Arrivò anche il mio turno. Turno di domande,preoccupazioni da parte della mia famiglia. Adele arrivò nel corridoio affannata e madida di sudore in viso. Appena mi vide in piedi,un bagliore nei suoi occhi s'illuminò. La borsa le calò dalla spalla alle mani. Fino a quel momento era stata un fascio di nervi, ma si rilassò di colpo.
<<Tipico delle mamme , eh?>> pensai.
Corse verso di me per quei pochi metri di distanza che erano rimasti tra noi. Le goccioline di sudore rimasero sospese in aria. Tutti i particolari del suo viso vennero esaminati dal mio sguardo.
Tutto.
Tutto mi passò davanti, dalla trama della sua pelle agli sfavillanti colpi di luce nei suoi occhi chiari ,fino al mio riflesso specchiato in essi. Mi aspettavo quello che stava per fare: mi abbracciò. Raro che lo facesse in quanto sapeva che da parte sua, come da Warren o Klaus, gli abbracci erano vietati. Ma ricambiai, ancora scossa dall'incubo,non solo quello nella mia testa. Il suo profumo era il profumo di una casa, di una madre, di sicurezza. Mi sentii come una bambina che,quando faceva un brutto sogno,si calmava appena vedeva la mamma o il papà irrompere nella cameretta. La mia prima ancora di salvezza fu Nick,pochi attimi prima,che in quel momento era la priorità, ma Adele rimaneva sempre la mia mamma.
Passarono a malapena 5 secondi di attaccamento materno. poi mi staccai da lei e , prendendola sottobraccio,ci avviammo alla macchina. La sua era più discreta dell' auto di papà, una Hyundai,poco più grande di una biposto,in quanto c'era pochissimo spazio anche dietro. Era raro che si muovesse da sola,al di fuori del tragitto casa- lavoro- supermercato.
Mi fece accomodare sul lato del passeggero,aprendomi la portiera come un cavaliere e togliendomi lo zaino dalla spalla. Tastai con mano il tessuto del sedile , sentendo,con i polpastrelli, ogni sua singola fibra. Tolsi la mano di scatto. Un altro comportamento strano del mio corpo, contro la mia stessa volontà.
Adele era sempre solare, ma in quegli attimi di intimità in macchina , mi sembrò realmente scossa. Una nuvola scura si era posta su di noi, come una disgrazia molto vicina. Capii perché lei e papà erano innamorati:similitudini. Infatti,lo stesso viso preoccupato di papà,quella stessa mattina all'orario di entrata , era posto sul viso della mamma. E ancora piccole gocce di sudore freddo scendevano sulle tempie. I miei genitori erano,semplicemente,una cosa sola.
<< Mamma, cosa c'è che non va? >>. Chiesi, aspettando una risposta a quel suo comportamento. Ero convinta che tutta quella preoccupazione non fosse diretta a me,in quanto solo io sapevo dell'incubo e della mia,momentanea,follia omicida. Io ero l'unica che stava cambiando da un giorno all'altro. Qualcosa che aveva combinato Warren mi sembrò più plausibile. Perfino la nonna,il gatto o a qualsiasi altra persona o cosa che non fossi io. Ma allo stesso tempo dovevo essere coerente e capacitarmi di esser diventata la causa di tanto dolore.
Prese un respiro molto profondo.
<< Beh,Rune,sono preoccupata...ecco... >> iniziò a dire mangiandosi un labbro.
<<Mamma , non sai mentire... >> pensai tra me e me.
Quale assurda scusa stava per inventarmi, pur di non dirmi la verità? Con quella domanda tanto premurosa da parte mia, inconsciamente speravo di estrapolare qualcosa che non sapessi. Lo stesso qualcosa che nascondeva mio padre.Le bugie puzzano.
Ogni cosa aveva un suo odore che io riuscivo a fiutare.
<< Ah, si,ecco. L'infermiera mi ha detto che hai sentito un sapore metallico mentre avevi quella sottospecie di attacco di panico.>> iniziò, gesticolando come non aveva mai fatto.
<<Le bugie non puzzano soltanto, allora. Se non parli,tu parla il tuo corpo.>> disse una voce nella mia testa.
<<Ho fatto delle ricerche , più che altro Warren le ha fatte, e penso fosse un richiamo di una crisi epilettica.>> mi guardò con occhi sbarrati , come a dire ''mi crederà ? ''. Io rimasi impietrita.
<< Eh? Cos-? Mamma , frena.>> le risposi, mettendomi davanti al corpo le mani. <<Io sono sa.nis.si.ma... >> brontolai , scandendo parola per parola il mio stato di salute recente. Anche secondo i medici era così.
<<Roo, si chiama aura. È il richiamo della crisi. Ci sembra una delle poche soluzioni , in quanto l'unica cosa che ha lo stesso sapore...>> si era aggiunta anche la voce preoccupata e gentile. Quanta falsità.
<<Il sangue.>> Dissi con fermezza. Non pensavo che mi sarei fatta sentire da lei,ma quando pronunciai quelle parole -il volume era troppo alto- lei andò nel panico.
<< Ecco ...si. Il medico che ti ha visitata non ha trovato...sangue. Non avevi morsi sulla lingua. Non avevi morsi o tagli sulle guance. Non hai denti rotti o palato graffiato. Non puoi... sentire in nessuno modo >>, disse le ultime parole soffocando le urla, poi strinse con tenacia il volante e si calmò. Mi stupì anche il cambiamento del tempo verbale , da ''non avresti potuto sentire '' a ''non puoi''.<< in nessun , maledetto, modo il sapore del sangue.>> Continuò.E il discorso si spense , fino a casa. Ero rimasta basita dal comportamento di mamma e dalla sua teoria. <<Ma allora, le crisi epilettiche portano anche alla pazzia? Alle allucinazioni? Agli incubi ? Alla frenesia omicida? >> ancora quesiti vagavano nella mia mente, e la colpivano , come frecce, una dopo l'altra. Me ne posi altri man mano che rimanevano sempre più imbottigliate nel traffico. Mamma accese una sigaretta. Era evidentemente stressata perché non fumava mai, soprattutto in presenza dei suoi figli. Mi dava fastidio , e lo sapeva. Avevo gettato via l'ultimo pacchetto settimane prima , ma lei era più furba di me e sicuramente aveva trovato un altro posto dove poterli nascondere,senza che io me ne accorgessi.
E continuammo a pensare a quale fosse l'ipotesi più corretta, ma io ero ancor più certa che Adele , come papà, qualcosa sapesse in più di me. Quindi lei non stava pensando a cosa potessi avere , o se le ricerche di Warren fossero esatte, bensì, secondo la mia teoria, a come nascondermelo.
Benvenuti in un nuovo capitolo di Vermell! Vi ringrazio ancora una volta per aver letto anche questo <3 se la storia vi sta piacendo , lasciate un commento e/o una stellina! Fatemi sapere cosa vi piace e cosa non vi piace!!
I genitori di Rune sono tra i personagg che più odio, anche se sono stata io a svilupparli, ma vabbeee. Capirete più avanti eheh...
Ci leggiamo alla prossima ,
-NICK
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Vermell - Rossa Come Il Sangue *IN REVISIONE *
Vampire« Ogni leggenda si basa su un fondo di verità . Tutto è possibile e ci circonda. » °Phoenix Chicago,anno 20xx. La città è stranamente invasa da una nebbia ricca di terrore. Rune è una ragazza di quasi 17 anni alla quale viene nascosto un segreto che...