CAPITOLO 13

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Marjl spalancò gli occhi, il cuore batteva impazzito come dopo un orribile incubo, annaspava in cerca di aria, sentiva il cuscino umido sotto la nuca, qualcosa era cambiato attorno a lei.
Sentì una mano muoversi appena, voltò lentamente la testa, era girato sul fianco e la stava fissando, nei suoi occhi la certezza che qualcuno era lì con loro.
Poi si mosse, con i movimenti calcolati di un rettile che stende le proprie membra per colpire
Scivolò dal letto e una volta in piedi, lo vide, era lì... seduto sul divanetto con le braccia allungate sulla spalliera, le gambe accavallate. Indossava una specie di armatura dorata che esaltava il suo corpo notevolmente sviluppato, i corti capelli, color mogano striati di grigio, erano ordinati e ricoperti da una qualche sostanza untuosa, i suoi occhi verdi sovrastavano quel ghigno inquietante, a incorniciare il tutto quelle lunghe orecchie che sovrastavano il cranio, allungate fino allo stremo da artefici in oro; un'immagine spaventosa, un demone partorito dall'inferno.
Poteva essere solo un immagine fino a quando non si mosse. Lo fissava aggrottando la fronte, si alzò e avanzando verso di lui, un suono, quella risata agghiacciante .
Lui era pronto, le pupille si strinsero fino a perdersi nell'azzurro delle sue iridi, avanzò a sua volta ringhiando.

Marjl si mise seduta, si fece piccola raggomitolata sul letto, era spaventata a morte guardando Finlas " Dio del cielo ma cosa ha fatto? Il suo aspetto spaventoso mi ricorda una divinità infernale...oh Dio! le sue orecchie...non sono un ornamento... ma fuse con l'oro! Non voglio pensare come abbia fatto questo pazzo, è un incubo orribile"
Si fermarono a breve distanza l'uno dall'altro, Finlas incrocio le braccia sul petto divaricando un pó le gambe in atteggiamento sprezzante mentre lo scrutava:
- Ti sei rimesso bene, proprio bene! Guarda quanti muscoli! Ora sei un uomo...un uomo vero, ora ti riconosco come un mio pari!- la sua bocca si tese in una smorfia sinistra. Isilsar ebbe solo uno scatto. Alzò le mani inarcando le sopracciglia, con fare canzonatorio, dondolando un pó sulle gambe :
- UHHHHHH! Come siamo suscettibili???? -
Si spostò di un passo sul lato, vide Marjl e si illuminò, sorrise mostrando lunghi canini in cristallo:
- Mia splendida creatura! Mia immortale splendida creatura!- fece un passo ma Isilsar gli si parò dinnanzi.
- Cosa vuoi! La tua non è certo una visita di cortesia!-
Lui si mosse con estrema calma, incrocio le mani dietro la schiena, accorciando la già breve distanza tra loro, si portò a pochi centimetri dal suo viso, le sue pupille erano fluide e mutevoli " per gli Dei ma cosa ah fatto...?"si domandò uno esterrefatto Isilsar.
- Conosci il termine Alchimia?... Ho studiando, fatto ricerche su tutto quello che riguardava questo argomento, con quello che ho appreso mi sono potenziato, muto i metalli a mio capriccio, plasmo la materia in modi che tu non puoi nemmeno immaginare...- e con l'indice mostrò le orecchie - chimica, fisica, magia, con essa posso tutto...sono un DIO!- sbottò in una fragorosa risata.
- Per questo massacri i tuoi figli, perché sei un Dio? è questo che fai, maledetto pazzo!- Isilsar era furioso e strinse i pugni, un ghigno beffarda in risposta:
- A volte per creare bisogna distruggere!Omuncoli senza spina dorsale! Hanno rubato tutto ciò che mi apparteneva per i loro interessi...IO ho creato Marjl, con i miei studi e i miei esperimenti, mi appartiene -
Si girò, il suo corpo avvampò in bagliori di fiamma e quando tornò a fissarlo...il suo viso era la testa di un animale: Anubis, il dio dei morti era lì in tutto il suo spaventoso aspetto.
- La pagheranno per questo, tutti la pagheranno!- arretrò.
Anche Isilsar arretrò, il calore era insopportabile, Marjl corse tra le sue braccia in cerca di protezione, le fiamme si levarono con la forza degli inferi stessi, ma non bruciavano, sprigionavano solo calore.
Allungò un braccio e tese la mano verso di lei:
- Vieni mia piccola, tu sei il mio più grande successo! Daremo vita ad una generazione nuova, insieme domineremo il multiverso, saremo DEI! Tutti dovranno venerarci e temerci, saremo immortali...INSIEME!- tornò il volto di Finlas, il suo sorriso esagerato, i lunghi canini scintillanti tra le fiamme.
La porta si spalancò con un tonfo: era Sirius con una decina di uomini, sorpresi per un attimo da quello che si presentò ai loro occhi, non lui:
- Finlas! Che piacere rivederti, pazzo egocentrico come sempre da ciò che vedo! Cosa vuoi?- puntando su di lui un'arma simile ad un fucile che iniziò ad emettere un leggero sibilo, i suoi uomini iniziarono a muoversi cautamente disponendosi a raggiera intorno a lui
- I tuoi giochi di magia non impressionato nessuno, qui non c'è nulla per te quindi...- mosse in modo molto convincente la strana arma.
Finlas arretrò fino al terrazzo, le fiamme si spensero e cominciò quella sua risata, da prima in modo smorzato quindi sempre più simile ad un ruggito, con voce carica di odio:
- Vi schiaccerò come luridi vermi!- sparì in una luce accecante.

Il Cuore e il Sangue: L'AlchimiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora