Nella stanza c'era odore di pancakes e, anche se Morfeo continuava a tenerlo tra le sue braccia, Draco era sicuro che fosse così.
Eppure sembrava troppo bello per essere vero, troppo tempo era passato da quando veniva svegliato da quell'odore dolciastro.
«Draco, è pronta la colazione.» mormorò una voce gentile vicino al suo orecchio, che lì per lì faticò a riconoscere.
Sospirò rintanandosi sotto le coperte e per un secondo si sentì di nuovo bambino, quando da piccolo non voleva andare a scuola e quindi cercavano di farlo alzare con dolcezza.
Harry lo guardò e decise di posare il vassoio sul comodino accanto, troppo intenerito dalla scena e non avendo cuore di svegliare il biondo da quel sonno pacifico in cui sembrava essere sprofondato.
Lo lasciò così, senza dire nulla, una leggera carezza tra i capelli biondi e un sorriso esageratamente sincero.
Quando, un'ora dopo, si risvegliò, la prima cosa che notò fu il lato di Harry già ordinato, esattamente come il giorno precedente, e solo dopo adocchiò la colazione.
Sorrise leggermente incuriosito, prima di allungarsi a prendere un pancake decorato ad arte con lo sciroppo d'acero per addentarlo senza pensarci due volte.
Se Potter non lo aveva avvelenato prima, perché farlo proprio in quel momento?
Con quegli stupidi pensieri in testa, si ritrovò quasi a fare le fusa per la loro bontà. Non aveva idea che Potter cucinasse così bene, l'avrebbe costretto a fargli la colazione molto prima se solo l'avesse saputo.
Divorò un altro paio di dolci, poi assaggiò il succo d'arancia che era stata lasciato al loro fianco e dal sapore delizioso suppose che, probabilmente, anche quello fosse stato opera di moro, infondo aveva intravista delle arance nelle buste che Harry aveva portato in casa il giorno precedente.
Sospirò soddisfatto quando finì e decise che forse, ma solo forse, avrebbe lasciato il caldo giaciglio per andare a ringraziare il Grifondoro. Forse.
«Potter.» disse a mo' di saluto mentre entrava nel salone e si dirigeva verso la libreria, pronto a riprendere la lettura incompleta.
«Draco.» fu la risposta cortese dell'altro, che non aveva nemmeno alzato gli occhi dal libro che teneva in mano.
Draco continuò ad alternare lo sguardo tra lui e le pagine di Sparks per buoni dieci minuti e alla fine si arrese.
«Penso di doverti dire grazie.»
«Mh?»
Harry sollevò incuriosito lo sguardo, osservandolo leggermente sorpreso, lo stava davvero ringraziando?
«Per la colazione.» precisò il biondo interrompendo il contatto visivo.
«Di nulla. Piaciuta?»
Si limitò a fare un cenno di assenso: non gli avrebbe mai dato più soddisfazioni di quelle che gli stava già dando e l'altro ridacchiò.
«Un Malfoy senza parole, non ci credo.»
«Potter, accetta i miei ringraziamenti e fammi il piacere di tacere, puoi?» ringhiò il Serpeverde, più per nascondere l'imbarazzo che realmente toccato da quella stupida frecciatina detta in tono denigratorio.
«Significa che la prossima volta ti ci metterò del veleno.»
Draco ghignò perché, nonostante la sua nemesi avesse usato un tono abbastanza basso, aveva sentito benissimo.
«Ci avrei scommesso che un pensierino al riguardo ti avrebbe attraversato la mente prima o poi!»
Harry roteò gli occhi, chiudendo di scatto il libro e preparandosi all'ennesima discussione.
Nessuno dei due si era soffermato a riflettere su cosa significasse quel "la prossima volta".
«COSA CAZZO CI FA QUESTO COSO IN CASA? POTTER, VIENI QUI!» L'urlo di Draco lo fece saltare dal letto, su cui si era steso solo dieci minuti prima per rilassarsi e, magari, riposare un po'.
Si alzò col cuore in gola e subito raggiunse il biondo, trovandolo spalmato sulla parete opposta alla finestra del salone.
Lo osservò guardare intimorito un punto preciso poco distante dalle tende e, curioso, decise di seguire il suo sguardo fino a terra, dove non c'era altro se non un...
Un semplice serpente.
Un pitone reale, per l'esattezza.
«Quante storie per un semplice e innocuo animaletto, Malfoy.» lo prese in giro, una mano ferma sul suo cuore a sentire i battiti regolarsi lentamente e incenerendolo con gli occhi.
Non era stata sua intenzione essere brusco o farsi beffe di lui, ma l'aveva fatto preoccupare.
L'aveva fatto dannatamente preoccupare.
Aveva sentito l'ansia assalirlo come poche volte nella sua vita, tutto per uno stupidissimo serpente di nemmeno un metro.
Se avesse avuto la bacchetta a portata di mano, come minimo l'avrebbe schiantato per vendicarsi dell'infarto che gli aveva quasi fatto prendere.
«Sai com'è, non tutti sanno parlare serpentese.» ringhiò il biondo in difesa, totalmente ignorato dal moro che, come se avesse a che fare con un tenero gattino, si era inginocchiato a prendere il pitone, lasciando che si arrotolasse intorno al suo braccio.
Notò con sollievo che era tranquillo e che, anzi, gli era salito addosso senza alcun segno di diffidenza.
«Cosa hai intenzione di fare con quel coso?» chiese l'altro, avvicinandosi e indicando il rettile che, placidamente, si era andato a sistemare sulle spalle del Grifondoro.
«Serpente, Draco, si chiama serpente.» mormorò Harry accarezzando la pelle squamata «Per prima cosa tu andrai in camera, così che io possa parlare con lui. Non sia mai che se si avvicinasse curioso tu pensassi che io te lo stia aizzando contro.» continuò abbassando la voce nel pronunciare l'ultima parte e facendola tanto assomigliare ad un confuso borbottio.
Draco, però, avendo capito forte e chiaro l'insinuazione del moro, prese quella frase come sfida e si sedette lì vicino, intenzionato a godersi lo spettacolo.
Se credeva che quella lingua sconosciuta l'avrebbero spaventato, beh, si sbagliava di grosso.
«Sembri abbastanza tranquillo con gli umani.» sibilò Harry, al che il pitone alzò la resta per guardarlo, avvicinandosi lentamente al suo viso, incuriosito dall'idea che potesse parlare con lui.
«Sono cresciuto con la vostra specie.» rispose il rettile in un sibilo, facendo tremare leggermente Draco, che non assisteva a una scena del genere da tanto tempo.
«Quindi sei scappato?» chiese, mentre il serpente spostava il suo sguardo sulla figura in disparte, muovendosi nella sua direzione poco prima di essere fermato.
«É spaventato, lo sento. Non voglio fargli del male.» parlò ad Harry, ma senza risultato.
«Lo so, ma lascialo stare per ora.» fu l'ordine del giovane, che sorrise nel vederlo tornare a focalizzare l'attenzione solo su di lui.
«Va bene.»
Il moro lo carezzò con un dito sulla testa e si rivolse direttamente al ragazzo seduto, che lo guardava leggermente agitato.
«Non ti farà del male.» lo tranquillizzò con un sorriso, per poi tornare a parlare al serpente. «Qual è il tuo nome?»
«Non ho un nome, ma il mio padrone è solito chiamarmi Ekans.» sibilò guardando con gli occhietti gialli una volta l'uno e poi l'altro.
«Io sono Harry, lui Draco.» rispose alla domanda implicita del pitone.
«Draco» ripeté lentamente ed Harry annuì, guardandolo scivolare sul pavimento.
«No no no no. Non scendere, é terrorizzato da te. Vieni.» se lo rimise in braccio, ridacchiando, per poi guardare il biondo che ora li fissava incuriosito.
«Vado a farmi la doccia, lo porto con me in camera, okay?» chiese, sorridendo intenerito al rettile che stava ancora sibilando qualcosa, e Draco si limitò ad annuire, cercando di nascondere il leggero fastidio.
Non aveva capito nulla del loro discorso e il Grifondoro non si era nemmeno curato di tradurlo, ma avevano parlato di lui, ne era sicuro.
Quel coso si era persino voltato a guardarlo uno o due volte!
Poi, il fatto che Harry ci avesse riso insieme ignorandolo completamente, lo aveva infastidito a morte.
Cosa aveva quello stupido serpente che lui non aveva?
Possibile che Harry preferisse stare in sua compagnia piuttosto che con lui?
Ma ciò che Draco non sapeva, e che non avrebbe mai immaginato, era che il commento del serpente racchiudeva più verità di quella che i due avrebbero mai creduto.
«Infondo si vede che gli vuoi bene.»
«Balsamo districante e idratante, davvero Draco? E mh, anche la maschera rigenerante e un qualcosadinonbendefinito che serve a fortificare?» chiese divertito Harry, facendo il suo ingresso nel salone, con Ekans che lo seguiva fedelmente.
Draco alzò gli occhi dal libro per puntarli sul moro, stizzito, e sentì l'aria venir meno per qualche secondo: Harry aveva ancora i capelli umidi e piccole gocce d'acqua scendevano sfacciatamente lungo il suo collo, piano, tentatrici, per poi nascondersi sotto il tessuto leggero della maglietta che il ragazzo indossava in quel momento.
Deglutì sentendo improvvisamente la gola secca.
«Mh?» chiese, cercando di usare un tono di sufficienza in modo da non tradire la sua momentanea incapacità di parlare.
Il Grifondoro lo guardò con un leggero scintillio negli occhi e ridendo gli mostrò il flacone che stringeva nella mano.
«Hai tappezzato il bagno con creme, olii e altre cose di cui io non so nemmeno il nome!»
«E quindi?»
Draco continuava a non seguirlo, distratto al punto da alzare inconsapevolmente una mano per recuperare una di quelle odiosissime goccioline.
«E quindi niente, solo che nemmeno una donna arriva a curarsi così tanto.» scrollò le spalle l'altro e, ignorando il gesto inconscio che era stato appena compiuti dal Serpeverde, un piccolo sorriso divertito si aprì sul suo viso quando lo vide finalmente prendere consapevolezza della sua velata insinuazione.
«Ho a cuore il mio aspetto fisico a differenza di qualcun altro qui, problemi?» sbuffò in risposta distogliendo lo sguardo, cercando di nascondere l'imbarazzo dietro il tono acido.
Perché aveva fatto quello stupido gesto? Possibile che il mondo ce l'avesse con lui?
«Ovvio che no, nessun problema.» rispose il moro velocemente, non volendo dare il via ad un nuovo litigio.
Voleva solo scherzare un po' col biondo, non di certo offenderlo.
Si chinò a prendere Ekans e guardò Draco sospirare.
«È che io non-»
«Credo che i tuoi capelli siano meravigliosi.»
Il suo complimento bloccò il Serpeverde sul posto, facendolo avvampare.
«Taci, Potter.»
Harry per tutta risposta rise sincero e l'altro non poté che imitarlo.
Forse entrambi sarebbero usciti indenni da quella convivenza forzata e, forse, ne sarebbero usciti anche completamente cambiati.
«Potter! Riprenditi sto serpente!» fu l'urlo che Mihael sentì dall'unico appartamento in cui non aveva chiesto, pensando che non ci abitasse nessuno.
Decise allora di andare a bussare alla porta, sperando che Ekans non avesse fatto più danni del dovuto.
Ad aprire, fu un ragazzo biondo e snello, che lo guardò alquanto scocciato.
«E tu chi sei?» chiese quello con un sopracciglio alzato, squadrandolo dalla testa ai piedi.
Draco non l'aveva mai visto in giro ed era sicuro che non si trattasse di un mago.
«Mihael, piacere. Sono il p-» iniziò, porgendo la mano come imponeva la buona educazione ma venendo bellamente interrotto dalla voce del biondo.
«Potter c'è qualcuno per lo stupido serpente!»
Non fu difficile per Mihael capire che il ragazzo che aveva di fronte fosse lo stesso che aveva precedentemente sentito urlare e che non avrebbe accettato la mano che gli stava ancora porgendo. Poco male, pensò mentre lasciava ricadere il braccio, odiava il contatto fisico, e così come non si fece problemi per quell'atteggiamento, così non si curò di capire come sapesse che era venuto per il pitone.
Una seconda figura giunse velocemente, occhi verdi, capelli neri come l'ebano, una cicatrice sulla fronte.. ed Ekans intorno al collo mentre il biondo gli lasciava il posto e rientrava dentro.
«Ekans!» esclamò, sospirando di sollievo. L'aveva trovato per fortuna.
Il serpente alzò gli occhi su di lui, per poi tornare a fare da sciarpa al ragazzo con gli occhiali.
«Emh.. Salve. Mi scuso per le maniere del mio amico.. Entri.» mormorò imbarazzato, spostandosi dall'uscio per lasciarlo entrare.
Mihael lo seguì fino alla cucina, dove si sedettero entrambi.
«Posso offrirle qualcosa?» chiese Harry da perfetto padrone di casa, ma l'ospite fece un segno di diniego con la testa.
«No, grazie. Dammi del tu ti prego, non sono così vecchio! Comunque, il mio nome è Mihael e sono il proprietario di quel piccolo mostriciattolo che hai al collo.» ridacchiò, grattandosi la guancia con un dito, con voce che tradiva l'affetto verso l'animale.
«Harry, piacere di conoscerti.»
«Il piacere è mio, spero che Ekans non vi abbia dato problemi.» cambiò discorso, indicando il pitone che non si era mosso dalla sua postazione.
«No, no. Assolutamente no. Si è comportato benissimo.»
Harry scosse la testa, accarezzando il pitone. Effettivamente, non aveva detto altro se non la verità. Sin dopo la doccia Ekans si era messo tranquillo in un angolo del salone e lì era rimasto, anche se continuava ad avere una smodata passione non ricambiata per il Serpeverde - e questa cosa lo preoccupava non poco.
«Parla per te, Potter!»
Intervenne infatti Draco, che dalla prima volta che l'aveva visto ci era entrato in conflitto.
Il perché ancora lo doveva capire.
«Dio, mi dispiace. Solitamente non tende a scappare.» sospirò afflitto il babbano, guardando storto il rettile, come ad ammonirlo.
«È il mio amico che esagera, davvero, è stato tranquillissimo.»
Mihael accennò un sorriso alla frase dell'altro e poi si alzò, prendendo in braccio il serpente, ignaro dello scambio di battute.
«Su Ekans, torniamo a casa.» mormorò carezzandogli la testolina.
«Ekans, nome particolare» disse Harry guardando la scena, facendolo ridere.
«Snake al contrario, niente di veramente particolare!»
Si avviò alla porta e quando fece per salutare, notò gli occhi tristi dell'altro, che l'aveva gentilmente accompagnato sull'uscio, puntati proprio sul pitone.
«Mh... senti, posso chiederti un favore? Fino all'uno dovrei star via, non è che me lo potresti tenere? Sembra che andiate molto d'accordo!»
Nel sentire quelle parole, il moro si illuminò, annuendo velocemente con la testa.
Il serpente fu di nuovo intorno al suo collo e Draco, che nel frattempo era uscito dalla camera in cui si era rinchiuso poco prima per non assistere al patetico siparietto, non poté che imprecare, notandolo ancora nell'appartamento.
«Cosa ci fa questo coso ancora qui?!»
Mihael, prevedendo un probabile scoppio d'ira del biondino, fece forse la cosa più saggia della sua vita.
Semplicemente, abbandonò l'appartamento con l'intento di farvi ritorno l'indomani.
NdA: Salve a tutti! Ritorno con una new entry, che quando questa storia è stata pensata, non era stata nemmeno immaginata, ma rivedendo il primo film ho pensato a come sarebbe stato se Harry avesse parlato di Draco a un serpente e il Serpeverde, ignaro di tutto, fosse stato geloso; una volta parlato di questo alla mia ispirazione per questa storia, ci siamo lasciate prendere dall'entusiasmo!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto e votato - e in particolare ringrazio @desigual92 per aver commentato.Love you all,
Logan
STAI LEGGENDO
Seven Days || Drarry
Fanfiction«Dovete pagare pegno.» Blaise e Neville, che ormai non provavano più alcun timore nel mostrarsi insieme in pubblico, fermarono la loro camminata per girarsi verso i due malcapitati, gongolando nel vedere le loro facce sconvolte. «No, ditemi che no...