Non volevo vederli

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Capitolo VII

Non volevo vederli.


Non riuscivamo completamente a capire il comportamento di Zayn. Prima entra placidamente, quasi spaventato dalla reazione di Louis e un attimo dopo sbuffa, si arrabbia ed esce dalla stanza correndo.

- Non lo capirò mai - borbottò Louis, lasciandosi abbandonare sul letto. Affondò la testa nel cuscino e il suo respiro si fece più insistente. 

- Seconde me dovresti parlargli. Probabilmente era qui per scusarsi - dissi, sedendomi su quella poltrona, proprio dove mi trovavo prima di quel meraviglioso abbraccio.

- Secondo me, invece, era qui per prendermi nuovamente a parole o per sbattermi in qualche muro - sentenziò, voltandosi a pancia in su e guardando il soffitto. Chissà cosa ci trovasse di attraente, forse era solo immerso nei pensieri.

- No, non si sarebbe fermato a nulla se ce l'avesse avuta con te. Voleva dirti qualcosa, sicuro. -

- Non so più cosa fare con lui Harry. Un giorno è tutto contento e mi tratta da fratello, il giorno dopo si sveglia male e mi prende a parole, quello seguente nemmeno mi calcola e quello seguente ancora continua a trattarmi bene. Sto perdendo la pazienza. Se pensa di trattarmi come un giocattolo può scordarselo. Glielo dirò chiaro una volta. O mi dice che gli prende e la smette di trattarmi come una pezza o evita di parlarmi fino a quando gli passa -

- Vuoi davvero rovinare la vostra amicizia per questo? Possibilmente sta solo passando un brutto periodo - non so nemmeno io perchè lo difendevo tanto, era solo che al posto suo avrei voluto che qualcuno mi difendesse, dato che mai nessuno lo aveva fatto. 

- Questi suoi periodi non finiscono mai -

- E' anche per questo che è tuo amico, no? Sbaglio o ti è sempre piaciuto questo suo carattere strambo e giornaliero? Ogni volta scopri un lato diverso di lui e ti piace. Non sei il tipo che ama le semplicità, ma i misteri -

- E tu questo quando l'avresti capito? -

- Da quella volta che hai iniziato a prenderti cura di me. Se ti fosse piaciuta la calma non ti saresti messo in nessun guaio e Zayn non sarebbe nemmeno tuo amico, ma ti piace scoprire nuove cose, l'avventura con un pizzico di pericolo - era bello parlargli così come fanno gli amici. Certo, non dico che per lui non provavo attrazioni diverse, non dico che mi sarebbe dispiaciuto stare con lui, ma dico che preferivo la sua amicizia che la sua sofferenza. Preferivo parlare con lui piuttosto che litigarci e se la soluzione era solo essergli amico, beh non me lo sarei fatto ripetere due volte.

- Grazie Harry. Se non fosse per te sarei caduto in depressione - ridacchiò, alzandosi con busto e sedendosi sul bordo del letto. Stava per parlare quando la suoneria del telefono interruppe la sua bellissima voce. 

- Pronto? Oh, amore. Dimmi. Stasera? Mmm, si mi piace l'idea. Casa mia? Perfetto... ti aspetto, un bacio - dalla parola "amore" capii che si trattasse di Eleanor e quel pizzico di gelosia che avevo sterminato riprese a comandare la ragione. Non poteva ogni volta, buttarmi giù proprio mentre ero sul punto di arrivare in superficie e prendere una boccata d'aria. 

- Eleanor? - chiesi, sapendo già la risposta.

- Si, stasera vuole passare del tempo con me, così l'ho invitata qui per un film - dal suo ampio sorriso capii che l'amava davvero. Non l'amava come si ama il colore di un fiore, o il modello di un vestito. L'amava come si ama il sorriso della tua dolce metà, l'amava più di quanto potesse amare il suo profumo e la sua complicità di sguardi. L'amava come si può amare l'acqua nel deserto e uno spiraglio di luce nell'oscurità. L'amava e basta, senza troppe domande che potessero complicare le sue decisioni. Senza troppe scelte e troppi problemi. L'amava, mentre io non venivo amato. Non da lui. Non dalla mia famiglia. Nemmeno da me stesso.

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