-1- N i g h t m a r e

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Dopo quella chiacchierata che sembrò infinita , eccola lì la mia scuola , già piena di ragazzi di tutte le età, come sempre

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Dopo quella chiacchierata che sembrò infinita , eccola lì la mia scuola , già piena di ragazzi di tutte le età, come sempre. Scesi dall'abitacolo esponendomi direttamente alla luce del sole che faceva a pugni con il freddo gelido di quella mattina. Il tragitto si era fatto ancora più breve. Avrei dovuto solo farmi largo tra i gruppetti di persone che poca voglia avevano di stare a scuola,e rimanevano in bilico tra le scalinate e l'entrata.

E per quanto strano potesse sembrare , tra quei gruppetti , c'era anche il mio: Kira , Nicolle,Beca e ... me. Quattro ragazze completamente diverse che ,più che amiche , si sopportavano a vicenda. Ero sempre stata con loro sin dal giorno in cui visitai il liceo la prima volta. Beca non mi sopportava,diceva in continuazione che il mio modo di fare fosse solo una maschera o un qualcosa per farmi notare , ma ho sempre pensato che la vera ''mascherata'' tra noi fosse proprio lei. Ma non quella maschera da super-eroina, ma quella umana che portava il Joker in uno dei film che avevo visto.

Era divertente vedere come diventasse un angioletto con le altre due e un'arpia con me. Poco mi importava della sua presenza come della sua esistenza. La giustificazione per il suo comportamento era la gelosia, anche se faticava ad ammetterlo. Il ragazzo che le piaceva dall'anno precedente , era innamorato di me e mi ronzava in torno da molto prima che a lei prendesse la cotta. Di lui mi importava tanto quanto di Beca, era solo un corpo che camminava. Anzi, vestiti che camminavano. Non avevo mai provato attrazione verso il sesso maschile e , forse per questo , avevo un po' timore di essere lesbica.
Le ragazze stavano chiacchierando tra loro e passò qualche attimo prima che si accorgessero della mia presenza. Kira mi abbracciò appena mi vide . Lei era una delle poche che, nel corso della mia vita , potevo considerare un'amica . Non era americana come me , ma giapponese. Aveva capelli neri lunghissimi e lisci come l'olio. Appena si muoveva, le ciocche volteggiavano in aria e guardarla era davvero uno spettacolo. Lei adorava la mia pelle quasi trasparente e , spesso e volentieri , mi fotografava le mani mentre scrivevo o disegnavo. Il corso di disegno lo avevamo in comune ed era il nostro preferito.

<<Buongiorno Roo!>>. Subito dopo mi trovai Nicolle addosso( o dovrei dire '' Nick'', le piaceva usare i soprannomi).

<< Buongiorno N...ick!>>. Esitai un attimo , non avevo ancora fatto l'abitudine .

<<Nome maschile su una ragazza carina come lei? Non se ne parla!>> avevo confidato a Kira quando mi aveva dato la notizia. Nick era molto semplice, si accontentava di poco e avvolte si limitava ad osservarci. Solo, bastava un qualcuno a darci fastidio per fare scattare in lei la furia omicida. Eravamo la sua famiglia, la cosa più importante che aveva.

Beca mi salutò con un cenno e ricambiai imitandola,facendole una smorfia alle spalle appena me le diede.

Proseguii varcando l'ingresso della noiosissima scuola dove facevo le stesse cose , vedevo le stesse persone , studiavo le stesse materie e avevo i soliti professori fastidiosi. Le ragazze si limitarono a seguirmi fino al mio armadietto , per poi salutarci e andare ai nostri rispettivi corsi. Ci saremmo riviste all'ora di pranzo , ma mi innervosiva stare con altri che non fossero loro. Avrei preferito di gran lunga stare anche solo con Beca e litigare, o perfino ucciderla a suon di frecciatine taglienti. Fortuna che con alcune di loro avevo lezione in comune.

Vermell - Rossa Come Il Sangue *IN REVISIONE *Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora