Capitolo 7

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~Forty-one days.

La settimana che precede una festa solitamente è abbastanza faticosa. Devi fare in modo che tutto sia come prestabilito nella tua testa, che ogni cosa stia al suo posto, e soprattutto che tutti si divertano.

Contrariamente a quanto mi aspettassi, questa settimana, per me, non è stato niente di tutto ciò. Se organizzi una festa da qualche parte chissà dove, la maggior parte delle volte saranno gli addetti a fare tutto ciò per te. Devi solo impartire ordini, ed è quello che ho fatto per fare in modo che tutto vada per il verso giusto, e al momento non posso lamentarmi.

La sala è addobbata proprio come immaginavo. Evelyn è rimasta entusiasta quando è entrata. Ogni cosa è addobbata a tema Winx. All'entrata, delle bandierine poste in alto formano la scritta buon compleanno. Palloncini, piatti, bicchieri e tovaglioli hanno la stampa del cartone animato. Un enorme poster è attaccato alla parete, raffigurante le sue fatine preferite, mentre i palloncini a forma di lettera, creano la scritta EVELYN di un rosa glitterato, con sotto il numero 5. Il tavolo del buffet, con tovaglia rosa e ricoperto con nastri del medesimo colore, offre di tutto: patatine, pizzette, salatini, cupcakes e tanto altro. Al centro una torta a due piani, ricoperta di pasta di zucchero, prevalentemente rosa, verde e celeste. La sua fata preferita, quella coi capelli rossi, sta in piedi al centro di essa.

Ciò di cui potrei lamentarmi, al momento, è il mio aspetto. Non mi sento affatto in gran forma, anzi, tutt'altro. Ho comunque messo il mio tubino nero con lunghe maniche in pizzo e un lieve spacco laterale, comprato giusto per l'occasione. Slancia sicuramente la mia forma e mi fa un fisico sicuramente niente male.

È pomeriggio inoltrato mentre me ne sto seduta, rilassata e lontana da tutti, intenta a guardare mia figlia divertirsi con tanti altri bambini, mentre salta sul trampolino elastico. Figli del vicinato, di qualche mia conoscente, e di Richard. Saranno all'incirca poco più di una decina, ma sembrano tutti abbastanza affiatati e pronti a far festa. A momenti arriverà anche l'animatore, una specie di clown che dovrebbe far divertire tutti quanti. L'idea non mi entusiasma, ma penso che ai bambini questo piaccia.

A causa del lavoro, Richard verrà qualche ora più tardi. È già qualcosa che riesca a venire, penso dopotutto. Bethany, invece, ci raggiungerà a momenti. Non perché abbia qualche impegno, è semplicemente in ritardo, come sempre.

Non ho avuto modo di chiarire con mia madre circa il fatto del carillon ritrovato a casa mia, e, in realtà, non volevo neanche invitarla alla festa di compleanno, ma poi ho pensato che fosse un ottima idea per dirgliene quattro di persona.

È in fondo alla stanza, vicino al tavolo degli stuzzichini, dove al momento riconosco la madre di Richard e una mia vicina di casa. È intenta a parlare con loro, noncurante dell'occhiata che le sto rivolgendo.

Decido che è arrivata l'ora e di smetterla di starmene in disparte, quindi mi alzo e cammino nella sua direzione a passo lento ma sicuro.

Lei mi intravede avvicinarmi ma fa finta di niente. Quando arrivò davanti a lei, domando gentilmente alle due signore di lasciarci da sole, e loro acconsentono.

"Victoria, non volevo dirtelo, ma c'hai una faccia! Potevi darti una sistemata." Comincia, e in effetti da qualche giorno non ho proprio una bella cera.

La mia pelle è leggermente screpolata e secca, mentre, nonostante continui a mangiare normalmente, mi ritrovo ad aver perso ben 2 chili in una settimana.

Le lancio un occhiata di disprezzo.

"Vieni a parlarmi di ciò che devo fare? Adesso invece te lo dico io quello che devi fare TU." Le punto l'indice sul petto, decisa a farmi ascoltare una volta per tutte. Lei aggrotta la fronte, ma sembra pronta ad ascoltarmi. "Non sei assolutamente nessuno per venire a casa mia e decidere al mio posto. Come ti sei permessa a dare a MIA figlia qualcosa che le avevo categoricamente proibito?" Continuo furiosa e alzando leggermente il tono di voce. "Non intrometterti mai più nelle mie questioni familiari! E soprattuto non pensare di poter fare la nonna carina, quando sei stata una madre di merda!" Concludo sbottando a pochi centimetri dal suo viso.

Spero che il discorso le sia stato chiaro una volta per tutte.

Lei rimane visibilmente sbigottita, ma non ci faccio neanche tanto caso, perché sto già girando i tacchi e andandomene da questa stanza, mentre dando un occhiata in giro, noto gli ospiti imbarazzati, mentre cercano di far finta di nulla assaggiando gli stuzzichini.

Mi volto verso i bambini e noto che continuano a giocare animatamente. Meglio così. Non voglio rovinare la festa alla mia unica figlia.

Ho bisogno di aria, tutta questa confusione mi sta dando alla testa, quindi prendo la giacca e mi dirigo per qualche minuto fuori, cercando di mettere a posto i pensieri.

Si meritava quelle parole. Non deve più impicciarsi nei miei affari. Soprattutto quelli familiari, visto che lei una famiglia non l'ha neanche saputa gestire.

Adesso che mi sono sfogata, vorrei poter dire che mi sento meglio, ma la realtà è che sono ancora più nervosa di prima. Non mi rendo neanche conto che mi sto spizzicando tutte le unghia smaltate, che adesso hanno un aspetto tremendo.

Cercando di rimediare, finisco col ferirmi l'indice. Un piccolo rivolo di sangue esce da esso, e mi ritrovo a doverlo succhiare via, mentre percepisco il lieve sapore metallico del sangue in bocca.

Quando sto per rientrarmene, vedo la sagoma familiare di Bethany avvicinarsi e salutarmi energicamente con un cenno della mano, quindi mi fermo sui miei passi e ricambio il saluto con un enorme sorriso sul volto.

Avere la mia unica e vera amica, in queste circostanze, non può che farmi bene. È semplicemente la mia salvezza,

Quando ci salutiamo, la stringo forte a me e le stampo un bacio sulla guancia. Un leggero odore di fumo mi invade, mischiato a quello del profumo. Nonostante non fumi e odi il fatto che lei lo faccia, non mi stacco subito e stranamente questa volta non mi infastidisce.

"Ma quanta affettuosità!" Esclama lei sorridente.

Una cascata di capelli biondi le incornicia il viso, che per l'occasione ha deciso di arricciare. Un bel trucco scuro a contornarle i bei lineamenti ed eccola, in tutta la sua bellezza.

Tutto il contrario di me, che sembro appena uscita da un manicomio.

"Oggi ho bisogno di dolcezza." Affermo, tra felicità e tristezza, mentre cominciamo ad incamminarci dentro a braccetto.

"Io ho bisogno di dolci!" Ribatte subito lei. "Spero per te che ci sia tanto da mangiare." Mi punta, scherzosa.

"Oh certo. E non hai ancora visto la torta!" Le comunico, e realizzo che mi sento già molto meglio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15, 2018 ⏰

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