Day 7 - 1st November

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Quella mattina, per la prima volta, quando gli occhi color smeraldo di Harry si schiusero, trovarono Draco sveglio.
Per la prima volta in tutta la settimana quest'ultimo si era svegliato prima di lui. Si era steso sul suo petto.
Lo aveva guardato dormire e aprire gli occhi.
E con un semplice sorriso, gli aveva dato il buongiorno più bello della sua intera vita.
Il suo cuore saltò un battito mentre ricambiava quel sorriso e dovette trattenere la sua mano per non passarla attraverso quei capelli chiari già perfettamente in ordine.

«Dov'è la mia colazione?» fu la richiesta che il Serpeverde gli pose, senza levarsi da sopra di lui.

Trattene a malapena una smorfia delusa. Aveva sperato che la notte appena passata fosse significata qualcosa per entrambi, eppure sembrava che al biondo non interessasse minimante.
Probabilmente il più bel risveglio nella sua intera esistenza era dettato dalla voglia di quella dannatissima serpe di essere viziata.

«La faccio subito.» gli rispose atono, spostandolo malamente e allungandosi a prendere i boxer da terra, troppo incazzato per coprirsi un po' di più - non che gli interessasse, Malfoy l'aveva già visto nudo.

«Ero geloso.»

Quando sentì di nuovo la sua voce però, sulla soglia della porta, non riuscì a non fermarsi, curioso di capire il significato di quella frase buttata lì apparentemente senza un senso.

«Cosa?»

«Ero geloso di Ekans, per questo ho provato a farlo scappare.» chiarì, il viso pressato contro il cuscino, probabilmente per nascondere il rossore che colorava la sua pelle diafana.

«Perché?!»

«Per Merlino, Potter, non renderla più imbarazzante di così. Davi più attenzioni a lui che a me, contento adesso?» gli ringhiò contro, nascondendo il viso ancora di più, troppo imbarazzato per poter anche solo provare a fronteggiarlo.

Il Grifondoro ridacchiò, cercando di non farsi sentire, e non riuscì a trattenersi dal tornare indietro per sedersi sul letto e chinarsi a lasciare un dolce bacio sui capelli profumati di vaniglia.
Sorrise ritirandosi, ma non appena provò ad alzarsi trovò una mano del biondo a opporre una leggera resistenza.
Lo costrinse a riabbassarsi, a premere quelle stesse labbra sulle sue e solo dopo lo lasciò andare.

«E non ti azzardare a non tornare nel letto, Potter. Mi fanno male i fianchi per colpa tua, per questo asseconderai ogni mio singolo capriccio.»

Non poteva dire che Draco fosse stato cortese, eppure Harry si diede dell'idiota per non averlo capito prima.
Quello che lui aveva inteso come disinteresse non era altro che il modo del biondo, che stava ora sorridendo come un'idiota sperando di non esser visto, di nascondere ciò che realmente provava e che l'unico vero motivo per la quale lo faceva era la paura di rimanere scottato. Cosa che non sarebbe successa.
Non lo avrebbe permesso.

«Come lei desideri, sua Maestà.»

«Draco, puoi lasciarmi scendere?»

Alla fine Harry era davvero tornato nel letto, seduto sul cuscino con le spalle appoggiate al muro e la testa di Draco mollemente abbandonata sulle sue cosce.

«No.»

«Stanno suonando alla porta, se non te ne sei accorto.» gli fece notare ridacchiando, mentre passava una mano attraverso i capelli bioni.

«Lasciali suonare.»

«Ma potrebbero essere Blaise e Neville.»

«Motivo in più per lasciarli fuori.»

Il Grifondoro lo guardò interdetto e il giovane appoggiato a lui sbuffò. Quell'idiota era talmente tonto da non saper nemmeno leggere tra le righe.
Lo guardò scocciato e gli spiegò la sua affermazione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 18, 2020 ⏰

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