"You're perfect."

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"Ok, va bene, a tra poco allora!"

È di spalle, osserva oltre il vetro della finestra riattaccando il telefono.

La sua risata cristallina mi percuote fin dentro le viscere.

Si volta verso di me e ancora sorride.

Perdo il controllo di me stesso, attirandolo a me con forza e possessione, "Smettila di ridere così!", ruggisco, mentre mi siedo sul letto, facendolo sedere sopra di me.

Si. Perché non gli resisto, non ci sono mai riuscito. Mi mise in gabbia già con il suo primissimo sorriso verso di me, quando ci presentammo l'un l'altro.

"Che hai, Sou?", chiede accarezzandomi la guancia.

Mi sciolgo affondando in un abbraccio, "Sei così innocente che mi fai star male!"

Makoto ridacchia nuovamente ed io mi sento morire.

Chi l'avrebbe mai detto? Che mi sarei innamorato sempre di più ogni volta che sorrideva? Ridacchiava? O semplicemente viveva al mio fianco?

"Tu mi troverai anche innocente, ma il tuo amichetto là sotto non sembra d'accordo."

La frase è maliziosa, ma suona pura nella mia testa.

È sempre così che ho visto Makoto: puro, calmo, buono, innocente.

Ed anche nella nostra vita sessuale quella visione non cambia.

Sa essere malizioso e sexy, però, sempre con quel tocco dolce che mi fa sprofondare nell'oblio.

Lo amo così tanto, e mi sento l'uomo più fortunato della terra: perché lui ha scelto me.

Avrebbe potuto scegliere Nanase, ho sempre pensato fosse innamorato di lui. Anche se sapevo che Rin non avrebbe mai mollato la presa, e che Makoto fosse troppo buono per creare una faida. Avrebbe ceduto per quieto vivere. Ed è anche per questo che lo amo: è buono, gentile, pensa sempre prima agli altri che a se stesso, vuole pace e tranquillità.

Eppure scelse me, quasi subito.

"Non posso controllare le mie pulsioni, Makoto."

Ridacchia nuovamente, muoio ancora un po'.

Mi passa una mano tra i capelli, guardandomi negli occhi, "Cercherò di sembrare meno innocente, quando tu smetterai di essere così incredibilmente bello."

Makoto mi riempie sempre di complimenti: per come lavoro, per come nuoto, per come mi vesto, per come appaio, per come mi comporto. Eppure non riesco a farci l'abitudine, neanche a distanza d'anni.

Le sue mani scorrono al di sotto della maglietta, sfiorandomi gli addominali, inizialmente con gentilezza e poi con esigenza.

"Cristo...", gemo, "...come possiamo avere ospiti in casa, adesso che siamo così...affamati?"

"Ci dedicheremo ad una cosa rapida...", sussurra all'altezza del mio orecchio, per poi mordicchiarlo lievemente.

Mi abbasso leggermente pantaloni e boxer, giusto per farne uscire la mia erezione dura.

Faccio il medesimo movimento con Makoto, che libera ancora un gemito, appena la sua erezione si libera dagli strati di tessuto.

Inizio un gioco di masturbazione doppia e scontri. Facciamo strofinare le nostre erezioni tra loro, le tocco in contemporanea col medesimo movimento, senza smettere di far scontrare a loro volta le nostre lingue. Makoto geme con un mix di dolcezza e sensualità, il che mi uccide e mi permette di risorgere.

SouMako [Raccolta di One-Shots]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora