Capitolo 19.

531 38 0
                                    

Dylan
Andai a rintanarmi in camera mia e mi sedetti sul letto. Mi sfilai via gli anfibi strofinando i piedi l'uno con l'altro e li lasciai riposti a caso sul pavimento. Mi alzai in modo tale da riuscire  a levare ogni indumento e una volta rimasto solo con i box, mi gettai supino sul letto.
I pensieri ritornarono alla mia adolescenza, pensavo a ciò che avevo vissuto costantemente, sopratutto da quando Freya se n'era andata.
Prima di arrivare ad Austin i miei pensieri erano fermi costantemente a quel periodo, anche se non provassi più niente per Nadia, non riuscivo a smettere di pensare a lei. Non ci riuscii fino a quando i miei occhi non incontrarono per la prima volta quelli pazzeschi e tormentati della piccola Freya. Non ero ancora sicuro di ciò che provassi realmente nei suoi confronti, ma di sicuro la sua presenza mi teneva ancorato alla realtà, impedendomi di spaziare con la mente.
Allo tempo stesso però, il suo essere indipendente, irriverente, sicura di se e inarrivabile, mi ricordava Nadia, che aveva sempre fatto di tutto per non manifestare il suo interesse nei miei confronti, che mi aveva tenuto all'amo, fatto innamorare e successivamente; spezzato il cuore. Erano il sole e la luna, così diverse ma allo stesso tempo molto simili e la cosa mi mandava ai pazzi.
Presi una sigaretta dal pacchetto che tenevo nel cassetto del comodino e l'accesi, feci un tiro e buttai fuori attendendo che la nicotina facesse effetto sui miei nervi tesi.
Ciò che era successo mi tormentava, mi faceva dubitare di me stesso e della mia sanità mentale. I primi mesi nella nuova casa, la compagnia di Trent, l'essere accettato nonostante i miei difetti e i pochi momenti con Freya, mi avevano reso diverso, più pacato e disposto a dare una seconda possibilità alla vita; ma la verità viene sempre a galla e quando finii per allontanare tutti, tornai ad essere il pezzo di merda che ero sempre stato. Non ero una bella persona e dubitavo seriamente che lo sarei mai diventato. Per tutta la vita non avevo mai incolpato Nadia per ciò che ero diventato, ero già un delinquente prima ancora di conoscerla, ma indubbiamente lei aveva tracciato un segno indelebile sul mio destino, plasmandomi la mente e facendomi invaghire di lei.
Spensi la sigaretta nel posacenere che tenevo sul comodino e mi gettai tra le braccia di Morfeo, sprofondando in un sonno profondo e tormentato.

Freya
Come tutti i giorni stavamo preparando il locale all'apertura, erano le otto e trenta del mattino e nel giro di un'ora il locale sarebbe stato pieno di gente pronta alla prima scorpacciata del giorno. La colazione era un pasto importante, ma per niente al mondo sarei riuscita a riempirmi di cibo come i nostri clienti; ordinavano di tutto e di più e il povero Carlos in cucina sfrecciava come un matto tra piastre per waffel e fornelli.
Io ed Emily stavamo riempiendo i contenitori di sale, pepe e zucchero riposti sopra ogni tavolo.
<<Allora.. ci sono novità? Stanotte ti ho sentita parlare al telefono con tua sorella.>> mi chiese lei un po' a disagio. Ebbene si, erano passati tre mesi ed io ancora dormivo sul suo divano, le avevo proposto di dividere le spese delle bollette e di fare a metà per l'affitto, ma si era rifiutata più volte.
<<Niente di che.. ha avuto dei problemi a scuola e voleva sfogarsi.. Prima lo facevamo spesso, veniva a notte fonda in camera mia e ci consolavamo a vicenda sulle nostre giornate quando i nostri genitori dormivano già, sai.. in modo tale che non sentissero nessuno dei nostri assurdi discorsi..>> feci una risatina tesa e lei sorrise.
<<Credevo che litigaste.>>
<<No, la riprendevo un po' per via della sua relazione con uno più grande.>>
<<Quanto più grande?>> chiese lei strabuzzando gli occhi.
<<Ha la nostra età.>> dichiarai con l'amaro in bocca.
<<Caspita..>>
<<Già, stanno insieme già da un po' ed è una delle ragioni che hanno portato alla lite con mia madre quella sera..>>
<<In che senso? Questa non me l'avevi raccontata..>>
<<Niente di che, era il giorno di San Valentino e mia sorella stava sgattaiolando via per uscire con lui, io avevo appena scoperto della loro relazione e le avevo espressamente chiesto di non frequentarlo, non aveva una bella reputazione a scuola e non mi fidavo di lui..>> presi fiato e poi continuai.
<<Lei non mi diede retta e quando mi disse che stava uscendo con lui, cominciammo a strillare fuori casa e quando mi urlò contro come non aveva mai fatto, le tirai uno schiaffo nel vialetto, mio padre uscii di corsa e il resto lo sai già..>>
<<Cavolo Freya, le hai tirato uno schiaffo?>>
<<Già.>>
<<Non ti facevo così protettiva e irascibile.>>
<<Lo sono sempre stata nei confronti di Paige, fin da quando eravamo bambine.>> feci spallucce. Lei mi passo i recipienti pieni ed io andai a riporli su ogni tavolo.
<<Altri episodi simili? Sono curiosa.>> chiese lei divertita.
<<Niente di che.. Quando eravamo piccole saltavo spesso la scuola per tenerla d'occhio.>>
<<Il primo giorno della scuola elementare di Paige, non presi lo scuolabus per seguirla a scuola. Quella mattina si era nascosta nell'armadio perché aveva paura di andare a scuola e conoscendola sapevo che avrebbe continuato ad avere paura nonostante le rassicurazioni di mia madre, quindi saltai il mio primo giorno e rimasi nei paraggi della sua scuola per tenerla d'occhio affinché non le succedesse nulla..>>
<<Tu sei fuori, eri una ribelle ad undici anni!>> scoppiò a ridere lei.
<<Non ero ribelle, ero preoccupata costantemente per lei, ero molto apprensiva e protettiva.>> spiegai divertita.
<<Io direi che lo sei ancora.>> fece spallucce.
<<Diciamo che ho imparato a controllarmi. Ieri non ti ho mica distrutto casa quando ho scoperto che ha gentilmente regalato la sua verginità ad uno più grande.>>
<<Passi da gigante eh?>>
La guardai in cagnesco.
<<Sono ancora incazzata nera, non provocarmi.>>
<<Mi spieghi come diavolo è possibile, che tua sorella abbia perso la verginità prima di te?>> scoppiò a ridere. Quella questione la faceva sbellicare, trovava assurdo che fossi ancora vergine alla mia età, a differenza sua e di tutte le nostre coetanee.
<<Emily! Non ricominciare!>> le tirai un portatovaglioli vuoto e lei lo schivò con l'agilità di una molla.
<<Sei una svitata Freya!>> disse sbarrando gli occhi.
<<Non hai ancora visto nulla cara mia.>> risposi divertita.

Un amore perfetto. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora