Un nuovo inizio

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Harry

E così, io, Ron e Hermione, torniamo alla Sala Grande. La prima cosa che noto è quanto sia strano il clima che regna: tutti sono estremamente sollevati per la sconfitta di Voldemort, ma allo stesso tempo è quasi palpabile il dolore per tutti i caduti della battaglia. Spaesati, ecco, mi sembra l'aggettivo giusto.

Appena la professoressa Mc Gonagall richiama l'attenzione facendo tintinnare un calice con il cucchiaio, tutti i presenti si voltano ad ascoltarla. Con un tono straordinariamente pacato, inizia il suo discorso: <Cari studenti e genitori, oggi è stata scritta una pagina fondamentale nella storia della magia. Voldemort, il mago oscuro più potente di tutti i tempi, è stato sconfitto definitivamente; il Bene ha vinto. Tuttavia penso che, nell'attuale situazione, quello che si necessita sia organizzazione. Quindi, prima di tutto, spero che siate d'accordo sul fatto che dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo trionfo. Dunque, propongo un applauso a questi esempi di coraggio>.

Comincia lei a battere le mani con sicurezza e l'assemblea la segue, fino a che i palmi non sono paonazzi dal dolore.

La professoressa prosegue: <Ogni grande impresa comporta però anche dei sacrifici. I nostri eroi che hanno perso la vita mentre lottavano non vanno dimenticati>.

Punta la bacchetta verso la Sala d'Ingresso e nel suo centro erige un monumento di marmo bianco che assume la forma dei giganti di pietra che lei stessa ha evocato per combattere. Sulla base cubica sono incisi i nomi di tutti coloro che hanno perso la vita oggi.

<Un minuto di silenzio, prego>.

Abbasso la testa, mentre anche il più remoto brusio si ammutolisce. Il vero silenzio, però, dura in realtà pochi secondi, perché viene quasi immediatamente costellato dai singhiozzi. Io stesso mi accorgo di avere le guance rigate da lacrime bollenti. Non ho pianto mentre mi consegnavo a Voldemort, pronto a una morte certa, ma ora è impossibile non lasciarsi travolgere dall'alone di tristezza. Penso a Tonks, Remus, Fred, persone che ormai riconoscevo come parte della mia famiglia, hanno dato la propria vita per difendere il mondo magico, hanno dato la vita per...me.

Con la voce rotta dal pianto, la professoressa riprende: <Per quanto riguarda i problemi didattici, gli esami G.U.F.O. e M.A.G.O. potranno essere recuperati nel prossimo anno accademico, prima della pausa natalizia. Uno personale apposito verrà messo a disposizione per il corso accelerato>.

Hermione richiama l'attenzione mia e di Ron con uno dei suoi soliti e poco gradevoli calci negli stinchi. Ci pone, con uno sguardo a dir poco entusiasta, una muta domanda: "Ehi, vi va?". Per quanto ami Hogwarts, onestamente, mi mancano le energie per un esame del genere, ma Ron liquida la questione facendo un segno con il dito significante "ne parliamo dopo". A quanto pare anche lui è della mia stessa idea.

<Prometto a tutti coloro che avrò il piacere di rivedere l'anno prossimo, che ritroveranno Hogwarts come nuova. Un caloroso arrivederci a tutti, l'Hogwarts Express diretto alla stazione di King's Cross partirà alle 13 in punto>.

Penso che sia una delle streghe più coraggiose che abbia mai conosciuto: dopo tutto ciò che è successo ha ancoro la forza per ripartire in quarta.

Spontaneamente comincio a cantare l'inno di Hogwarts sulla prima melodia che mi viene in mente: la canzona babbana Imagine. Man mano, tutti mi seguono, seppur con motivi musicai diversi. Dopo aver finito di cantare- naturalmente in momenti differenti- la sala si svuota per raggiungere le carrozze.

Ora siamo molti di più a vederli, i Thestral.

Osservo ogni minimo particolare del tragitto, dato che probabilmente è l'ultima volta che lo percorro. E' triste pensare a tutti ricordi che mi legano a esso, ma cerco di consolarmi pensando che ne avrò altrettanti e altrettanto belli nel mio futuro, ora che so che potrò diventare vecchio.

Sull'Hogwarts Express mi siedo in uno scompartimento con Ron, Hermione , Ginny e Luna. Parliamo poco a causa della stanchezza, reduci da una nottata come nessun altra.

Con grande gioia osservo che qui non è cambiato niente e ne approfittiamo per consumare una cenetta a base di Calderotti, Zuccotti di Zucca, Ciocccorane e Gelatine Tuttigusti Più Uno.

Infine il treno si ferma alla stazione di King's Cross. E' arrivata l'ora degli addii.

<Ciao, ragazzi. Venitemi a trovare a Grimmuld Place quando volete...>

Ron mi interrompe: <Non ci pensare nemmeno! Se vuoi marcire lì tutto solo devi prima passare sul mio corpo. Voi due>, dice indicando me e Hermione, <starete da me>.

<Grazie>, esclamo, ma ammetto che infondo lo desideravo.

Così, io, Ron, George, Ginny, i signori Weasley e Hermione, ci Materializziamo alla Tana e solo ora mi accorgo di essere tremendamente assonnato. Aiuto la signora Weasley a preparare il mio letto nella vecchia camera di Bill e, dopo essermi infilato in un pigiama che mi ha prestato Ron, mi sdraio sotto le coperte.

Malgrado la stanchezza non riesco ad addormentarmi subito, perché mi torna alla mente il conto che ho lasciato in sospeso troppo tempo fa. Il meno rumorosamente possibile mi dirigo verso la stanza di Ginny e busso alla porta, con l'obbiettivo di sembrare abbastanza sicuro di me.

Evidentemente non stava ancora dormendo, perché viene immediatamente ad aprirmi.

<Oh, ciao Harry!>, mi accoglie con un leggero rossore. <Entra pure se vuoi>.

Mi faccio strada nella stanza che profuma di fiori e legno e chiudo silenziosamente la porta.

Ci sediamo sul letto e improvviso un discorso che possa sembrare convincente.

<Ginny, ti prego di perdonarmi per averti lasciata così bruscamente l'anno scorso. Giuro, non è per giustificarmi, ma l'ho fatto a fin di bene. Il fatto è che tu non hai mai smesso di piacermi, anzi, la lontananza mi ha fatto capire di quanto io abbia bisogno di te. So che probabilmente sei ancora arrabbiata con me, ma sarei davvero molto felice se...>

Prima che possa terminare la frase, mi interrompe: <Sai cosa penso?>. Per un attimo ho il terrore di ricevere una risposta negativa, ma vedo che sorride e ne traggo speranza. Poi riprende: <Penso di essere la ragazza più fortunata del mondo. Follemente innamorata di Harry Potter dal momento in cui l'ho visto per la prima volta e ora lui è qui, davanti a me, a chiedermi di restare con lui. , Harry. Sempre>.

Felicissimo per ciò che mi ha appena dichiarato, prendo il su viso tra le mani e la bacio appassionatamente, per la prima volta senza paura di non poterlo più fare.

<Ti amo, Ginny>, bisbiglio, mentre esco per tornare a letto.

Ho diciassette anni, degli amici che mi vogliono bene, una ragazza fantastica e un futuro.

E' un nuovo inizio.

Angolo autrice

Buonsalve miei cari lettori! Che ve ne pare del primo capitolo? Non so quando potrò pubblicare gli altri (vi ho già detto quanto sono lazy, vero? -.-'). Per la copertina... non so ancora bene come fare, ma vi prometto che prima o poi ne metterò una decente. :)

A prestoooooo!

19 anniWhere stories live. Discover now