Escape from the city and follow the sun

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Una os di compleanno, con un bel po' di ritardo.
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La luce del tramonto entra prepotente dalla finestra, spargendo un’aura arancio sulle superfici lucide del soggiorno. È insolitamente caldo per essere il primo febbraio, sembra quasi che il Sole abbia deciso di donare il suo calore a Londra, a due ragazzi stesi su un divano in un soggiorno di un attico del centro, davanti a una finestra dalle tende spalancate, come a sfidare il mondo.

Hanno appena fatto l’amore contro quella finestra, così, alla luce del giorno, davanti a tutti, a sfidare le imposizioni, le prove, le privazioni che la vita ha messo loro davanti. A rivendicare quella libertà che hanno dovuto sacrificare in nome di qualcosa di più grande, in nome di un sogno. Un sogno che ha dato loro tanto, a volte troppo, ma che li ha privati di molte cose e li ha costretti a crescere in fretta.

Ma Harry e Louis sanno che in quell’attico, dove si può vedere il Sole infuocare il Tamigi, loro sono ancora liberi, sono ancora vivi, non sono annichiliti. Sanno che quello è il loro posto sicuro, il loro rifugio in cui non hanno bisogno di fingere. La loro bolla in cui possono lasciarsi cullare dalla passione e permettersi di fare l’amore davanti al fuoco del cielo. Lo fanno sempre, sfidare il cielo. Consumano la loro passione contro quella finestra mentre il Sole tramonta, cercando di bruciare con lui.

Sfidano il Sole, sfogano le loro frustrazioni l’uno nell’altro, il vetro a proteggerli dal vuoto. Lo stesso vuoto che rischia di avvolgerli quando tutto diventa troppo. Troppo difficile, troppo avvilente, troppo consumante. Lo stesso vuoto che riempiono con la loro presenza, corpo dentro corpo, anima contro anima.

Anche oggi hanno sfidato il Sole. E hanno vinto. Louis ha preso Harry contro quella finestra, i palmi contro il vetro, gli occhi verso il Sole, aperti, vivi, luminosi e bellissimi. Hanno consumato la loro voglia, ansimando di piacere in un amplesso veloce terminato proprio poco prima che il disco d’oro sparisse dietro l’orizzonte; poi sono rimasti a guardare quello stesso cielo sotto il quale combattono ogni giorno, rimirando le sue sfumature di rosa e di blu.

Ogni volta che fanno l’amore in quel modo, Harry fa sempre la stessa confessione: “Vorrei poter seguire il Sole insieme a te dall’altra parte del mondo, sfidarlo e vederlo perdere ancora e ancora davanti a quello che siamo. Perché non importa quanto possa essere potente e magnifico, per me noi lo saremo sempre di più. Noi siamo magia.”Louis sospira, a quel punto, gli lascia un bacio dietro l’orecchio e lo conduce sul divano grande davanti alla vetrata. Si lascia amare ancora tra quei cuscini bianchi, lentamente, dolcemente, sussurrandogli parole e confessioni a fior di labbra, lasciandosi riempire corpo anima ed esistenza dall’unica persona che è in grado di annullare il vuoto intorno a lui.
Poi semplicemente stanno lì, nudi e abbracciati, a coccolarsi e accarezzarsi, a rendersi reali. Passano ore a parlare di tutto e niente, di sogni e progetti, gli occhi brillanti e speranzosi, le mani intrecciate e i tocchi delicati.

A volte capita che Louis sia troppo disilluso e ceda alla paura, ma oggi è un giorno speciale, oggi è il compleanno del suo Harry, e tutto quello che può regalargli è un sogno ad occhi aperti sulla loro vita insieme, sul loro futuro libero dai fantasmi della fama e della notorietà.

Sono stesi sul divano, Harry con solo i pantaloni di Louis addosso, le gambe sul grembo dell’altro, la testa poggiata sul bracciolo morbido. Ha gli occhi chiusi, i lineamenti distesi e rilassati e una sigaretta tra le dita con le unghie smaltate di nero. Sta fumando lentamente, aspira dal filtro a pieni polmoni per poi lasciare andare il fumo in profondi respiri. Harry non ha il vizio del fumo, no. Pensa solo che una sigaretta sia l’ottima conclusione di un sesso frenetico e appassionato dall’orgasmo devastante.

La verità, però, è che lui fuma perché la sigaretta accentua il sapore del suo Louis. Lo rende forte, pregnante, non lo nasconde, non lo sopprime. Harry fuma dopo il sesso perché in questo modo sente di avere il sapore di Louis ancora tra le labbra. E Louis non lo sa che quando è lontano e lacerato dalla mancanza, Harry fuma la sua marca di sigarette. Non sa che nei due anni in cui sono stati lontani, Harry ha continuato a fumare perché era l’unico modo di sentire Louis vicino a lui, dentro di lui.

Louis gli accarezza le gambe lentamente. La camicia di Harry a coprirlo e lo sguardo puntato sul suo viso.

“È strano essere di nuovo qui,” dice, la voce appena un sussurro, gli occhi scintillanti mentre guarda Harry fare l’ultimo tiro e spegnere la sigaretta nel posacenere sul pavimento.

“Perché?”

“Perché sono due anni che non ci torniamo, perché abbiamo sfidato il Sole anche oggi e pensavo non lo avremmo fatto mai più,” risponde abbassando lo sguardo, nella voce una punta di colpevolezza. Sa bene che ci sono tante cose da farsi perdonare, tanto su cui lavorare. Pensava che sarebbero tornati nel loro posto sicuro quando le cose sarebbero andate meglio, quando non sarebbero state più in bilico.

Ma Harry l’aveva sorpreso ancora.

“Andiamo a sfidare il Sole ancora una volta, Lou. Voglio che sia questo il tuo regalo per me.”

“Louis, amore, guardami.” Si mette a sedere, due dita sotto il mento dell’altro per fargli alzare gli occhi, un sorriso rassicurante sulle labbra. “Sai perché fumo una tua sigaretta dopo che abbiamo fatto l’amore?”

“Per la stessa ragione per cui lo faccio io. Perché non c’è niente di meglio di una sigaretta dopo il sesso.”

“Be’, sì. Questo è quello che ti ho detto, ma non è così. Lo faccio per non rimuovere il sapore di te. Perché è l’unico modo per non sporcare con il mio il tuo sapore, per preservarlo, per lasciarlo invadermi l’anima. Ho fumato così tanto negli ultimi due anni, che credevo stesse per diventare un vizio.”

Louis lo fissa.
Non capisce.
Non capisce perché Harry abbia rischiato la sua salute per una sensazione, non capisce cosa sta cercando di dirgli.

“Tu non puoi fumare, Harry. Sei un soggetto asmatico, non puoi mettere a rischio la tua salute così.”

“No Lou. Non hai capito. Fumare le tue stesse sigarette è stato l’unico modo per non perdermi. Per non perderti. Tu non c’eri, io mi sentivo perso, la mancanza mi lacerava, e l’unico modo per aggrapparmi a qualcosa, a una speranza, era sentirti ancora attraverso il fumo di una sigaretta. E fumavo. Fumavo perché a volte era tutto troppo schiacciante, troppo soverchiante. E l’unica cosa che volevo era averti con me.”
Louis trema. Non può più sentire Harry parlare così. Non può più vedere i suoi brillanti occhi verdi velati dal dolore e dalla malinconia.

“Mi dispiace amore. Sono stato talmente stupido.”

“No Louis. Non è solo colpa tua. L’ho capito adesso. Ma non importa più. Adesso sei qui. Non ho bisogno delle sigarette per riempirmi di te. Adesso ho bisogno del Sole. Adesso ho bisogno di sfidare il Sole. E posso farlo solo qui. Nel nostro posto sicuro, contro la vetrata che ci protegge dal vuoto della nostra esistenza, la luce che ci inonda e il tuo respiro a cullarmi e riportarmi a casa.”
Sfiora il suo braccio, il suo tatuaggio, la sua bussola.
Sfiora la sua casa.
E poi sorride.
In quel modo che a Louis toglie il respiro, con le fossette profonde in bella mostra, gli occhi socchiusi e le rughette d’espressione.

Un sorriso da bambino.

Un sorriso mozzafiato.

Un sorriso innamorato.

Louis sorride a sua volta, gli occhi blu scintillanti, la felicità addosso. “Sei proprio sicuro di voler sfidare il Sole con me?”

“Potrei sfidare anche la Luna al tuo fianco, Lou. Ma lei è sempre stata testimone di noi, non sarebbe carino mancarle di rispetto così.”

Louis ridacchia, una mano davanti alla bocca, gli occhi ridotti a due fessure brillanti. “Giusto, la Luna. Testimone e protettrice degli amanti sfortunati. Non sia mai che smettiamo di essere nelle sue grazie.” Una nota ironica nella voce, la leggerezza nello sguardo.

“Forza adesso, su. Apriamo questo vino e brindiamo a te.”

Louis stappa con maestria la bottiglia e riempie due calici. Ne porge uno a Harry, poi fa tintinnare i bicchieri in un brindisi. “Auguri a te, amore mio. Che questo sia il tuo anno.”

“Il nostro anno, Lou. Questo sarà il nostro anno.” Si avvicina e lo bacia.

È delicato, leggero, sospeso nel tempo.

Non c’è fretta, c’è la Luna a proteggerli.

Sono al sicuro.

Sono nella loro bolla di felicità.

Sono a casa.

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