CAPITOLO 17

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"Non mi sembra che sia stata molto efficace, signorina Cavendish".

È possibile accarezzare un animale in maniera supponente? Beh, è quello che sta facendo il Reggente. Seduto sulla sua poltrona in pelle, squadra Selima con aria di sfida, allisciando lentamente le piume di Muninn.


"Dice?" risponde lei con indifferenza.

"Eravamo d'accordo che avrebbe eliminato Lord Sebastian, eppure mi sembra che sia ancora vivo. Mi sbaglio?"

Selima si sdraia sulla sedia e stende le gambe sulla scrivania. Un sigaretta compare dal nulla tra le sue dita aperte e dopo una lunga boccata di tabacco, soffia piccoli ghirigori di fumo; galleggiano nell'aria cambiando forma: una barchetta, un unicorno, un grifone che combatte contro un drago.


"Non ho mai detto'quando'" si limita a specificare.

Il Reggente digrigna i denti e Dougal fa un passo verso di lei.

"Si sta prendendo gioco di noi signorina?" 


Lei chiude gli occhi e sospira, dondolandosi annoiata.


"Ho fatto quello che era meglio fare. Ora Sebastian è ferito, soprattutto nell'orgoglio. É diventato una preda e sa che deve guardarsi le spalle. Questo vi farà guadagnare tempo."

"Intende dire che non farà nulla fino al momento in cui il portale sarà aperto?"

"Se pararvi le chiappe vi sembra nulla..."


"Ora basta!" ruggisce Dougal.

Selima solleva pigra la falda del cappello e sbircia il Guardiano da sotto.


"Lo sai vero che la spora che hai impiantato non ha avuto alcun effetto?"


L'insinuazione lo schiaffeggia, arrossandogli il volto di rabbia.

"É una menzogna!"

"Oddio, non ci credo! Allora avevano ragione! Davvero non lo sapete!"

I due uomini si scambiano uno sguardo interrogativo, carico di rancore e preoccupazione.

"Le bambine sono delle Nonmorte, cari miei."

Si prendono qualche secondo per riuscire a metabolizzare la notizia.

Lo sforzo di non far trasparire alcuna emozione, li obbliga a contrarre i muscoli facciali e a serrare le mandibole. 

"Sorpresi eh?!" commenta Selima, gli occhi persi in un ricordo.


"Questo significa che Lord Sebastian è un negromante. E non so da voi, ma dalle mie parti rappresentano la feccia della società. Un uomo spregevole, la cui moralità è un gradino sotto a quella di chi fa sesso con gli animali."


Le sue parole trasudazione un rancore secco e stagionato.

"Mi sembra di capire che lei lo conosca bene, signorina Cavendish".

"Immagino si possa dire così. Diciamo che ho avuto modo di vederlo all'opera"

"Qualcosa di personale?"


Aspira con ostinazione l'ultimo tratto di sigaretta e poi la getta attraverso la finestra aperta con un un gesto delle dita.


"Credetemi: non volete conoscere le atrocità che ha commesso. E il resto, semplicemente non sono fatti vostri".

"Allora ci dica che cosa ha intenzione di fare. Le bambine non posso essere... per così dire...neutralizzate?"


Un ghigno beffardo le arriccia l'angolo della bocca.

LU/CEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora