici oggetti particolari, nessuno di loro si è accorto di quella mancanza fino a quando non hanno guardato nelle scatolette di velluto che li contenevano. Per questo motivo gli Dei si riunirono in un assemblea.