A Scottish Night

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Louis assiste al concerto di Harry in Scozia.

Harry lo sorprende in un modo non troppo gradito.

O forse sì.

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Louis è furioso. È completamente fuori di sé, e la prima cosa che fa quando Harry rientra in camerino è spingerlo contro il muro accanto alla porta.
Non ci può credere. Harry l'ha fatto sul serio. Ha davvero indossato un dannato kilt, e senza dirgli niente per giunta.

Quando Louis l'aveva visto dietro le quinte per il solito buona fortuna, Harry indossava uno dei suoi completi strani, di un colore che si intonava particolarmente ai suoi occhi. Poi, quando è salito sul palco indossava quella cosa che Louis gli aveva chiaramente proibito di indossare per il bene della sua sanità mentale. Ma come al solito Harry ha fatto di testa sua, infischiandosene degli avvertimenti di Louis e si è presentato sul palco con quel benedetto kilt e un sorrisetto sfacciato. Come se le sue movenze e la sua voce roca non fossero già abbastanza erotiche da rendere Louis eccitato per un'ora e mezzo di concerto.
Siano dannati lui e la sua voglia di trasgressione, questa volta gliela pagherà.

Si poggia contro di lui con tutto il suo peso, le mani stringono il collo della giacca. "Spiegami cosa cazzo ti è saltato in mente" sibila, la voce bassa e minacciosa.
"Cosa mi è saltato in mente? Ho fatto solo il mio lavoro, qual è il problema?" replica Harry, pacato e controllato, un luccichio di sfida negli occhi.
"Non fare lo stronzo Harry, ti avevo espressamente chiesto di non presentarti sul palco in questo modo indecente."
"Ah, il kilt dici? Credevo ti piacesse." La voce calma e noncurante di Harry non fa altro che irritare Louis ancora di più. Lo lascia andare e si allontana dal suo corpo. Non è sicuro della propria capacità di controllarsi, potrebbe prenderlo lì, contro quel muro, senza dargli la possibilità di dire altra mezza parola.
"Certo che mi piace, idiota" inizia mentre percorre la stanza a grandi passi per calmare il desiderio bruciante di possederlo lì e subito "ma non mi piace che lo indossi davanti a centinaia di ragazzine urlanti, facendo intendere che non indossi biancheria intima, e senza dirmi niente per giunta. Hai idea della tortura che sono state le ultime due ore?"
Harry gli si avvicina, calmo e predatorio. Ha gli occhi che brillano, le pupille leggermente dilatate e un sorriso provocatore. Lo squadra da capo a piedi, lo sguardo che si sofferma sul rigonfiamento dei jeans di Louis, la voce di seta mentre parla. " E chi ti dice che non l'abbia fatto di proposito?" chiede mentre gli accarezza un braccio con la punta delle dita. "Ho passato le ultime due ore a provocarti e immaginarti mentre mi prendi con ancora il kilt addosso. Ed effettivamente è vero che non indosso le mutande" conclude con un sussurro direttamente nel suo orecchio.
"Harry smettila." Ringhia l'altro, le mani che tremano. "smettila di provocarmi così, o ti prenderò qui e subito."
" E chi ti dice che non lo voglia?" una mano a strofinare l'inguine sensibile di Louis e la lingua a lambirgli delicata la pelle dietro l'orecchio.
Louis alza lo sguardo verso l'orologio appeso al muro, sbuffa di frustrazione e si dirige verso la porta. "Non abbiamo tempo adesso, dobbiamo tornare in hotel." Si dirige a grandi passi verso l'uscita dell'arena, le spalle tese e il passo deciso mentre Harry gli trotterella dietro con un sorrisetto vittorioso. Sa di averlo in pugno, sa che finalmente quella notte faranno sesso.

Harry ancora non capisce il perché di questa specie di castità forzata che si è imposto Louis. Lui dice che fa bene al loro rapporto, che così possono parlare e risolvere tutti i loro problemi, ma Harry è stanco di aspettare. Sono mesi che non tocca Louis, che non si concede più di uno sfioramento di labbra. Ha rispettato la sua scelta, l'ha assecondato, ed effettivamente quella di Louis è stata una mossa utile perché negli ultimi mesi hanno parlato come non facevano da tempo e il loro rapporto è tornato nella giusta direzione, ma adesso Harry è stanco. Le sue mani fremono per toccare la pelle di Louis, la sua pelle brama i suoi tocchi e tutto il suo corpo vibra al pensiero di averlo di nuovo nudo contro di sé. E sa che anche Louis, anche se non lo dice, è arrivato al limite. Lo vede dai suoi occhi che si scuriscono ogni volta che si posano sulle sue labbra, dal respiro che si spezza quando Harry lo accarezza delicato.
Sono entrambi al limite e oggi, finalmente, metteranno fine a quest'attesa.

Il viaggio in auto è silenzioso, Harry pregusta già le mani di Louis su di sé, i suoi tocchi gentili ma decisi.
"Se pensavi che avessi bisogno di un incoraggiamento per tornare a fare sesso con te, ti sbagli di grosso." La voce di Louis rompe il silenzio, calma e controllata. " Io ho sempre voglia di baciarti, toccarti e amarti, stavo solo dando del tempo a te."
Harry aggrotta la fronte, perplesso. "Tempo per cosa esattamente?"
"Mi hai detto che avevi deciso di darci un'altra possibilità, ma la verità è che non sapevi ancora se fossi sicuro della tua scelta. È facile fare sesso per noi. Ci conosciamo da abbastanza tempo da confondere veri sentimenti per nostalgia. Siamo tornati l'uno nella vita dell'altro in momenti molto difficili per noi, quando aggrapparsi l'un l'altro ci sembrava l'unica cosa che ci tenesse in piedi. Probabilmente è così, e sai bene che qualunque cosa accada non smetterò mai di essere il tuo muro portante. Ma prima di tornare a farci male ancora, devo sapere che tu sei sicuro. Che è questo quello che vuoi davvero. Con tutti i pro e tutti i contro."
Harry gli sorride dolcemente, gli occhi brillanti e le labbra tremule. Si avvicina per posare un bacio leggero sulle labbra schiuse dell'altro e poi sussurra "fai l'amore con me, Lou."

L'auto si ferma all'entrata dell' hotel in cui Harry soggiorna, stranamente fuori non c'è nessuno. Harry scende per primo, Louis entra dall'entrata di servizio per evitare occhi indiscreti. Si ritrovano davanti alla loro stanza, sorridenti come bambini. Louis chiede un flebile "sei sicuro?" mentre infila la chiave magnetica nella serratura, a cui Harry risponde prendendogli la mano e tirandolo gentilmente nella suite.
"Voglio le tue mani e la tua bocca ovunque, Lou. Voglio sentire il tuo sapore e la tua presenza dentro di me per settimane, il fantasma delle tue mani addosso. Prendimi." Parole sussurrate a fior di labbra, mani a intrecciarsi e passi lenti verso il letto matrimoniale.
Louis porta le mani sulla sua giacca, gliela sfila velocemente, la voce bassa e roca mentre lo spinge verso il letto. " Non hai fatto altro che provocarmi tutta la sera, hai messo questo coso osceno sapendo che non mi avrebbe fatto piacere, e mi hai irritato non poco. Sai cosa significa questo?"
"Che sono stato un bambino cattivo?" domanda Harry, la voce piccola e un lampo giocoso negli occhi.
"Esattamente. E sai cosa faccio io ai bambini cattivi?" cantilena Louis, mentre armeggia con i bottoni del gilet di Harry.
"Li scopi fino a far dimenticare loro il proprio nome."
"Risposta esatta" gli sfila il gilet dalle spalle, poi sgancia la cintura del marsupio che indossa.
"Allora cosa stai aspettando? Ti ricordo che abbiamo settimane di arretrati da recuperare." Ancora provocazione. Louis si chiede se Harry abbia voglia di essere davvero distrutto o se lo stia provocando per poi tirarsi indietro all'ultimo minuto per prendere il comando della situazione.
"Se non la finisci, l'ultima frase che riuscirai a pronunciare in modo coerente per le prossime due ore sarà 'Louis ti prego' "soffia sulle sue labbra, le mani che corrono a sbottonare la camicia nera che indossa. Gliela sfila dalle spalle, rapido, poi lo spinge ancora verso il letto. Cadono sul materasso, la gonna di Harry che si apre sotto di lui. Harry sorride nel suo solito modo sfacciato mentre guarda Louis togliergli le scarpe e sfilarsi la t-shirt. Intreccia una mano alla sua e lo tira verso di sé per un bacio profondo e sporco, l'altra mano a slacciargli il bottone dei jeans.

Louis interrompe il bacio e blocca la sua mano sul materasso. "No no no, Harold. Oggi giochiamo secondo le mie regole." Deposita un bacio umido dietro il suo orecchio destro, poi scende la lambire il lato del collo. Piccoli baci delicati a fior di pelle, sbuffi di aria contro la pelle umida che riempiono Harry di brividi. Louis affonda il naso nelle sue clavicole ed inspira il suo odore: Tom ford, cannella e una nota particolare, tipica della pelle di Harry.

"Riconoscerei il tuo odore tra mille." Soffia sui suoi pettorali, mentre con le labbra stuzzica il capezzolo destro e con una mano solleva la sua gonna. Harry geme mentre Louis gli accarezza delicato le cosce e cosparge il suo petto di baci, succhia e tortura la pelle con la lingua.
Sente Louis trattenere il respiro quando realizza che non indossa gli slip e prima che possa dire qualsiasi cosa lo anticipa "li ho tolti appena sceso dal palco. Speravo che la serata finisse così, ma ho preferito giocare d'anticipo e darti un altro piccolo incoraggiamento."
Louis si rilassa visibilmente contro il suo corpo e riprende a far vagare le sue mani e la sua bocca sul corpo dell'altro, senza dire una parola. Scende con la lingua ancora più giù, morde e succhia la pelle intorno all'ombelico di Harry, le dita che stuzzicano i suoi capezzoli e la barba che gli arrossa la pelle. Harry geme e si inarca sul materasso quando Louis stringe i suoi capezzoli tra le dita e strofina la guancia nell'interno coscia. Porta le mani a slacciare la gonna, ma Louis lo ferma con una presa decisa.

Torna a guardarlo negli occhi, e con voce ferma e controllata domanda "Oh, piccolo Harold, ti ho forse detto che potevi toglierti la gonna?" Le mani gli accarezzano i fianchi, lente e delicate. Il respiro di Harry è pesante, vuole qualcosa di più di tocchi provocanti e delicati, muore dalla voglia di essere toccato, succhiato o mangiato, qualsiasi cosa gli consenta di rilasciare tutto il calore che si sta accumulando nel suo basso ventre. "Ti ho fatto una domanda" Louis si abbassa a succhiare il suo pomo d'adamo "voglio una risposta."
"No."
"No cosa?" il viso di Louis è tornato all' altezza delle sue cosce. Non le bacia, le sfiora soltanto, mentre con gesti lenti e controllati sfila i suoi calzettoni bianchi.
"Non mi hai dato il permesso" pigola Harry con voce piccola. Vede Louis introdurre una mano nei suoi pantaloni sbottonati e strofinarla sulla sua erezione.
Louis si libera in un movimento fluido dei suoi pantaloni, poi fa sdraiare Harry sullo stomaco. Si stende sulla sua schiena, il fiato caldo che stuzzica il suo orecchio mentre con una mano gli alza la gonna per scoprirgli le natiche.
"Ecco cosa faremo adesso. Ti leccherò e mangerò fino a che non mi pregherai di smettere. Poi tu mi cavalcherai fino a quando non avrai più forza nelle gambe. Tutto chiaro?"
Harry annuisce freneticamente mentre cerca frizione contro le coperte. Louis gli blocca i fianchi mentre aggiunge "ah, dimenticavo. Terrai questa gonna addosso per tutto il tempo. Voglio vedertela addosso mentre ti scopo."

Louis si posiziona dietro di lui, lo fa mettere in ginocchio sul materasso, la testa su un cuscino. Gli solleva nuovamente la gonna oltre le natiche, il tessuto che sfiora delicato la pelle di Harry. Alla vista di quei piccoli globi rosa, le mani di Louis fremono, e prima che possa rendersene conto, Louis schiaffeggia la sua natica sinistra. Harry emette un piccolo sussulto accompagnato da un gemito, seguito da un flebile "di nuovo" quasi inudibile. Louis lo accontenta e fa scontrare la sua mano con la natica destra, Harry si inarca ed esala un respiro tremante.

"Due possono bastare" soffia Louis sulla sua pelle arrossata, mentre accarezza la natica destra e bacia la sinistra, lento e delicato.
"Lou, ti prego" miagola Harry, la voce carica di desiderio.
"Siamo alla preghiera numero uno. Credo che mi divertirò a contarle." Gli allarga le natiche e inizia a leccare la sua fessura. Harry sibila al contatto inaspettato, mentre inarca il sedere verso l'alto. Louis succhia la pelle intorno alla sua apertura, le dita che modellano la carne delle sue natiche. Lecca e succhia la pelle sensibile, senza mai violare la sua entrata. Lo stuzzica, lo provoca, soffia contro la sua pelle umida fino a quanto Harry non sbotta in un "dannazione Louis, per favore" che lo fa ridacchiare e affondare la lingua all'improvviso nel suo antro sensibile.
Harry rilascia un lamento acuto quando la lingua di Louis supera il primo fascio di muscoli. Si lascia scappare anche un "cazzo" a mezza voce mentre viene scosso dai brividi.

Louis continua a muovere la lingua contro la sua apertura, dentro e fuori in una lenta tortura, la barba che pizzica l'interno delle natiche di Harry, dalla cui bocca escono piccoli gemiti e ansimi di piacere ogni volta che la lingua di Louis incontra i suoi punti sensibili. È quando Louis introduce l' indice senza preavviso che Harry lascia andare un urlo e le gambe gli cedono. Louis gli circonda la vita con un braccio e lo riporta lentamente in posizione, aderisce con il petto alla sua schiena per mormoragli all'orecchio "adesso ti aprirò per bene fino a quando non mi supplicherai di smettere."

Harry lascia uscire una terza supplica con voce flebile, un "ti prego, ancora" mormorato tra i brividi che gli scuotono il corpo. Louis lo accontenta e muove il dito più velocemente, mentre bacia la sua nuca, la schiena, il sedere. Dedica particolare attenzione ai segni rossi lasciati dalle sue mani, poi le sue labbra scendono più giù. Morde la natica destra prima di lasciar scorrere le labbra sui testicoli, per poi introdurre un secondo dito nell'apertura di Harry. Harry mugola, forte, mentre Louis inizia a succhiare il testicolo sinistro, le dita della mano libera che si avvolgono alla sua erezione. Harry si spinge nel suo pugno, le dita di Louis iniziano a sforbiciare nella sua apertura seguendo il ritmo dettato da Harry.

La sensazione è soverchiante, Harry si sente pieno, il desiderio che cresce sotto pelle, le gambe che cedono ancora una volta quando le dita di Louis colpiscono un punto particolarmente sensibile. Louis approfitta della posizione particolarmente esposta per succhiare il perineo di Harry, che lascia uscire lacrime di piacere dai suoi occhi serrati, insieme a un gemito acuto che termina con un "Lou, basta basta. Sono pronto."

Louis si stacca da lui, sfila lentamente le dita dal suo corpo e si stende al suo fianco. Osserva il viso contorto dal piacere e rigato di lacrime, la bocca aperta a causa degli ansiti, e chiede con voce dolce "sei sicuro di voler continuare?"

Harry gli sorride, gli lascia una bacio casto sulle labbra e "mi avevi promesso che ti saresti lasciato cavalcare, ed è quello che farò." conclude con il suo solito sorriso sghembo, poi lo spinge con la schiena contro il materasso e gli sfila in un solo gesto i boxer neri che indossa, l'erezione lucida svetta contro il suo stomaco. Si abbassa a lambirla con la lingua, prima la punta rossa e sensibile, poi giù fino a incontrare i peli radi dell' inguine. La ingloba tra le labbra per un paio di affondi, sufficienti a far sibilare Louis dal piacere, poi si stacca da lui e si siede a cavalcioni sul suo bacino.

Harry si abbassa a baciare i pettorali di Louis, passa la lingua sul suo tatuaggio preferito, affonda il naso nel suo collo e gli morde piano il lobo dell'orecchio. Lo schiaffo sonoro sulla natica destra arriva prima che possa rendersene conto, lo fa sibilare e sfregare l'erezione contro la stoffa del kilt. Si raddrizza allora, afferra il membro turgido di Louis e, dopo un paio di stoccate rapide della mano, lo dirige verso la sua entrata. Si cala su di esso lentamente, la testa gettata all'indietro e la gonna a nascondere le loro intimità.
Alla sensazione di pienezza, Harry sibila un "finalmente" tra i denti, a malapena udibile nel silenzio della stanza. Raddrizza la testa, apre gli occhi e trova Louis a guardarlo, lo sguardo blu intenso e acceso di desiderio.
"Cosa c'è?"
"Niente. Sei bellissimo. E mi sei mancato."
Harry gli sorride, poggia le mani sulle sue spalle e inizia a muoversi. Sale e scende lentamente sulla sua erezione, la gonna che segue i suoi movimenti. Louis lo tiene per i fianchi e lo osserva stringere gli occhi ed emettere piccoli sbuffi ogni volta che si abbassa su di lui. È una visione.
Si solleva sui gomiti per osservare meglio la gonna che circonda i loro bacini, l'erezione di Harry ben visibile anche attraverso il tessuto. Non sa perché, ma fare sesso in questo modo lo sta eccitando oltre ogni limite. Harry aumenta la velocità degli affondi e stringe le cosce attorno ai fianchi di Louis, i muscoli di Harry si stringono intorno al suo cazzo e Louis lascia andare un gemito roco. Si mette a sedere sul materasso, una mano dietro la schiena a sorreggere il suo peso e l'altra affondata tra i capelli corti di Harry per guidarlo in un bacio intenso, che li lascia senza fiato. Si stacca da lui all'improvviso, i fianchi scattano verso l'alto in una spinta decisa, la mano che gli accarezza l'erezione gonfia attraverso il tessuto. Harry piagnucola un "ti prego, toccami davvero" e inizia a muovere i fianchi in cerchio per trovare il suo punto più dolce.

"Non è ancora il momento" mormora contro il suo orecchio prima di mordergli forte il lobo. Harry inarca la schiena, esponendo il petto alla bocca di Louis che mordicchia la sue clavicole lasciando i piccoli segni dei denti, mentre spinge ancora con decisione il bacino in alto per andare incontro agli affondi di Harry.
Harry accelera ancora il ritmo, i capelli gli ricadono sugli occhi, scuri e concentrati. Una spinta più decisa di Louis tocca il suo fascio di nervi e lo fa gridare e accasciare sulla sua spalla, tremante. "Lou, per piacere, fammi venire." Ha la voce spezzata dal piacere, le cosce che tremano dallo sforzo e il respiro affannoso.

"Ci penso io a te." Spinge delicatamente Harry a sdraiarsi sulla schiena e si libera del kilt che ormai è solo di intralcio. Gli lascia una bacio sotto l'orecchio sinistro e poi chiede con voce dolce "stringi un po' i muscoli per me" prima di affondare di nuovo in lui con delicatezza. I suoi affondi sono lenti e decisi, colpiscono il dolce punto di Harry facendogli inarcare la schiena sul materasso e stringere i muscoli attorno a Louis ancora di più.
Louis si sente stretto, brividi di piacere gli scuotono il corpo, le narici pregne dell'odore di sesso e di Harry. È al limite anche lui, per questo afferra saldamente l'erezione rossa del compagno e lo masturba lentamente, a ritmo delle sue spinte. Passa il pollice sulla punta rossa e sensibile facendo imprecare Harry tra i denti, le mani che si aggrappano alle sue spalle e le dita che lasciano lievi graffi sulle scapole. Louis sibila dal dolore e aumenta la velocità delle spinte dei suoi fianchi e delle stoccate della sua mano. Sente Harry pigolare parole sconclusionate, un insieme di "Louis", "merda" e "ti prego" mentre affonda un altro paio di volte nella sua carne, con la sua erezione stretta nella mano.

L'orgasmo lo coglie all'improvviso, forte e soverchiante; si libera dentro Harry con un gemito alto e prolungato, che lo svuota di tutte le energie. Si accascia sul suo petto, il respiro pesante. Si prende qualche secondo per calmarsi, poi solleva il viso dal suo petto e con un sorriso di scuse dice "ops."
Il sorriso di Harry è flebile.
"Ciao" mormora, gli occhi appannati di piacere non del tutto soddisfatto. Louis ridacchia come un bambino, poi gli da un bacio sul naso.
Harry protesta flebilmente "amore, lo so che questa cosa delle prime parole che ci siamo detti ti piace infilarla in ogni circostanza perché anche se non lo ammetti sei un gran sentimentale, ma non credo che questo sia il momento adatto. Il mio cazzo necessita delle tue attenzioni."
Louis alza gli occhi al cielo mentre si solleva sulle ginocchia e si sposta più giù sul letto. "Oh Harold, sei sempre così poetico" sentenzia, per poi abbassarsi a succhiare la sua erezione.
La prende in bocca in un movimento fluido, la mascella rilassata. Succhia la punta sensibile, passa la lingua sulla fessura mentre lo stringe saldamente. Harry mugola un "di più" tra i denti e Louis lo accontenta, affondando la testa verso il basso e prendendolo fino in fondo. Resta in quella posizione, fermo, a succhiare la pelle sensibile mentre stringe i suoi testicoli in una mano. Risale lentamente dopo qualche secondo per poi affondare ancora e ancora, a in un ritmo spezzato fatto di veloci discese e lente risalite.

Harry è ridotto a un ammasso di brividi e parole sconclusionate, prega Louis di farlo venire, ha di nuovo le lacrime agli occhi e il piacere che gli fa arricciare le dita dei piedi. È quando Louis ha il suo cazzo che tocca il retro della gola e introduce due dita nella sua entrata che Harry viene con un gemito basso e prolungato, la schiena inarcata sul materasso e lo sperma che sgorga a fiotti nella gola di Louis. Ricade senza forze sul materasso, braccia e gambe allargate sul letto. Louis si stacca da lui e si stende al suo fianco.

Harry si raggomitola contro il suo fianco, le lacrime che bagnano gli angoli degli occhi e le ciocche sudate che ricadono sulla sua fronte. Lascia un bacio sulla sua spalla, poi gli sorride dolce. "Sai, se devo mettere un dannato kilt per fare del sesso così, credo che lo indosserò più spesso."
"Che stai cercando di insinuare, Styles?" chiede Louis assottigliando gli occhi.
"Niente. Ma a quanto pare gonne e sottane ti eccitano parecchio, visti anche gli ultimi sviluppi."
Un cipiglio contrariato compare tra le sopracciglia di Louis. "Harry quante volte-"
"Ti devo dire che è stato uno sbaglio e bla bla bla. Lo so Lou. Va bene. L'abbiamo superata, ricordi?" lo interrompe con tono canzonatorio.
"Si ricordo. Ma non posso fare a meno di pensare che ho rovinato tutto come un perfetto coglione. E che abbiamo sprecato quasi tre anni preziosi"
Harry gli lascia un bacio morbido sulla guancia, poi gli sorride. "Ma siamo ancora qui, Lou. E questo è l'importante. Ora mi abbracci per favore? Ho sonno."
Louis gli accarezza la fronte, delicato. Gli lascia un bacetto sul naso e poi chiede "cucchiaio piccolo?"
Harry annuisce e si gira, Louis gli circonda la vita con un braccio e fa aderire la sua schiena al suo petto. Sono ancora sporchi, e sudati, ma a nessuno dei due dispiace svegliarsi con le tracce dell'altro addosso dopo aver fatto l'amore.
Louis lascia un bacio sulla nuca di Harry e poi sentenzia "comunque, ho contato dodici preghiere. Due in più dell'altra volta. Ti stai proprio rammollendo, Styles."
Harry ride e gli schiaffeggia la mano che riposa sul suo stomaco. "Stai zitto e dormi, stronzetto."
L'ultima cosa che sente prima di addormentarsi è il "ti amo" di Louis soffiato sulla sua pelle.

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