Agli Dei sono stati rubati tredici oggetti particolari, nessuno di loro si è accorto di quella mancanza fino a quando non hanno guardato nelle scatolette di velluto che li contenevano.
Per questo motivo gli Dei si riunirono in un assemblea.
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Capitolo 13.
La mattina dopo Percy si svegliò e sorrise nel ritrovarsi Nico vicino che lo teneva per mano.
Con delicatezza senza svegliarlo gli accarezzò il volto per poi scendere ad accarezzargli dolcemente il fianco e avvolgerlo con un braccio attirandolo con dolcezza contro il suo corpo.
Nico sentendosi avvolgere dal calore del corpo di Percy sorrise e si accoccolò meglio tra di esse sospirando.
Per un po' di tempo rimasero ancora a letto, ma poi Percy sospirò doveva alzarsi per recuperare l'ultimo oggetto che gli avrebbe permesso di portare a termine la sua missione.
Lentamente senza svegliare Nico si alzò dal letto e uscì dalla stanza.
Non ebbe bisogno di molto tempo per raggiungere la sua meta infatti un ora dopo era nascosto dietro una delle lettere dalle scritta Hollywood.
«Siamo nei guai il figlio di Poseidone ha recuperato tutte le chiavi, gli manca solo questa che abbiamo noi e non potremmo più liberare i Titani dalle loro gabbie» un sorriso divertito comparve sul volto di Percy che con noncuranza uscì allo scoperto tagliando la testa al mostro che gli dava le spalle riducendolo in polvere: «Hai qualcosa che mi appartiene fai il bravo e restituiscila» non era proprio vero che l'oggetto in questione gli apparteneva, ma non era importante al momento.
«Sei tu eroe che hai qualcosa che non ti appartiene» disse il mostro davanti a lui guardandolo minaccioso. Percy si passò una mano tra i capelli sospirando: «Non ho voglia di giocare in questo modo. Concludiamo questa storia» detto questo non diede nemmeno il tempo al mostro di attaccarlo che con un colpo secco gli tagliò la testa.
S'inchinò e prese l'anello che brillava in terra.
Aveva recuperato tutti gli oggetti rubati dove solo riportarli ai proprietari, ma prima doveva tornare da Nico.
