capitolo 11

3 1 0
                                    

Quella mattina la mia sveglia suono puntuale come un orologio svizzero.
Mi preparo e appena Sebastian mi citofona, scendo.
Lui era già in macchina e mi stava aspettando.
"Buongiorno. Cecilia dov'è ?"
"Ciao.. Cecilia ci raggiungerà domani sera.. Spero che non sia un problema.."
"No certo che no.."
"Bene andiamo."
Partiamo e iniziamo il viaggio in assoluto silenzio.
Sta volta non ci fermiamo a fare benzina ma arriviamo direttamente nella casa al mare.
Portiamo dentro le provviste e i bagagli  e inizio a sistemare le cose in frigo. Non capisco questo silenzio e indifferenza da parte di Sebastian. Non resisto più e gli dico:
"Preparo qualcosa da mangiare ?"
"Cosa ?"
"Ti ho chiesto se vuoi che ti prepari il pranzo. È passato mezzogiorno quindi.."
"Si va bene.. fai cosa vuoi .."
"Ok. Parla. Che cosa ti prende oggi?."
"Scusa ?"
"Che ti è preso? È  successo qualcosa nelle ultime 24 ore che ti ha fatto chiudere in te stesso? È  da quando siamo partiti che sei in silenzio e mi tratti con indifferenza .."
"Niente. Non ci pensare ."
"Non ci penso ? Ma sei scemo ? É una cosa che mi riguarda in prima persona. Pensavo che dopo aver fatto l'amore insieme l'altra sera credevo che ci fossimo avvicinati .. Ma oggi vedo che siamo tornati al punto di partenza.." 
Comincio a predere l'affettato per fare i panini.
"Si abbiamo fatto l'amore l'altra sera ma non stiamo insieme. Ricordalo. Se avevi questa impressione ti sbagli di grosso. Mi sono lasciato trasportare dal momento e  sbagli a pensare chissà cosa su noi due. "
Le sue parole sono fredde e prive di ogni sentimento.
" Non ti ho detto che stiamo insieme ma che credevo che ci fossimo avvicinati visto come eravamo partiti.
Non ti ho chiesto nulla ma a quanto vedo ho sbagliato tutto con te. Non sarei dovuta venire qui se sapevo che mi avresti ignorata così. "
Mollo tutto e vado  a prendere la mia borsa e faccio per uscire.
Lui mi segue e mi prende per un braccio.
" Savii non andare ti prego. Scusami ma so come comportarmi in questi casi..  ieri ti ho visto al bar con Marco e stavate parlando e lui ti teneva la mano e tu eri così felice. Poi sei arrivata in negozio e stavi piangendo. Ho pensato che Marco ti avesse sviato  da me e che tu ti fossi pentita di essere stata con me. Poi sta mattina quando ti ho visto non sapevo cosa dire e.."
"Marco non mi ha detto niente. Anzi. Voleva che tornassimo insieme ma sono stata io a dirgli che non ci pensavo nemmeno. E  le parole che mi hai detto prima erano parole al vento o le pensavi veramente. ?"
"Lo sai come la penso a tal proposito. Non voglio una relazione a distanza. "
"E quindi Io sarei la tipa  che ti scopi quando sei in vacanza ?"
"No no Savii. Non sei quel tipo di ragazza. Tu meriti di essere amata e meriti qualcuno che ti renda felice.
Io non sono la persona giusta per te."
"E quindi io  cosa dovrei fare quando tu starai in Francia.. e  se arriverà qualcuno che mi amerà ?"
"Ti lascerai amare. Vedila  così. Io e te ci possiamo divertire finché io non partirò.  Non stiamo  ufficialmente insieme ma siamo buoni amici con benefici.  Quando finirà finirà  senza pianti e addii. Saremo ancora amici  ma se quando tornerò tu non sarai disponibile io mi farò  da parte. Che dici? Ci stai?"                                          Non ci penso molto.
"Si."
Ho risposto senza pensarci.  Accettavo  tutto questo?  Volevo stare con lui e se per stare con lui dovevo  accontentarmi di questo.. si. Avrei accettato.
"Quindi adesso é  tutto apposto  fra di noi?"
"Si si. Adesso preparo il pranzo. "
Preparo i panini e ci sediamo a mangiare.
Quello che mi ha detto mi rimbomba nella testa ma non mi interessa. Vuole che ci divertiamo per il resto dell'estate e poi se ne andrà? Bene. Ci divertiremo finché dura e poi ci saluteremo. 
Mangiamo e io vado a cambiarmi in camera. Sebastian  sta sistemando la cucina e poi andiamo in spiaggia insieme.
A metà pomeriggio entriamo in casa per prendere qualcosa da bere.
" Cosa vuoi per cena ?"
"Non so .. cucini  tu?"
Lui ride . Quel sorriso sincero che ti spiazza e ti lascia senza parole.
"Guarda che me la cavo in cucina. "
"Ok. Mi fido."
Dopo aver fatto un bagno vado a fare una passeggiata da sola.
Quando torno é  già calato il sole. Entrando sento un  buon odore che viene sala cucina.
"Allora sai davvero cucinare.."
"Sfiduciata. Sta sera mangerai il miglior pesce che tu abbia mai mangiato."
"Ah ah voglio vedere. "
"Vedrai " .
Vado a fare una doccia e  mi cambio. 
Lui aveva finito di cucinare e si stava facendo una doccia.
Era impossibile non immaginare il suo corpo sotto la doccia.
Entro in cucina e vedo che il tavolo era stato apparecchiato in maniera semplice ma con gusto.
Sebastian era dietro di me. Lo avvertivo dal profumo. Lui mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia.
Mi rigiro nelle sue braccia e ci troviamo faccia a faccia e mi da un altro bacio  sulle labbra.
"Pronta a cenare ?"
"Si. "
Mi siedo e lui porta i piatti.
"Allora qui  abbiamo spaghetti con sgombri e vongole. Qui invece calamari ripieni e insalata verde. Da bere abbiamo vino bianco o acqua. Non ho fatto il dolce perché sono negato a farli. Ci accontenteremo."
"Sembrano buoni. Vediamo."
Assaggio il primo  e devo dire che è veramente buono. I calamari sono deliziosi.
"Complimenti. Mi sbagliavo di grosso."
"Ti sbagli su tante cose tu.. Io ho finito."
"Anch'io sono piena. "
"Usciamo  sulla spiaggia. Ti va ?"
"Si."
Insieme usciamo sulla spiaggia.
Era bellissima.  L'aria fresca di luglio,il mare e la luna che illuminava ogni cosa era magnifica.
Ci sediamo  dopo un po e continuo a guardare la luna.
"Cos'hai  ?"
"Niente. "
"Pensi  sempre e adesso mi dici niente?"
"Dico niente perché non è importante."
"Sai tutto di me .. io di te non so niente."
"Sono una comune mortale. Non ho niente di eccezionale. "
"Una cosa di eccezionale  la possiedi. "
"E cosa ?"
"La tua bocca. E  il tuo corpo. Va be tutta... parlami della tua famiglia. "
"Che scemo.. niente. Genitori divorziati da molti  anni e sono figlia unica. "
"Che rapporto hai con tuo padre ?"
"Quando ero piccola ero praticamente sempre con lui.  Poi quando hanno divorziato  lui si è  trasferito in un altra  città e li si è rifatto una vita. Ci vedevamo una volta al mese e ci andava bene . Poi ha cominciato a saltare le visite mensili e ci siamo ritrovati a chiamarci  a Natale e al mio compleanno. A giugno sapevo che doveva partire per andare all'estero per lavoro e io l'ho chiamato per salutarlo e non ha risposto alle chiamate. Va bene così. Significa che sta meglio senza di me. Non mi manca affatto.."
"Sei un po nella mia stessa situazione.. mi dispiace "
"Non dispiacerti per me. Io dico che bisogna dispiacersi  quando una persona è perduta. Mio padre è così. Quando arriveremo a vederci un giorno parleremo. Non ho fretta."
"Sei così giusta. Sei perfetta cavolo. "
"Ho anch'io  dei difetti guarda."
"E quali?"
"Odio quando trovo dei peli in bagno o sulla saponetta. È una cosa che detesto. Oppure mangio la cioccolata e lascio il cucchiaino sporco nel lavello. " 
"Che grandi difetti. Adesso sei meno aliena ai miei occhi. Sono cose normali. Io odio il purè . Non lo sopporto."
"Maddai é  buono.  Sei un traditore della patria se non lo mangi."
"Ah Si? Vieni qui che ti faccio rimangiare  quello che hai appena detto.!"
Mi prende e mi blocca sotto di se è inizia a farmi il solletico.
"Dai fermo. Fermo. Fermo ! "
"Allora sei umana. Soffri il solletico come noi esseri umani. "
"Non ho mai detto il contrario."
"Ah no? Mi era sembrato di si."
Mi prende in spalla e si mette a camminare.
"Dove andiamo?"
"Andiamo a divertirci per un po prima che domani arrivi quel terremoto di Cecilia."
"Oh. "
Arriviamo in casa e mi porta sul soppalco. Mi deposita sul letto e si toglie la camicia.
Mi guarda come fossi una cosa rara e che potrebbe scomparire da un momento all'altro.
"Spogliati."
È un bellissimo ordine.
Anche questa volta facciamo l'amore. Lentamente e immensamente bello.
Mi accarezza il viso con una mano e mi bacia.
Un bacio  semplice . Niente lingua o altro. Solo le nostre labbra che si toccano.
Siamo sudati e appiccicosi.
"Ho bisogno di una doccia."
"La farai domani.  Adesso voglio dormire con te."
Lui voleva che io dormissi con lui nel suo letto. Non ci credevo.
"Va bene."
Prende il lenzuolo e mi copre. Poi mi abbraccia da dietro e ci addormentiamo   felici e appagati.

With You.  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora