CAPITOLO 11

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Hailey apre e richiude a turno tutti i cassetti del mobile, frugando agitata al loro interno. L'anello d'ambra sul dito indice della mano sinistra.

"Stai cercando un cacciavite nell'armadio del bagno?"


"Mio padre non è mai stato molto ordinato. Deve essere qui da qualche parte, l'ho visto il mese scorso."

"Devo fare in fretta, devo fare in fretta" continua a ripetersi come un mantra.


"È appeso a un gancio: e se provassi semplicemente a sollevarlo?"

Si ferma, alza la testa e lo fissa, sentendosi improvvisamente una cretina.


"Non avresti potuto suggerirmelo qualcosa come dieci minuti fa, invece di farmi impazzire?"

"Non sono mica nella tua testa."


Afferra lo specchio ovale ai lati e cerca di alzarlo, incontrando una resistenza inaspettata.

"Strano, perché a me sembra di continuare a sentire la tua voce petulante".

"Il fatto che tu mi senta, non significa che io legga nella tua mente. La verbalizzazione è un'arte troppo spesso sottovalutata di questi tempi."

Con il bordo del lavandino schiacciato sulla pancia, prova nuovamente a fare forza.


"Perché invece di blaterare non mi dai una mano?"

La voce e le braccia tremano pericolosamente.

"Non vedi che sono incorporeo? Come pensi che possa fare?"


"Se quest'affare cade, mio padre si sveglierà e scoppierà un casino."


"E poi non sono un addetto ai traslochi."

Decide di ignorarlo. Allenta la presa, prende fiato e prova per la terza volta, cercando di sfilare il gancio dal chiodo.


"Ok, ce l'ho. Dimmi che non devo portarlo in camera."


"No, non è necessario. Adagialo per terra. Su questo splendido tappetino rosa andrà benissimo."
Si piega sulla ginocchia, facendo attenzione a non prendere strappi alla schiena. E a non perdere la presa.

"Ora versaci sopra uno strato uniforme di acqua."

"Cosa?"

"L'acqua. Lo specchio serve per vedere, l'acqua fa da conduttore."


"Ok, lascia stare. Basta che ci sbrighiamo."


Prende il bicchiere in cui tengono gli spazzolini ed esegue le indicazioni senza fiatare.
Poi si inginocchia e si siede sui talloni, le braccia tese sopra lo specchio.


"Ora chiudi gli occhi e concentrati. Non dobbiamo fare nulla di complesso."


La fa facile lui.

Non solo ha appena scoperto di essersi legata con un demone supponente ma anche che Chase è in pericolo. E per giunta, non è da solo! Se tutto andrà bene, lo ucciderà con le sue mani. Deve sempre fare di testa sua. Mai, mai una sacrosanta volta in cui...


"Ti vuoi concentrare?"


Cazzo, l'ha beccata.

"Ma non avevi detto che non leggevi nella mente?"


"Mi sono sufficienti le rughe di disappunto agli angoli della bocca, per capire che stai pensando ad altro."


"Va bene" sbotta aprendo gli occhi e mettendosi le mani sui fianchi "mi vuoi dire con chi cavolo è Chase?"


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