Capitolo 3

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Capitolo 3

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Capitolo 3. 

All'interno della stanza dove aveva preso alloggio per la sera Percy prese in mano i due piccoli cofanetti che contenevano le chiavi di Zeus e Poseidone, ne aprì il coperchio e osservò i due oggetti pensando: Le frasi dell'Oracolo sono semplici nella loro complessità e fanno riflettere. Non so se troverò la risposta, ma di una cosa sono certo, ho capito la natura dei miei sentimenti per Annabeth e per Nico, ma ho capito soprattutto che in qualche modo i fulmini della profezia rappresentano i lampi di speranza che nelle avversità di portano a lottare senza mai arrendersi.

Con quel pensiero in mente il ragazzo si addormentò riposando serenamente per tutta la notte.

Annabeth intanto aveva preparato i bagagli, avrebbe raggiunto Percy che il ragazzo la volesse vicino o meno, lei sarebbe andata lo stesso. Anche Grover e Tyson si unirono a lei e così partirono senza avere la minima idea di dove andare.

Nico intanto era comparso nella stanza di Percy usando il passaggio tra le ombre creato con i suoi poteri, senza far troppo rumore gli si avvicinò e sfiorò il suo viso con un leggero sorriso a illuminargli il volto. Prese tra le dita quella ciocca di capelli bianchi che gli era comparsa reggendo su di lui il peso del mondo che sarebbe spettato ad Atlante. Avevano fatto tutto quello per salvare Artemide, un altro ricordo si formò nella sua mente, ma lo scacciò sua sorella si era sacrificata per salvare Artemide e il ragazzo che adesso aveva davanti quando si erano ritrovati nella discarica degli Dei.

Percy si mosse lentamente: «Nico...» per un attimo il ragazzo ne rimase sorpreso, ma posò la sua risposta sul comodino vicino al letto e sussurrò al suo orecchio: «Svegliati Percy, c'è una lettera per te»

Nico sparì poco prima che Percy aprisse gli occhi e la luce lunare illuminasse la lettera posata sul comodino senza pensarci troppo la prese aprì la busta e prese il foglio al suo interno:

"Ciao Percy,

non immaginavo avresti risposto alla mia lettera.

Mi dispiace averti fatto arrabbiare,

lo so bene che sono un egoista, non vorrei esserlo, però,

lo sono se si tratta di te.

Ho paura di questi sentimenti forti e prepotenti,

non so come gestirli.

Mi hai promesso di guardare dentro di te.

So che troverai le risposte.

Quando lo farai mandami un altro messaggio e io verrò da te.

Mi darai la risposta mentre ci guarderemo negli occhi.

Accetterò tutto quello che mi dirai.

Nico.

Percy, dopo aver letto le sue parole sorrise e sussurrò: «Eri qui Nico. Non mi hai svegliato, sei proprio perfido» si voltò a guardare l'orologio che aveva al polso e sospirò alzandosi dal letto, si diede una rinfrescata e uscì dalla stanza. Subito BlackJack gli si avvicinò: «Capo, dove andiamo?» Percy ci pensò alcuni minuti, ma una voce nella sua testa rispose dolcemente: «Giovane eroe, vai sulle Isole Vergini a Santa Croix» dopo aver ricevuto quella risposta si rivolse a BlackJack: «Se dovessi provare a indovinare direi Santa Croix sulle Isole Vergini» il destriero alato lo osservò per un attimo prima di rispondere: «Allora cosa aspettiamo? Prendiamo il volo» prese lo zaino e se lo mise sulle spalle, issatosi in sella a BlackJack si lasciò portare fino alla nuova destinazione.

Ebbero appena il tempo di scendere a terra che Percy fu circondato dai nemici.

Lo stavano aspettando e lui era ancora leggermente dolorante per via della ferita sul fianco, ma non si sarebbe arreso, così si rivolse mentalmente al destriero: «Porta via lo zaino e mettiti al sicuro» BlackJack non se lo fece ripetere e preso lo zaino del ragazzo si alzò in volo scomparendo alla vista di tutti.

Solo allora Percy si rivolse ai nemici: «Avete qualcosa che non appartiene a voi e rivoglio indietro quell'oggetto»

Un bagliore comparve attorno dito di una dei nemici, i suoi occhi scattarono su di esso e lì riflesso nella gemma dell'anello vide il volto di Nico cosa che riportò alla sua mente la frase dell'Oracolo: Solo quando la luna piena splenderà nel cielo il volto della persona amata risplenderà illuminandoti il cammino.

Una forza nuova nacque nel suo corpo e si lanciò contro i nemici con in mente solo il volto di Nico.

Lui stava lottando non solo per recuperare le chiavi degli Dei, ma anche per poter trovare quelle risposte che il suo cuore desiderava.

Quando i nemici sotto i suoi colpi si ridussero in polvere lui riuscì a recuperare l'anello, lo osservò per un attimo sotto la luce della luna piena e ne rimase veramente sorpreso, non era stata la sua immaginazione.

Nella gemma incastonata su di esso vedeva veramente Nico e quella fu un altra risposta per lui.

BlackJack tornò da lui e disse: «Capo, stai bene?» il ragazzo alzò lo sguardo e prese il suo zaino, recuperò dalla scatola il cofanetto con il simbolo di Artemide e lo mise al suo interno: «Sto bene BlackJack, ma dobbiamo andare via da qui prima che ci trovino»

Salì di nuovo in sella al destriero e presero il volo, dovevano raggiungere la nuova metà. Una nuova voce gli risuonò nella mente e riconobbe la voce di Era in persona: «Raggiungi Washington, troverai lì quello che cerchi» il ragazzo si rivolse al suo destriero alato: «BlackJack, Washington»

Non sapevano, però, che molto presto a loro si sarebbero uniti Annabeth, Grover e Tyson. 

The Thirteen Keys Of The God'sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora