Capitolo dieci

2.7K 179 20
                                    

*leggete la nota alla fine che mi servite*

****
-Domani, di primo pomeriggio. Ci sarai?-
Ci penso un po' prima di annuire. Voglio rivederlo.

-Prometti- mi guarda importante
-Te lo prometto "Grande Alpha"- entrambi sorridiamo per poi lasciarci e tornare ognuno nel propio branco.

Come farò adesso?...

****
Ieri sono tornata a casa con un sorriso genuino sul volto, sorriso destinato a sparire una volta resami conto dell'enorme cavolata fatta.

Per tutta la serata non ho fatto altro che fissare insistentemente il vuoto sperando in un qualche aiuto dalla Divina Provvidenza per aiutarmi a risolvere il problema.
L'aiuto non è arrivato, ma in compenso posso dire di aver fatto seriamente preoccupare sia Royler che mio padre.

Soprattutto mio padre.

Non gli avevo mai nascosto niente, ed è forse anche per questo che, non intrattenendomi con lui dopo cena per la prima volta si deve essere insospettito.
E inoltre non ho dormito per niente quindi ho i nervi a mille.

Non mi rimane che sperare di essere abbastanza brava da fargli credere di essere solo turbata dalla situazione generale.

Ora sono sdraiata sul divano, immobile, con lo sguardo fisso sul soffitto.
E sto... a pezzi. Completamente a pezzi.

L'unica cosa che mi alleggerisce la giornata è la consapevolezza che tra poco più di due ore e venti minuti vedrò il mio compagno.

Ci ho messo un po' ad accettare la situazione, ma di sicuro cercando di evitare il problema non risolverei niente.

D'altronde si vive una volta sola. Vale la pena rischiare.

-Ehi, tu!- h

Oh per tutte le volpi! Che spavento!

-Royler. Sei per caso impazzito?!-
-No tesoro, ti stavo chiamando da cinque minuti ma tu sembravi come in trance-

-Comunque ero solo venuto a dirti che i miei genitori verranno a pranzo-

"Un attimo, un attimo. Cosa?!"

-Come i tuoi vengono a pranzo? Quando me lo volevi dire. Io tra due ore devo uscire- il suo sguardo si fa incuriosito.

-Per andare dove esattamente?-
-Io...io, devo andare a fare la mia passeggiata pomeridiana. La faccio sempre- spero solo di essere stata convincente.
Sembra un po' tentennante però alla fine vede e iniziamo con i preparativi del pranzo.

****
Abbiamo finito tutto in, a mala pena, un quarto d'ora. Non è stato nemmeno troppo difficile considerando il fatto che abbiamo semplicemente messo la pasta già riscaldata in un coso rettangolare, che Royler ha chiamato... microonde. Credo.

Il suono del campanello mi mette all'erta.
Sono arrivati.

Royler si dirige fulmineo verso la porta.
Dall'uscio della porta fanno la loro entrata due signori che dimostrano a mala pena una trentina di anni. Chissà quanti ne avranno realmente.

La signora, nonostante il suo corpo grande e possente, riesce comunque a mantenere un atteggiamento molto elegante e signorile. Si, insomma, signorile nelle capacità di un mannaro.
I capelli corti e marroncini le contornano il volto col naso a punta e le labbra praticamente inesistenti. Gli occhi sono identici a quelli del figlio. Magnifici.

A SPARK OF HOPE - The AlphasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora