CAPITOLO 9

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L'aria sopra il cerchio magico sfrigola di scintille azzurrognole. Una figura informe e bianchiccia aleggia vacua, indecisa sul da farsi. In attesa di addensarsi, si arrotola pigra in piccole volute a spirale, come fumo in un barattolo. Malgrado non abbia viso né occhi, Hailey si sente osservata con un'intensità fastidiosa.

"Chi... chi sei?" balbetta insicura, pentendosene subito dopo.

"Iniziamo bene. Mi hai evocato tu, ricordi?"

"I demoni sono spesso menzogneri. E non si sa mai chi possa rispondere a una evocazione."

Tenta di ricomporsi, facendosi forza e ostentando una sicurezza che in questo momento proprio non le appartiene.

"Oh cavoli, sarà più dura del previsto. Bisogna proprio iniziare da zero con te."

È disorientata. Non si aspettava una tale insolenza e un'assenza così palese di formalità. Possibile che i demoni parlino come un compagno di scuola supponente? Se fosse una persona, l'avrebbe già presa a pugni. E si sarebbe pure goduta il momento.

"Non mi piace come..."

"Si si, ok, non ti piace come parlo, il mio tono e via dicendo" la interrompe "passiamo oltre, va bene? Tanto ho capito che devo insegnarti tutto. Quindi vediamo di non perderci in discorsi inutili."

L'alone sbuffa irrequieto pur continuando a volteggiare con una lentezza esasperante.
"Veramente io..."

"Mi fa piacere che tu sia d'accordo. Allora, incominciamo con la lavanda. È vero che ha un buon odore e presa a piccole dosi può anche essere piacevole, ma per l'amor del cielo, tu ci hai contaminato una stanza intera! Come fai anche solo a respirare? Non ti sembra di aver esagerato?"

"La lavanda è per proteggermi da te!"

"Opporca... tua madre ha forse scritto da qualche parte di utilizzare la lavanda? O di scarabocchiare il cerchio con quelle frasette ridicole?"

"N...no. A dire il vero, l'abbiamo letto in un libr... un momento, tu come fai a saperlo? Come fai a sapere che cosa ha scritto mia madre?"

"È naturale che io lo sappia. Ero il suo famiglio, o famigliare, che dir si voglia. E se non ha scritto nulla di simile, ci sarà un motivo, non credi?"

"Pensavo solo..."
"Ecco brava, non pensare! Pensare fa male, non lo fare. Non pensare, non parlare, non prendere iniziative. Limitati a seguire le istruzioni. È magia, non un cellulare che tiri fuori dalla confezione e cominci a schiacciare pulsanti a caso."

Una fitta d'orgoglio le punge la bocca dello stomaco e le arrossa le gote in maniera furiosa. Il labbro superiore sta tremando. Si, è vero, è una principiante. Ma lui non ha alcun diritto di trattarla così e non è disposta a farsi intimidire. Stringendo le mani a pugno, ricaccia indietro con rabbia l'ombra di due lacrime che si affacciano sugli occhi.

"Io sono Hailey Blackshaw, figlia di Oralee Paige Adams e TU sei al mio servizio. Non il contrario."

"Accidenti, quante grinta! Si dà il caso però che io sia un demone maggiore. Ok, magari non il più potente tra i demoni...anzi, sicuramente non il più potente...va bene, potente abbastanza da aiutarti a fare le magie e quelle cose lì, però non è questo il punto. Il punto è che la lavanda non è in grado di fermare l'attacco di un demone maggiore. Di nessun demone degno di questo nome. Se proprio hai fortuna, forse è efficace con alcuni demoni minori. Quelli, per intenderci, che non hanno intelletto. Ma il suo effetto si ferma lì. E poi le formule che hai scarabocchiato non hanno valore se non sono corredate del mio VERO nome. O del VERO nome del demone che vuoi costringere nel cerchio. Quindi, cara mia, hai fatto tutta questa messinscena per niente."

LU/CEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora