Capitolo XLII
* Zayn's Pov*
- Ma cosa diavolo ti passa per la testa? Mettergli le mani addosso? Ma da chi hai preso questo comportamento? Dannazione! Harry, tesoro, mi dispiace tanto... vieni con me, ci mettiamo del ghiaccio - urlò Johannah, calmandosi improvvisamente e prendendosi cura di Harry. Quest'ultimo scribacchiò sul diario, affermando che ormai non c'era più bisogno del ghiaccio e posso giurare di aver visto una scintilla di rabbia passare negli occhi di Johannah. Si girò verso Louis, che sembrava ancora sconvolto per lo schiaffo, forse sua madre non era mai stata così arrabbiata verso di lui.
- Voglio subito sapere uno, UN BENEDETTO MOTIVO, che ti ha portato ad alzare le mani su di lui! - tornò furiosa, tornò acida. Faceva paura, si... era una scena decisamente terrorizzante.
- Non ho creduto a quello c-che mi ha detto. Pensavo mi stesse prendendo in giro e sono scattato - si giustificò, ma avevo visto quanto si sentiva in colpa. I suoi occhi erano lucidi e poco prima aveva pure pianto.
- Sei scattato? Sei scattato? E ti sembra normale picchiare qualcuno perchè non si ha fiducia in lui? Cioè...ma... io dico questi pensieri folli non passano per la testa di nessun bambino... da quanto invece tu la pensi così? - notai Harry metabolizzare ogni parola di Johannah. Stava leggermente tremando, inoltre aveva una guancia più arrossata dell'altra. Scese un altro gradino e si sedette, tenendo lo sguardo abbassato ma l'udito attivo.
- Lo so che ho sbagliato, volevo chiedere scusa a Harry e... -
- E tu pensi che prima gli fai male e poi fai ritornare tutto alla normalità con un semplice "Scusa"? - portò le mani ai fianchi. Sembrava una casalinga arrabbiata... molto arrabbiata.
- Lo so... non...i-io... sono inutile okay? Lo so benissimo! - Louis, al contrario di Harry, salì qualche gradino per mantenere le distanze. Io, Liam e i genitori di Johannah, restammo di sotto, per fissare quella scena.
- Johannah, non è questo il modo giusto di fargli capire un errore - si intromise debolmente Kaila.
- E quale dovrebbe essere mamma? Non servirebbe a nulla metterlo in punizione! -
- Io penso che lo capirà da solo... col senso di colpa, con le reazioni di Harry... deve dipendere da lui, adesso. Non da te - tutti i volti presenti, tranne quello di Louis, si fissarono su Harry. Notai come, imbarazzato, alzava la testa e mostrava gli occhi ancora lucidi. Volevo correre da lui e abbracciarlo, ma si sarebbe fatto indietro e avrebbe avuto paura.
- Mamma... perchè Lou piange? - una vocina più sottile s'intromise alla discussione. Daisy fissava Louis e quasi scoppiava a piangere pure lei. Era la più sensibile della famiglia. Solo in quel momento capii cosa avesse detto. Fissai Louis ed era realmente sconvolto. Aveva lo sguardo fisso in un punto impreciso e alcune lacrime scendevano dai suoi occhi. Non sembrava curarsene e voleva fingere di essere solo. Ma quando si sentì troppo al centro dell'attenzione, abbassò anche lui lo sguardo sulle sue vans nere.
- Harry andiamo in cucina... c'è la cena, mangi qualcosa - Johannah si avvicinò a lui, gli sporse la mano e prima ancora di dirle che non sarebbe stata una buona idea, vidi Harry scattare all'indietro e sbattere rumorosamente le spalle alla ringhiera. Johannah ritirò la mano, fissandolo stupita. Si, si era accorta anche lei che c'era qualcosa in Harry che non andava.
- Harry non voglio farti male... te lo assicuro. Voglio solo portarti in cucina e farti mangiare qualcosa. Se vuoi non ti tocco nemmeno la mano - sembrava un bambino. Uno di quelli che faticava ad avere fiducia e allora dovevi dolcemente fargli capire che mai gli avresti fatto male. Ma come dargli torto? Sicuramente anche Louis glielo aveva promesso, eppure gli aveva messo le mani addosso. Come suo padre. Come tutti gli omoni che avevano osato picchiare o abusare di Harry. Mi salii un senso di rabbia e notai Liam irrigidirsi e stringermi il braccio. Aveva capito anche lui la mia intenzione di strozzare Louis. Poteva piangere pure per ore, ma aveva fatto un'enorme cazzata. Harry era già fragile e vulnerabile, adesso lo sarebbe stato il doppio.
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Il grido della libertà
Fiksi PenggemarPrimo libro della trilogia. Secondo libro: Lacrime di polvere. Terzo libro: Come la prima volta. Dal Primo capitolo: - Ti decidi a stare fermo? - - Papà smettila... - - Zitto! - .............. Dal secondo capitolo: - Ta-Da - - Cosa vol...