Go forth and conquer

81 5 5
                                    

Questa cosa piccolissima nasce dalla mia ossessione per la schiena di Harry Styles e dal mio cuore strabordante di orgoglio dopo il MET Gala. L'idea era costruire una scena dolce e delicata, senza dolore o tensione particolare. Non sono sicura di essermi attenuta del tutto al piano iniziale però.
Spero vi piaccia.
~


Cammina al centro della stanza, scalzo e con una vestaglia di seta addosso. La parrucchiera e la truccatrice sono appena andate via, ed è grato di poter avere qualche momento da solo, per calmarsi e raccogliere i pensieri.
Harry è nervoso. Non è la prima volta che si trova a contatto con tante celebrità, ma nonostante sia nel mondo dello spettacolo da quasi dieci anni, si sente ancora un bambino sperduto a volte. Si versa due dita di scotch in un bicchiere, poi siede sul bordo del letto, i gomiti sulle ginocchia. Chiude gli occhi, respira lentamente e prende un sorso del liquido ambrato, che gli brucia la gola. Non è abituato a bere, ma sente di dover scaricare la tensione in qualche modo, e fumare è fuori discussione. Non vuole arrivare all'evento con l'odore di fumo addosso.
La vibrazione del cellulare sul comodino attira la sua attenzione; è un messaggio di Alessandro che lo avvisa che l' auto passerà a prenderli tra mezz'ora.
Si decide allora ad alzarsi e iniziare a vestirsi. Tira fuori l'abito dalla custodia e sospira. Il suo cuore si stringe di nostalgia alla vista del raso e del pizzo, ma sa che non è il momento di lasciar vagare la mente su sentieri poco opportuni. Harry non permetterà a sé stesso di essere triste, non oggi.
Sta cercando di abbottonarsi i bottoni della blusa nera trasparente quando sente dei colpi leggeri alla porta.

Si affretta ad aprire, sicuro di trovare Alessandro o Harry, e inizia a dire "Hey mi potresti dare una ma-"
Si blocca a metà frase quando la porta si apre del tutto, perché davanti a lui non c'è il suo stilista, né il suo amico. Davanti a lui c'è Louis, avvolto in dei jeans scuri che gli fasciano perfettamente le cosce muscolose e in una maglietta nera a maniche corte che lascia scoperti i suoi tatuaggi. Louis, che lo guarda con la meraviglia negli occhi chiari spalancati, e che lo saluta con un flebile "ciao, Harry".

Harry si sposta dalla porta e gli fa cenno di entrare, ancora sbalordito dal fatto che si trovi lì, e lo osserva guardarsi rapidamente intorno, per poi puntare i suoi occhi luminosi sulla sua figura. Resta ancora in silenzio sotto lo sguardo attento dell'altro, Harry si sente esposto e incredibilmente vulnerabile, adesso.
Deve distogliere lo sguardo da lui e deve farlo subito, prima di fare qualcosa di cui si pentirà.
Si volta verso lo specchio e tenta ancora di allacciarsi i bottoni della camicia, fin quando non sente delle mani delicate avvolgersi intorno ai suoi polsi. Louis, dietro di lui, gli abbassa le mani lungo i fianchi mentre mormora sulla sua pelle "lascia che ti aiuti."
Il suo respiro caldo si infrange contro la pelle nuda del collo, e Harry reprime un brivido.
Si arrende alle mani delicate dell'altro e chiede in un sospiro "cosa ci fai qui, Louis?"

"Volevo vederti" risponde piano, mentre allaccia il primo bottone e sfiora la sua pelle con il pollice.

Harry non risponde e chiude gli occhi, godendosi il tocco leggero di Louis sulla pelle. Vorrebbe che questo momento durasse per sempre, vorrebbe che fossero solo loro due, ancora, sempre.

"Sei nervoso" dice Louis dopo qualche istante. Non è una domanda, ed Harry non può fare a meno di dirgli la verità. Louis lo conosce troppo bene e lui non è mai stato capace di mentirgli.

"Un po'" ammette in un flebile sussurro.

"Perché?"

"Lo sai perché" esala, gli occhi bassi.

Louis allaccia gli ultimi due bottoni della camicia, poi lo avvolge in un abbraccio e poggia la testa sulla sua spalla. È costretto ad allungarsi sulle punte, ma vuole che Harry lo guardi mentre ammira la sua figura attraverso lo specchio.
"Sei bellissimo, Haz" dice a bassa voce mentre i suoi occhi vagano dall'alto in basso sul suo riflesso. "Incanterai tutti questa sera, lo so." Gli lascia un bacio delicato dietro l'orecchio, provocandogli un brivido che non riesce a trattenere, poi scioglie l'abbraccio e si posiziona davanti a lui.
Armeggia con il cravattino nero in pizzo fino a quando è annodato alla perfezione, lasciando intravedere i suoi pettorali.

" Ricordo ancora quando avevi paura del giudizio della gente, quando con gli occhi lucidi venivi a chiedermi un abbraccio e per quale motivo la gente ti odiasse senza conoscerti." Louis porta le mani sulle sue guance. Vuole che lo guardi in viso, vuole che legga tutto l'orgoglio, la fiducia e l'amore che traspare dai suoi occhi. " E guardati adesso" esala a un soffio dal suo volto. "Guarda che uomo meraviglioso sei diventato. Sono così fiero di te."

Harry chiude gli occhi, un piccolo sorriso amaro dipinto sulle labbra "sai anche tu che non sono poi così lontano dal ragazzino impaurito che ero a sedici anni"

"Quello che so, è che davanti a me ho un uomo che ogni giorno sceglie di essere coraggioso. Che vive libero. E fiero. E che è capace di ammettere di avere paura." La voce di Louis è ferma e decisa, i suoi occhi liquidi.

Harry poggia la fronte contro la sua e intreccia le loro mani. "Grazie per essere qui, Lou." E vorrebbe dire tante altre cose.
Grazie per credere in me.
Grazie per incoraggiarmi a non arrendermi.
Grazie per amarmi.

Louis lascia un bacio all'angolo della bocca di Harry, leggero e delicato, poi si allontana leggermente e "sempre" gli sorride.

Si guardano ancora, desideri inespressi negli occhi e parole d'amore bloccate in gola. Louis vorrebbe avere più tempo, vorrebbe vivere in un mondo diverso, in un posto diverso, una vita diversa. Le parole escono fuori prima ancora che se ne renda conto "Non sai quanto vorrei essere con te".

Harry sorride e allarga le braccia, mostrando tutti i suoi tatuaggi. "Ci sei già, Lou. Tu ci sei sempre." Dice, gli occhi lucidi e la voce che trema. Louis non sa che Harry ha scelto ogni particolare di quell'abito. Non sa che ha scelto di proposito quella stoffa trasparente, per esporre sotto la maschera la parte più vera di lui. La sua pelle. La sua storia. La sua vita.

Lancia una rapida occhiata all' orologio nell'angolo della stanza. "Devo andare" annuncia con una piccola smorfia di fastidio.
Louis annuisce e si muove verso la porta della camera, ma Harry gli afferra delicatamente un polso. "Mi aspetterai?" chiede con la voce carica di qualcosa che Louis non riesce bene a decifrare.

"Sempre. Io ti aspetterò sempre, Haz"

Harry gli sorride ed esce dalla stanza, il cuore leggero e gli occhi brillanti. Sa che andrà tutto bene, perché Louis ha ragione. Non è più il ragazzino di sedici anni intimidito dal giudizio degli altri. Lui è libero, anche nella paura.
Una volta in strada, prima di entrare in auto alza lo sguardo verso la finestra della sua camera e sorride, consapevole che Louis lo stia guardando attraverso le tende chiuse.
E Louis, con gli occhi brillanti d'amore e di orgoglio, mentre lo guarda andare a raggiungere un altro traguardo, sussurra fiero la stessa frase che era solita dirgli sua madre prima di ogni evento importante e che hanno fatto loro "Vai e conquistali, amore mio. Conquistali tutti."

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 15, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Shades of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora