Capitolo 4

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Kira's pov
7:00 am
Oggi è lunedì, il primo giorno di vacanze natalizie. Sono a letto a pensare a tutto quello che mi è successo. Ripenso a Derek, a Nick, a me. Non capisco proprio Derek. Con quale coraggio è venuto a chiedermi scusa? Credeva davvero che lo avrei perdonato? Illuso.
Scendo al piano di sotto ma non faccio colazione, non ho fame. Mi guardo intorno, i miei come al solito non ci sono. Torneranno stasera tardi, ho la giornata tutta per me.
Mangio una mela, poi apro il frigo e vedo una bottiglia di Vodka. Ha sempre avuto un buon odore. Ho sempre voluto assaggiarla. Solo un sorso.
La prendo e svito il tappo. Non sono la solita quindicenne che "beve per dimenticare", ma forse questo è proprio il mio caso. Voglio dimenticarmi di tutto questo almeno per qualche ora. Ma solo un sorso.

Derek's pov
10:09 am
Primo giorno di vacanze, finalmente. Sono finalmente libero, e anche se odio il Natale, queste feste mi piacciono. Amo l'inverno. Credo che in qualche modo mi rappresenti.
Bevo un bicchiere d'acqua e decido di andare a fare una passeggiata. Esco fuori e a pochi passi da casa mia vedo una ragazza, con una maglia a maniche corte anche se fa un freddo cane, seduta e appoggiata al muretto. Mi avvicino, vorrei capire chi è visto che non riesco a vedere il viso, è rannicchiata su se stessa e ha la testa appoggiata alle ginocchia.
"Ehm... Va tutto bene?" le chiedo.
Lei alza lo sguardo e quasi non ci credo, è Kira. Basta poco per avvicinarmi e notare il forte odore DI vodka, che ormai riconosco e sento anche da metri di distanza per colpa di quella stronza di mia madre.
Non avrei mai immaginato di vederla ridotta così.
"Kira, che cazzo hai combinato?"
"Oh... Ciao Derek" mi dice accennando un sorriso. E anche se è ubriaca quel sorriso mi spiazza completamente.
"H-ho bevuto un po' di vodka e... Se vuoi unirti a me andiamo... A casa mia ma... Non la trovo più" dice per poi ridere. Devo portarla via da qui, la gente potrebbe vederla in questo stato e potrebbe mettersi nei guai.
"Va bene... Ti ci porto io a casa, alzati e seguimi su"
Detto questo lei si alza barcollando, fa due passi e quasi cade. Mi chiedo quanto abbia bevuto. O forse non regge l'alcool. Quindi la prendo in braccio, andiamo a casa sua e ci sediamo sotto l'albero in giardino.
"Ancora non capisco perché fai questo... Fino a una settimana fa mi torturavi e ora fai l'amicone... Io ti odio" dice ridendo.
"Mi hai fatto un gran bel livido sulla schiena, sai? Vuoi vedere?" io non rispondo ma lei si gira e si alza leggermente la maglia nella zona del livido per mostrarmelo. È davvero molto grande. Deve aver sofferto molto.
Poi mi ricordo che è ancora a maniche corte. "Kira fa veramente freddo, tieni, metti la mia felpa" le dico per poi togliermi la felpa e dargliela. Lei la indossa e mentre lo fa le guardo il braccio sinistro.
"Come hai fatto quella cicatrice?"
"Oh, intendi questa? Beh... Lo sai no, con il taglierino. In più per colpa tua, mi hai fatto venire la voglia di... Uccidermi... Allora io ho tagliato in ver... Verticale... Perché so che è più difficile da ricucire.. Anche se, beh, l'hanno fatto." dice il tutto ridendo, come se fosse una semplice caduta, come se si fosse sbucciata un ginocchio per caso o si fosse tagliata il dito con un foglio di carta. Ma sarà perché è sbronza. So che soffre. Ed è solo colpa mia. Poi ad un tratto riprende il discorso.
"Il mio problema non eri solo tu... Anche i miei genitori... Non ci sono mai e se... Se ne fottono di me.. Poi non ho a-amici... A parte... Ehm... Nick... Mi vergogno di... Questa cicatrice ma ormai l'ho fatto."
"Beh, se può farti sentire meglio anche io una volta mi sono tagliato. Per colpa dei miei genitori.
5 anni fa io e mio padre stavamo andando al supermercato in macchina per fare la spesa, ad un certo punto un enorme camion scivola sulla strada ghiacciata e ci va a finire contro. Mio padre è morto sul colpo. Ho visto mio padre morire. Mia madre poi si è rifugiata nell'alcool, dimenticandosi di avere un figlio."
Non ho mai parlato della mia vita privata a nessuno, ma tanto poi lei si dimenticherà di tutto questo.
Passiamo le ore a parlare, è sbronza e bellissima. Bellissima. Quando la guardo ho dei crampi alla pancia. Qualcosa dentro di me si attiva. Non provavo questa sensazione da anni probabilmente. Cosa mi sta succedendo?

Si fa sera e decido di accompagnarla in camera, la sbronza gli sta passando quindi corro dritto a casa mia. Spero si dimentichi di tutto questo. Rimarrò un mostro per lei.

Vieni con me nelle tenebre.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora