SouMako [Raccolta di One-Shots]

Io, te e l'amore.

Una stanza.

Due corpi nudi, i nostri.

Luce lievemente soffusa.

Segni inequivocabili incisi sulla nostra pelle.

Rumore di baci, i miei, per lui.

Lui che mi ha salvato dal nulla a cui andavo incontro.

Lui che mi ha salvato sull'orlo del precipizio.

Lui che mi ha amato sin dal primo momento, senza inganni o giochetti.

Sousuke.

I suoi capelli scuri, i suoi occhi cristallini.

I suoi muscoli, riflesso dei miei.

La sua aria da disinteressato, che nascondeva un'esplosione di sentimenti e sensazioni.

Ho nutrito sentimenti particolari fin dalla seconda volta in cui l'ho visto.

La prima, eravamo bambini, ed io ero troppo preoccupato a stare dietro ai sentimenti di Haru, alle sue preoccupazioni, alla sua tristezza, a quel mix di emozioni instabili che lo avevano attraversato dopo la partenza di Rin per l'Australia.

La seconda volta, però, le cose sembravano più serene, più stabili, più rilassate.

E fu lì, che mi accorsi di sentire dell'attrazione per Sousuke.

Un'attrazione inspiegabile.

Volevo attraversarlo completamente, scoprire la natura dei suoi silenzi, della sua personalità.

Volevo spogliarlo di tutto, vestiti, segreti.

Volevo far parte della sua vita e dei suoi lati oscuri.

Ma poi ci fu il college, altri impegni, la vita ci divise nuovamente.

Ma il destino ci ha riportato a ricongiungerci, con lieve imbarazzo e un'immensa felicità velata.

Bastarono due uscite per farmi perdere ogni grammo di autocontrollo.

Non ci fu giorno, in cui non entravo in piscina, pronto ad insegnare ai miei bimbi, con un sorriso doppiamente ampio stampato in faccia.

Sousuke è sempre riuscito a raddoppiare ogni emozione positiva che mi attraversava.

E cominciai a dimenticarmi di ogni singolo problema.

E mi accorsi, spesso, di essere imbambolato a pensare a lui.

Mi catturò completamente, fisicamente e mentalmente.

Fu il mio toccasana più grande.

Ed ora è letteralmente la mia casa, il mio posto sicuro nel mondo.

E non smetto un attimo di sentirmi innamorato, attratto, amato, insaziabile.

Il nostro sesso è sensuale, mai banale.

Gemiti, scricchiolii, nomi sussurrati o gridati, baci lussuriosi o delicati, senza vie di mezzo.

Le sue carezze sono soavi.

Le sue mani tracciano il mio corpo come una rotta da seguire, di una mappa che solo lui sa decifrare.

Le sue parole sono sempre gentili, anche nei momenti più libidici.

I nostri "Ti amo" sono rari, profondi, veri. Rappresentano il culmine massimo del nostro amore.

Quando chiudo la porta di casa, ogni energia negativa viene abbandonata al di fuori.

Incontro i suoi occhi, studio i suoi dettagli e mi nutro di positività.

"Makoto?", la sua voce, come una scossa elettrica, mi percuote.

"Eh? Uhm? Si?", sollevo il capo, notando l'enorme macchia rossa appena abbandonata, posta lievemente più in alto del capezzolo, "Cavolo...", impreco.

"Eri...parecchio concentrato! A che pensavi?", il suo corpo, al di sotto del mio, si muove, mentre sento ogni centimetro della sua pelle entrare sempre più a contatto con la mia. Le sue braccia mi stringono, non permettendomi via di scampo, facendomi affrontare questa domanda tanto ovvia quanto imbarazzante.

Arrossisco, come di consuetudine, "A quanto ti amo...di nuovo."

Si, perché non è la prima volta.

Non è la prima che dopo il nostro nutrimento d'amore, mi metta a pensare, mentre la mia bocca si muova sinuosa sul suo corpo.

Alcuni riflettono guardando oltre una finestra, verso il mare, fissando la notte oscura.

Io no.

Io rifletto attraversando Sousuke, andando alla ricerca di quei piccoli dettagli che ancora mi sono ignoti.