capitolo 13

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La domenica è passata velocemente,anche troppo. Lunedì parto da casa presto per andare al negozio e parcheggio la macchina dietro al negozio.
"Buongiorno. Allora com'è andato il weekend al mare con Sebastian?"
"Oh bene.. Che abbiamo da fare oggi ?"
"Niente di che . Io devo vedere dei fornitori e poi devo uscire nel pomeriggio..."
"Ok. Resto io allora ."
"Si. Tutto bene ?"
"Benissimo. Mettiamoci al lavoro. "
Mentre lavoro nel vivaio sul retro penso alla proposta di Marco. Non sarebbe una cattiva idea ..ho sempre voluto andare in America e adesso ne ho l'occasione.
Nel primo pomeriggio dopo che Dora era uscita decido di uscire anch'io e telefonare a Marco.
"Ciao Savii."
"Ciao Marco.. "
"Dimmi tutto.. "
"Senti ho pensato alla tua proposta.."
"Vieni?"
"Si. Vengo ho sempre voluto andare in America. "
"Evviva. Vedrai che ci divertiremo."
"Si. Adesso vado. Ciao."
Mi volto per entrare in negozio e vedo Sebastian.
"Non eri in Sicilia?"
"Si. Mia madre è partita ma io sono rimasta per aiutare Dora fino a fine luglio. Poi la raggiungo. "
"E come mai stavi parlando con Marco ?"
"Stavi origliando?"
"No. Sono venuto da Dora e ti ho visto allora sono rimasto visto che eri qui così mi avresti spiegato la tua fuga di Sabato."
"Mi ha fatto un favore e lo stavo ringraziando come fanno le persone educate. Adesso devo andare a lavoro."
"Ferma. Mi dici cosa è successo ?"
"No. Devo andare."
"Savii non fare la bambina. Hai 25 anni e ancora ti comporti così?"
"Perché è un problema per te ?"
"No ma Che dici ? Che ti succede??"
Non riuscivo a guardarlo in faccia.
Così dico la frase che non avrei mai voluto pronunciare.
"Me ne sono andata perché non voglio essere la tua puttana di turno. É finita. Ho accettato pensando di poterlo fare ma non posso. Io non sono così. Ci siamo divertiti finché è durato. Adesso devo andare. "
Lui non aveva detto niente.
Quello che avevo appena detto lo pensavo e odiavo averlo detto.
"È così? Mi scarichi come Marco aveva scaricato te ? Ho sentito che vuoi andare con lui in America. Quindi dovevi solo liberarti di me in qualche modo. Brava. Ci sei riuscita. Abbiamo chiuso. "
"Si visto che per te non sono niente di serio e sono solo una bambina. Quando tornerai a parigi fatti consolare dalla tua amica Laurel nel solito posto in cui vi vedete. Io non voglio essere la tua ennesima scopa-amica. E si vado in America con Marco perché ho bisogno di allontanarmi da tutto e da te. "
Ho pronunciato quelle parole molto velocemente. Entro dentro e mi chiudo in bagno. Non lo volevo vedere. Inizio a piangere e più cercavo di fermarmi più piangevo.
Sebastian stava bussando alla porta del bagno per farsi aprire.
"Savii Apri. Apri."
"Vattene non abbiamo niente da dirci."
"Apri!".
"Sto chiamando la polizia. Vattene. "
"Savii ti prego."
"Vattene. Non ti voglio vedere."
Faccio finta di chiamare e comincio a parlare con la polizia.
"Non stai facendo sul serio. ?!"
"Si. Agenti sono chiusa nel bagno del negozio dove lavoro e uno sconosciuto mi vuole aggredire e non la smette di bussare alla porta. Si grazie. "
"Hai frainteso tutto. Lasciami spiegare."
"Stanno arrivando. É meglio per te se te ne vai. "
"Come vuoi tu. "
Detto questo non lo sento più e dopo essermi lavata il viso esco e cerco di non far vedere ai clienti il mio stato. La giornata termina e quando torno a casa vado direttamente a dormire.

Passano 7 giorni e Sebastian non si fa vedere o sentire. Io sarei partita tra due giorni.
Mi sentivo vuota. Non riuscivo a mangiare e nemmeno a dormire.
Però cercavo di andare avanti.
Cecilia era venuta in negozio ma non mi aveva salutata come faceva prima.
Mi dispiaceva averla lasciata in quel modo quel giorno ma la delusione aveva vinto sul buon senso.
Adesso stavo preparando i bagagli e aspettavo che arrivasse Tommaso ad aiutarmi.
Dopo un'ora arriva e ci mettiamo a lavoro. Lui mi aveva appoggiata su questa decisione ma non gli avevo detto quello che c'era stato tra me e Sebastian.
Finiamo per l'ora di cena e lo invito a rimanere con me .
"Ordiniamo cinese o pizza ? "
"Pizza."
"Bene. "
Ordiniamo la pizza e quando arriva ci mettiamo sul divano davanti alla tv.
"Allora pronta a partire ?"
"Si. Ti prometto che ti manderò tante foto e ti porterò qualcosa "
"É obbligatorio. Comunque ho incontrato una ragazza e ci siamo messi insieme ."
"E bravo il mio amico. Quando me la farai conoscere ?"
"Quando tornerai tu. Lei adesso è dai suoi e io la raggiungerò la settimana prossima. "
"Sono felice per te. Davvero."
"Grazie. Ho capito che non valeva la pena stare dietro a Silvia visto che lei non mi ricambiava affatto. Ora con Angela sono felice. "
"Questo è l'amore. "
"Chissà che questo viaggio in America non faccia scattare la scintilla tra te e Marco ... "
"Ma no.. voglio godermi una vacanza da sola."
"Come vuoi tu. Adesso vado che è tardi. Grazie di tutto. Buona notte."
"Grazie a te. Notte."

Il giorno dopo in negozio Dora mi stava aspettando con trepidazione.
"Savii finalmente sei arrivata. Guarda alfredo ti ha portato la colazione. "
"Grazie Dora e ringrazia Alfredo. Ma perché sei così agitata..?"
"Perché domani mattina parti e non ti vedrò per un mese. Un mese. Mi mancherai moltissimo."
"Anche tu ma ci sentiremo spesso e ti manderò tante foto. "
"Lo so lo so...ma Non è la stessa cosa che averti qui.. "
La abbraccio e cerco di non mettermi a piangere.
La giornata scorre veloce e inizia a farsi strada dentro di me una leggera ansia.  Avevo fatto bene ad accettare la proposta di marco ? ho accettato solo perchè ero sconvolta dalla situazione con sebastian e non ci avevo pensato abbastanza ..?

Mia madre non mi aveva detto niente riguardo il viaggio ma solo di stare attenta a Marco. Eh già, Marco. Da quando avevo accettato mi mandava messaggi in continuazione e mi chiamava almeno una volta al giorno. Non avevo sentito sebastian e non lo avevo nemmeno visto in negozio. Mi sentivo male perchè non eravamo riusciti a chiarire. lui ha sbagliato a dire quelle cose al telefono e io come al solito da impulsiva che sono mi sono tratta le mie conclusioni.  Che situazione del cavolo. A casa ricontrollo i bagagli e mi accerto di non aver dimenticato nulla. Marco sarebbe venuto alle 6 del mattino a prendermi e alle 8 prenderemo l'aereo. 

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