« Ogni leggenda si basa su un fondo di verità . Tutto è possibile e ci circonda. » °Phoenix
Chicago,anno 20xx. La città è stranamente invasa da una nebbia ricca di terrore.
Rune è una ragazza di quasi 17 anni alla quale viene nascosto un segreto che...
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Uscite dal'appartamento,avevamo tutti gli occhi dei passanti puntati addosso. Phoenix sorrise ad ognuno di loro,mentre io mi limitai a nascondermi dietro di lei facendomi piccola come un moscerino,alla fine quello che ero se comparata alla dea della mia amica. Era pieno pomeriggio,il sole ancora era alto in cielo,ma faceva freddo. Io avevo completamente dimenticato ciò che mi aveva detto,ovvero che le ombre si nascondevano dietro volti umani,proprio come lei e me. Quindi, iniziai a guardare tutti più con un occhio di sfida che di riguardo. Camminammo per una decina di minuti per poi finire in un bar stranamente tetro,dove all'interno sembrava tarda sera. Phoenix chiese alla cameriera all'entrata ,una ragazza dai capelli castani lunghissimi e dagli occhi marroni-rossastri a mandorla, di liberarci un tavolo per due e di ''portarci il proprietario'',nessun drink. La ragazza,mi spiegò Phoenix, era un nuovo membro del branco e quello era un posto dove spesso le persone come noi si incontravano,anche se separatamente in quanto,per esempio, ai licantropi dava più che ribrezzo stare con i vampiri. Il locale infatti era diviso in varie salette, mascherate da stanze a ''tema'' , dove in realtà vampiri si godevano calici di sangue, licantropi mangiavano in quantità, streghe leggevano il futuro ad altre streghe e reperivano loro ingredienti magici per le pozioni. Era più che bizzarro che una strega-fenice stesse al tavolino con una quasi vampiro , vestita uguale a lei e compiaciuta dalla sua presenza.
Il proprietario arrivò, un uomo dalla pelle di bronzo,alto come un gigante ma dai modi gentili e pacati. I suoi occhi languidi e ingrigiti mi squadrarono,poi li puntò al cielo ed esclamò: <<Quasi non avevo capito fossi un vampiro! Ma la puzza si sente, senza offesa.>> la sua bocca rugosa si spiegò in un sorriso e iniziò a parlare con Phoenix di quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che si erano visti,passandosi la mano tra i capelli brizzolati in un gesto più che elegante. Anche lui era un licantropo e si sforzava di farsi andare a genio i suoi clienti speciali. Nel compenso,i suoi commenti sui vampiri altro non mi fecero che divertire.
<<Io sono Michael -Mike- Reed,il capo branco, da cui prende il nome il locale '' Reed's House''.>> si presentò,sorridendo ancora, ma senza porgermi la mano. Io sorrisi e risposi di chiamarmi Rune, e di aver scoperto da tre giorni di essere un vampiro. Lui non capì ed evitai di spiegarglielo, poi l'aria gli passò sotto il naso, puntò di nuovo gli occhi al cielo e chiamò un altro dei camerieri.
<<Potevi anche dirmelo che era lei, non avrei fatto tutto quel casino! >> gli disse, mentre il ragazzo si avvicinava quasi correndo verso di noi e stringendosi in vita il grembiule nero. Sentii la grossa pacca che Mike gli aveva dato, io alzai lo sguardo dal tavolino e quando guardai verso il gigante , vidi un ragazzo della mia età con gli occhi e la bocca spalancati.
<<Rune! Ecco...sono A-alex->> disse balbettando e porgendomi la mano. Io inizialmente non ci feci nemmeno caso che conosceva il mio nome, ma anche io sapevo il suo e quello era strano. Poi inquadrai la situazione, misi a rassegna i suoi capelli castano chiaro, mossi, i suoi occhi verdi, la corporatura che più tra tutte avevo riconosciuto (avevo visto solo quella);anche la voce, nonostante mi sembrasse diversa. Mi era parso più sicuro di se in infermeria,facendomi quel gesto , ora invece quasi tremava e poco ci stava capendo della situazione. Phoenix mi diede un colpetto con il tacco sulla gamba e mi disse di alzarmi e di seguirlo, dato che lei avrebbe discusso con Mike di una cosa. Io e Alexander ci sedemmo al piano bar , io confusa e lui stupito.
