CAPITOLO 3

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Erano gattonati sotto il piumino,al caldo, la temperatura nella stanza era scesa di alcuni gradi. Abbandonati sui cuscini con il respiro ancora ansante vicini l'uno all'altra. Marjl ruppe il silenzio era curiosa, peculiarità sviluppata con il suo lavoro
- Cosa hai fatto in tutto questo tempo?-
Isilsar aprì piano gli occhi e voltò la testa, guardandola:
- Quel bastardo mi ha quasi ucciso! È occorso molto tempo per riprendermi, mesi e mesi trascorsi nella solitudine, il dolore continuo mi impediva di mangiare e di riposare. Findir si è preso cura di me portando rimedi da ogni dove, alcuni terribili, in quel periodo ho perso il 30% della mia massa corporea, ma non la mia rabbia!-

Spostando alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio - Quando ti ho visto cadere il mio cuore si è fermato, non volevo credere a ciò che vedevo, in quell'istante ho desiderato morire con te, ma Findir mi spronò a inseguirlo, non potevo lasciarlo fuggire, lui  avrebbe pensato a te, ho ascoltato il suo consiglio e... Io...mi sono ritrovata sola, tutto mi è crollato addosso hanno cercato di dissuadermi sulla tua esistenza, sono stata in terapia farmacologica per un pó, erano quasi riusciti a cancellare tutto dalla mia memoria, la tua esistenza!-
- Eri convinta che avevano ragione?- Isilsar scrutava il suo viso con ansia
- Nemmeno tra un milione di anni! Mi sono vista chiudere molte porte in faccia per le mie richieste di verità, nel tempo mi sono catapultata sempre più nelle mie missioni diventando capo squadra, ma a poco serviva per tacitare il mio dolore, questa è la quinta squadra che mi assegnano, con me lavorano sodo e il riposo è quasi inesistente: pretendo il massimo da loro e da me stessa!-
Era dubbioso- Chi è Chris per tè ? Bada Marjl desidero una risposta veritiera da parte tua! -  si girò su un fianco appoggiandosi al gomito, non distoglieva lo sguardo da lei neppure per un secondo.
- Chris é il mio braccio destro, mi fido ciecamente di Lui, inoltre per Findir è come un figlio e solo questo merita ogni mio sforzo per riportarlo a casa vivo. È molto sveglio, perspicace, un pó sbruffone, tende a mettersi in mostra appena può come avrai notato, sa tutto di te ma non mi a mai dato il beneficio del dubbio, mai!-
- Incontri nel tempo libero? Non so... magari qui! del vino per rendere piacevole la conversazione!- inarcò le sopracciglia scuotendo le spalle.
Capiva dove voleva andare a parare e non le piaceva.
- Non credo tu abbia capito bene...ero considerata la pazza che credeva in una figura immaginaria. Hanno creato il vuoto intorno a me, come puoi solo pensare una cosa simile!- era furiosa, come si permetteva...
Isilsar si sdraiò trascinandola con dolcezza su di se, si guardarono, si baciarono con passione, tutto passò nel dimenticatoio...
Marjl si infilò sotto il piumino, sentiva le sue carezze, i sui baci umidi, in lui si accese di nuovo il desiderio. Con voce soffocata:
- Ho Signore! Da non credere...!-  incuriosito sollevò un poco il piumino:
- Tutto bene li sotto?-
- Si parla spesso di addome a tartaruga ma... qui ce una famiglia al completo, non sapevo che ci fossero così tanti muscoli!-  lo disse con un sorrisino malizioso.
Isilsar rise divertito abbassando lentamente il piumino. Ammutolì spalando gli occhi quando sentì cosa stava combinando, emise un rantolo di piacere, rovesciò gli occhi lasciandosi andare sul cuscino mentre un'onda di intenso piacere lo travolgeva.

Marjl accarezzava quel corpo meraviglioso, senza fretta, assaporando il gusto salato della pelle con la lingua e le labbra. La sua virilità richiese tutta la sua fantasia, renderlo schiavo del suo volere, farlo soffrire, lesinare il piacere... una dolce tortura per la sua perfidia.
Soddisfatta Marjl decise di riemergere. Adagiato sul cuscino, sbatteva le palpebre scacciando piccole gocce di sudore dagli occhi, le labbra socchiuse, il respiro affannoso, deglutì un paio di volte mentre le si stringeva al fianco. Con voce rotta:
- Stai uccidendo questo povero vecchio con tutta la famiglia di tartarughe, sei senza cuore!?- scoppio in quella sua bella risata ansimante.
- Se tu sei vecchio...! Non dire sciocchezze!- le diede un buffetto sulla guancia, Lui voltò la testa per guardarla:
- Dai! guardami, non sono più un ragazzino, ho novant'anni! capelli canuti, qualche ruga e il mio fisico scricchiola da tutte le parti!- rise strizzando gli occhi.
Marjl si alzò piegandosi in avanti, a pochi centimetri dal suo viso iniziò a scrutarlo molto attentamente, era divertito: cosa si sarebbe inventata ora
- Dove siete perfide creature? Mostratevi a me piccole rughe, non indugiate...-
Isilsar scoppio in una sonora risata sobbalzando sul letto, asciugandosi gli occhi con il dorso delle mani:
- Ma come le inventi??? - facendo un'ultima risatina - ho in memoria ogni particolare di te, il viso ogni tua espressione e del il tuo corpo ogni movenza!... - si girò sul fianco appoggiandosi con il gomito al cuscino, - sono passati più di vent'anni, ma sembra che il tempo per te si sia fermato, sei esattamente come ti ricordavo e non è un semplice complimento!-
- Forse sarà perché sono figlia di una provetta e non del caldo pancione di una mamma! Hai notato che non ho nemmeno l'ombelico?- con il sorriso negli occhi:
- Anche i polli non hanno l'ombelico se è per questo!! - ed esplosero entrambi in una risata, Isilsar continuò:
- Voi sorveglianti siete nati tutti allo stesso modo! Ma tu sei diversa! C'é qualcosa in te...! Ero convinto che tu fossi lì per catturare quello che tu chiamavi l' S.I, ma Findir mi disse che non era così: fu la casualità durante l'inseguimento, io lo chiamo un miracolo!- le accarezzò il viso - Ricordi le parole di Finlas quando entrò nella tua stanza?-
- Certo! Ora sapeva chi ero e perché fossi lì, di non intromettermi in cose che non capivo, ma ancora adesso non afferro cosa volesse dire, forse si riferiva ad Aranor. Il caso vuole che fossi lì perché inseguivo Lei.-
- "Attacca te per colpire me" stava architettando da tempo la mia morte, per impadronirsi del titolo e allearsi con le casate ribelli, tu eri il pretesto giusto!- si fermò un istante, quasi inseguisse un pensiero, poi proseguì:
- Quando Aranor morì il modulatore per le anomalie è rimasto nel nostro tempo e Findir, una volta ristabilita la mia salute, me lo fece avere. Tu eri passata oltre, sparita dalla mia vita, io volevo delle risposte e catturare quel pazzo, iniziai i salti nel multiverso per conto mio: ma era in gamba ad occultare la sua posizione ed io inesperto, mi sono trovato molte volte in difficoltà!-
- Mi hai cercata qualche volta?- il suo era un tono ansioso,
- Ho tesoro non sai quanto! Ma come o già detto non avevo abbastanza esperienza e le coordinate giuste, dopo innumerevoli tentativi falliti, mi sono arreso alla mia inettitudine!-
- Come sei arrivato qui ...-
- Il Consiglio dei Cittadini e Findir, appena avuto il permesso ha trovato il modo di inviarle, devo assolutamente parlare con Lui!- Marjl era delusa da quanto aveva appena sentito:
- Ti sei arreso! E io che credevo di meritarmi le peggiori torture per averti abbandonato!- Isilsar si fece vicino:
- Cosa le fa pensare che non la torturerò mia giovane e malefica fanciulla?-iniziando a farle il solletico.
Marjl iniziò a ridere ed emettere gridolini mentre Lui, dopo uno buffo sguardo da pazzoide, sparì sotto il piumino solleticandola e baciandola. All'altezza del ventre iniziò ad emettere una sorda vibrazione, come le fusa di un gatto ma più profonde. Marjl sollevò appena un lembo:
- Sono fusa quelle che sento? È la prima volta, non ho mai sentito...- ne rimase piacevolmente sorpresa, le rispose con voce cavernosa:
- Posso fare questo e altro mia giovane fanciulla!-
Arrivò al pube, poteva sentire il suo caldo respiro mentre quelle strane fusa diventare più intense. Con la lingua cercò il suo punto del piacere, quando lo trovò per Marjl si aprì il vaso di Pandora dell'estasi: le movenze della testa tra le coscie, le sue labbra e la sua lingua la fecero sprofondare in un mondo di sensazioni travolgenti e calde, dove il suo corpo vibrava come un'arpa la cui melodia risuonò a lungo, prima di raggiungere l'accordo più alto.

Fu Lui questa volta a fare capolino dal piumino, arruffato, affannato ma felice come non mai.
Marjl era sprofondata nel cuscino e nella beatitudine assoluta, mentre Lui arrancava con il piumino che aderiva a ogni movimento del suo corpo sudato.
Le si avvicinò stringendola, il suo cuore stava esplodendo dalla felicità dopo tutto quel tempo passato a cercarla invano, le interminabili notti insonni a immaginare come sarebbe stata la loro vita insieme, mentre stringeva con rabbia il cuscino.
Ora era qui, stretta a Lui! Sentiva il suo calore, il suo respiro calmo, regolare, la accarezzò e Lei si mosse appena nel sonno, la baciò delicatamente sulla guancia per non disturbarla e si alzò piano.

Il Cuore e il Sangue: L'AlchimiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora