Capitolo 9

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Capitolo 9

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Capitolo 9.

Si stavano dirigendo verso Cuba, stavano sorvolando il mare quando Percy, perdendo conoscenza cade dalla sella di BlackJack. Il destriero alato cercò di raggiungerlo, ma furono le onde del mare comparse in quel momento ad accoglierlo e rallentare la sua caduta.

BlackJack, volò attorno al punto dov'era caduto, ma Poseidone comparve tenendo tra le braccia il ragazzo privo di conoscenza: «Percy, svegliati» il ragazzo con qualche difficoltà aprì gli occhi: «Padre, cosa?»

«Hai bisogno di una pausa. Devi riposare un pò» senza rendersene conto si strinse un po' di più contro quel corpo forte e caldo, cosa che sorprese l'uomo moltissimo, ma lo lasciò fare notando che si era addormentato. Senza pensarci troppo portò il figlio dritto alla nuova meta, Cuba e si rivolse a BlackJack: «Appena si riprende portalo a Santiago, più di questo non posso dirvi. Non sono autorizzato a interferire nelle missioni di un eroe anche se questo è mio figlio» il destriero alato non tardò a rispondere: «Sarà fatto!»

BlackJack seguì tranquillamente Poseidone fino a una casa abbandonata sul mare. Varcatone la soglia distese Percy sul letto e si accorse subito della presenza di qualcun'altro nascosto nell'ombra: «Nico di Angelo, fatti vedere...» il ragazzo uscì dal suo nascondiglio: «Percy, sta bene?»

«È solo molto stanco. Non riesce a dormire bene e le ferite nonostante tutto devono fargli ancora molto male»

Nico ci pensò su e sospirando disse: «Resto io con lui. Questa volta non di alzerà dal letto e riposerà fino a quando non sarà pronto per rimettersi in cammino» Poseidone annuì e lasciò la piccola casa.

Nico rimase al fianco di Percy e gli accarezzò il volto, nel sonno il ragazzo posò meglio il volto sul palmo fresco della sua mano per un attimo solo ne rimase sorpreso, ma poi eccolo lì quel sentimento di profonda tenerezza che gli scaldava il cuore. Senza svegliare Percy si distese vicino a lui e lo strinse con tenerezza tra le sue braccia.

Annabeth, Grover e Tyson raggiunsero quella stessa meta guidati da Atena.

Quando varcarono la soglia della vecchia casa, Nico si voltò a guardarli, Percy aveva aperto pochi minuti prima gli occhi e si era accoccolato meglio tra le sue braccia: «Adesso che loro sono arrivati te ne andrai di nuovo vero? Credevo di esser stato chiaro nel dire che dovevano starmi lontano e invece non l'hanno fatto»

«Loro ti aiuteranno...» il suo tono di voce era tornato freddo e questo ferì nuovamente, si alzò dal letto e sparì nell'ombra. Una furia immensa alla scomparsa nell'ombra di Nico si scatenò dentro Percy ed esplose facendo scatenare le onde del mare tutto attorno a loro.

Annabeth gli disse cercando di calmarlo: «Smettila Percy, io sono la tua ragazza e voglio stare con te» il ragazzo furioso come non mai scagliò contro di lei delle onde: «Ti ho detto in tutti i modi che tra di noi è finita! Io voglio Nico! Voglio solo lui! Da quando l'ho visto per la prima volta!» si era stato innamorato di Annabeth, ma aveva capito che quello che voleva veramente era Nico i baci e gli abbracci che si scambiava con lui lo completavano, ma gli mancavano anche da morire quando lui se ne andava di nuovo e adesso che c'erano loro non l'avrebbe più visto.

Grover provò a calmare il ragazzo, ma non ci riuscì molto bene per questo la ricomparsa di Nico li sorprese: «Percy, via di qui!» prese lo zaino del ragazzo e BlackJack per le redini condusse entrambi nell'ombra per poi comparire alcuni chilometri più lontano.

Percy era stremato e l'aveva fatto salire su BlackJack, alla fine lo portò in uno dei suoi rifuggi provvisori di quando era in missione, solo lui e suo padre conoscevano quei luoghi. Quando Nico lo fece distendere sul letto disse: «Riposati ancora un po'. Questa volta hai esagerato» gli diede da bere un po' di nettare e lo coprì con una coperta lasciandolo addormentare nuovamente.

Per tutta la notte Percy dormì tranquillamente ogni tanto si lamentava per le ferite, ma Nico vicino a lui lo rinfrescava con dell'acqua alleviando le sue sofferenze.

La mattina dopo quando si svegliò Percy si sorprese nel trovare Nico vicino a lui addormentato serenamente sorrise posandogli un bacio delicato su le labbra: «Ti amo Nico...» il ragazzo aprì gli occhi: «Percy è imbarazzante...» sorrise divertito, ma in realtà gli faceva veramente piacere. Lentamente Percy si mise a cavalcioni sul corpo di Nico, ma non si spinse oltre anzi si abbassò verso di lui e lo baciò ancora una volta mentre il ragazzo gli accarezzava i fianchi. Ormai erano maggiorenni e volendo potevano andare oltre quei semplici baci, ma quello non era il momento giusto.

Sarebbe arrivato anche quel momento, ma per ora volevano solo godersi quelle coccole che potevano dedicarsi prima di separarsi nuovamente per andare ognuno ad eseguire la propria missione.

Percy stava baciando e mordicchiando leggermente il collo di Nico: «Percy, devo andare...» si lasciò scappare dei piccoli gemiti di piacere, gli piacevano le sensazioni che quella tortura gli facevano scorrere brividi freddi su la schiena, ma non voleva peggiorare la situazione, era già eccitato e non avrebbe più risposto delle sue azioni se andavano avanti.

«Non voglio lasciarti andare adesso...» gli mordicchiò leggermente l'orecchio: «Percy!Aspetta!» era terrorizzato all'idea che lui potesse perdere il controllo e fargli qualcosa che non voleva, capendolo Percy gli posò un altro bacio su le labbra: «Non volevo spaventarti scusami. Volevo solo coccolarti un po', ma ho esagerato e ti ho spaventato. Rispetterò i tuoi tempi...» si spostò da sopra il corpo di Nico.

Nico sospirò e nascose la sua evidente reazione alle attenzioni che Percy gli aveva regalato.

La cosa, però, non sfuggì a Percy che sorrise e spostò la sua mano: «Posso rimediare al mio errore prima che tu te ne vada. Non farò altro...» Nico per un attimo ne rimase sorpreso, ma quando Percy si occupò della sua erezione le sensazioni che aveva sentito grazie alla piccola tortura di Percy si erano triplicate. Stava per esplodere, sentire le mani e la lingua del ragazzo sul suo corpo basto solo che Percy lo guardasse negli occhi per farlo arrivare all'apice del piacere con un gemito strozzato.

Percy gli posò un bacio delicato sulle labbra e appena Nico si riprese portò tramite il passaggio tra le ombre BlackJack e Percy fino a Santiago e si salutarono nuovamente.

Per diverse ore Percy camminò per la città seguendo le tracce di quelli che avevano preso qualcosa che apparteneva a uno degli dei e quando alla fine trovò quelli che cercava non ebbe molta difficoltà ad eliminarli.

Adesso anche l'anello rubato a Dionisio era nelle sue mani e lo mise dentro il suo contenitore nascondendolo nella scatola che teneva nello zaino.

Era pronto per raggiungere la nuova metà. 

The Thirteen Keys Of The God'sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora