Capitolo 62

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Ero in una delle terrazze dell'hotel. Avevo solo una giacchetta di pelle che mi "proteggeva" (senza risultati) dal freddo estivo di New York.  La vista era fantastica, ma la osservai per poco, visto che dopo un breve tempo sentii dei passi.


Visto che era molto buio e c'era molto silenzio, fui un pò spaventata. Mi voltai, piano, vedendo un ragazzo che mi guardava. Risi, poi però lui mi abbracciò, come se quella fosse stata l'ltima volta in cui potevamo stare insieme.

Lo guardai, confusa, e poi mi portò verso la fine della terrazza. Ammirai per qualche momento il paesaggio, ma dopo poco notai che Jacob  lo stava ignorando: l'unica cosa che sembrava importargli in quel momento ero io, o più precisamente le mie labbra  e i miei occhi.

Lo guardai di nuovo, ma evitò i miei occhi, girando dall'altra parte il viso. Misi la mano sotto sul mento e lentamente lo feci voltare verso di me.

Spostai la mia mano dal suo mento e la misi sulla sua guancia. Lui appoggiò la testa sulla mia mano, dandomi uno sguardo completamente perso ma soprattutto triste.


Mi abbracciò di nuovo, ma mi strinse più forte di prima, come se non volesse che me ne andassi. Come se non volesse separarsi da me.



Lasciai tanti piccoli baci sulla sua guancia, per poi ritornare all'abbraccio di prima. Lui rimase immobile.

Dopo qualche secondo, in modo molto freddo e distaccato, sciolse l'abbraccio lasciandomi sola.



Eppure io sapevo qual'era il problema. Il problema ero io. Era il fatto che inevitabilmente sarei partita da qualche parte, senza di lui. E non ci saremo visti per molto tempo. E probabilmente, dopo ciò, avremmo avuto tutti e due il cuore in frantumi.






Twitter|| Jacob Sartorius SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora