Infinity

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Sono nel nostro posto, come ogni anno, sdraiato nella neve a fissare il cielo trapuntato di stelle. Il nostro posto speciale, dove tutto quello che dovevamo fare per sentirci liberi era sdraiarci fianco a fianco, le mani intrecciate, e contare le stelle.

Le stesse stelle che vedevo nei tuoi occhi ogni volta che mi guardavi. Adesso non le vedo più. È così tanto tempo che non incontro i tuoi occhi. Quelli per cui ti ho dato il mio cuore, completamente, senza difese.

La verità è che i tuoi occhi blu mi mancano così tanto che mi sembra di precipitare da un'altezza vertiginosa, giù, sempre più giù, e di non riuscire a riprendere fiato in nessun modo.

La verità è che da quando ho iniziato a guardare questo cielo da solo mi sento bloccato, incapace di andare avanti o tornare indietro, senza nessuna via d'uscita. Perché tu non ci sei e io non so come gestirlo, e continuo a sentire questo vuoto al centro del petto che non so come colmare ed è tutto così confuso. Perché starti vicino mi fa male e starti lontano mi uccide ed è come muovere un passo avanti e due indietro in una lenta, torturante agonia.

Perché starti accanto significa tradire me stesso, e non volerti significa tradire il nostro amore e io mi sento a un passo dall' impazzire di gelosia.

Perché tutti vogliono un pezzo di te ma nessuno è degno di avere un pezzo del tuo cuore. Nessuno.

Ecco cosa mi fai.

Ecco come mi riduci.

A un ammasso informe di contraddizioni e mancanza.

Dovresti essere fiero di te.

E adesso sono qui, sotto questo cielo, da solo, a farmi la stessa domanda che mi facevi tu quando eri qui con me.

"Quante notti ci vogliono per contare le stelle?"

C'era qualcosa di strano nei tuoi occhi quando me lo chiedevi, qualcosa che ti turbava.

Solo dopo ho capito cosa. E io ignaro di tutto ti rispondevo nel modo più puro che conoscessi.

"Poco meno di una, Lou. Mi basta guardarti negli occhi per vedere tutte le stelle del mondo."

Che sciocco.

Che sciocco pensare che tutto questo potesse bastare. Che il mio amore fosse sufficiente, che riuscisse a tenerci insieme. Che stupido sono stato a pensare che con me al tuo fianco tu non ti saresti lasciato influenzare dal mondo e da quello che pensi di te stesso.

E adesso lo so.

Conosco la vera risposta alla tua domanda, quella che volevi sentirti dire.

"Quante notti ci vogliono a contare le stelle?" Mi chiedevi.

"Tutto il tempo che ci vuole per guarire il mio cuore" avrei dovuto risponderti.

Fa così male, Lou, sapere di non essere stato abbastanza. Sapere che non hai avuto coraggio nemmeno con me.

Perché è di questo che si tratta.

Avere coraggio.

Sapevi che ero lì per te. Sono sempre stato lì per te.

Avrei capito Lou.

Forse mi sarei arrabbiato a morte, ma alla fine avrei capito, l'avrei superato. Tutto quello che avresti dovuto fare era dirmi la verità.

Tutto quello che volevo era la verità.

Ma mi hai mentito, e mi hai tradito. Mi hai tradito nel modo peggiore in cui potessi tradirmi. Non fidandoti di me.

Tra tutti i modi in cui avresti potuto rovinare tutto, hai scelto il più distruttivo. E adesso siamo soli.

Divisi e distrutti. Due pezzi di cuore che non si incastrano più.

Dimmi, anche tu senti questo buco nero corrosivo al posto del cuore? Che si mangia energie, emozioni, ricordi, calore?

Anche tu come me sei alla continua ricerca di qualcuno che riempia quel vuoto?

Quante notti hai sperato che qualcuno restasse con te?

Quante volte sei rimasto sveglio ad ascoltare il loro respiro desiderando fosse il mio?

Quante volte hai semplicemente sperato che io stessi bene?

Io ho perso il conto ormai. Sono così tante che se solo ci provassi, sarebbero quasi un' infinità.

Un'infinità. Come le stelle che volevi disperatamente contare.

Le stesse stelle che pensavo fossero racchiuse nei tuoi occhi, da quanto erano luminosi.

Mi perdevo in quegli occhi color del mare, ogni giorno, sempre di più, fino a quando non ho imparato ad affogare nel tuo mare blu e respirare, quella luce sempre presente a farmi da guida nei momenti bui. La vedevo anche nei miei occhi quella scintilla, come se stando con te mi avessi ceduto un po' della tua luce, di quella meraviglia che ti contraddistingue.

Ma poi tutto è stato distrutto, e i miei occhi non brillano più adesso.

Non possono brillare perché non c'è più quel calore ardente che brucia dentro di me.

Tu me l'hai portato via.

L'hai portato con te quando te ne sei andato e io mi sento così vuoto adesso, così freddo.

Di quella freddezza e apatia che sopraggiunge dopo l'inevitabile realizzazione che tutto è finito, che non hai più tempo per sistemare ogni cosa.

Di quella freddezza che segue la disperazione di un cuore spezzato.

E sono ancora qui, rotto e vuoto, un altro passo più lontano da te, e poi di nuovo vicino, in questo vortice di bisogno e disperazione che non avrà mai fine.

Sono ancora qui, nel nostro posto ad aspettarti, ad aspettarmi.

Di nuovo sdraiato nella neve, al freddo, impiegando tutte le notti a contare le stelle in attesa di guarire il mio cuore, proprio come volevi tu.

Sono ancora qui per te, ad aspettarti per ascoltare la tua verità.

Sono ancora qui sperando che torni per chiedermi di restare; chiedendomi se stai bene.

Continuo a contare le stelle ma ho smesso di contare le notti, perché se solo ci provassi, mi sembrerebbero un' infinità.

Un'infinità.

Un'infinità.

Un'infinità.

Come i battiti che ho mancato.

E i respiri che mi hai tolto.

E l'amore che ho provato.

Un'infinità.


Shades of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora