Trovò la tuta nella semi oscurità, non era un problema per i suoi occhi, silenziosamente uscì dalla stanza per il bagno. Preso un grande asciugamano si tuffò sotto la doccia lasciando che le gocce calde e tonificanti scivolassero sul suo corpo, beandosi della ritrovata serenità, dopo di che si asciugò con vigore per rivestirsi.
Un pensiero folgorò la sua mente; non aveva visto Marjl mangiare... neppure una mela. Nel tempo aveva appreso l'arte della cucina, per non impazzire, scoprendo in lui un lato creativo sconosciuto: "ci penserò io! un buon piatto di pasta è un'ottima idea! e poi mi riesce bene" cercando nel dispensario con fare divertito, dove trovò tutto ciò di cui aveva bisogno.
Dai mobiletti prese una pentola per l'acqua e un bel tegame grande per i pomodori, doveva ammettere che il pentolame lasciava un po' a desiderare, ma poco importava. Frugò nei cassetti dove una forchetta di legno fece capolino, di fattura artigianale, ma perfetta per non rovinare il fondo del tegame, anche se fondo era una parola grossa, e in un angolo ben nascosto...un MP3 con tanto di cuffie. Sapeva cosa fosse perché non era il suo primo incontro con quel... coso, era ancora vivido lo spavento della prima volta: una scatoletta che cantava...quale incantesimo era mai, il ricordo lo fece ghignare di gusto.
Trovò appeso al maniglione del forno un grembiule, lo prese e quando lo aprì non riuscì a trattenersi: paperelle ricamate sopra una piccola tasca a cuore " va bene! Non c'è problema" lo allacciò lisciando la stoffa con le mani. Accese l'MP3, mise le cuffie, attese che la musica cullasse i suoi pensieri, e iniziò.
Un pó di olio di oliva nel tegami leccando la goccia dal dito, ancheggiando e lacrimando al ritmo affrettò rapidamente le cipolle con un affilato coltello. Accese la piastra a induzione regolando la temperatura, muovendo il corpo ritmicamente da un lato all'altro " però! è divertente". Mentre i pomodori erano immersi nell'acqua, chiudendo gli occhi, fece un paio di giri su se stesso, le braccia piegate come se stringesse qualcuno.
Affettò i succosi pomi dorati con maestria, tuffandoli poi nella padella con la cipolla dorata al punto giusto, un rapido salto del tegame per amalgamare il tutto il tutto, " manca il sale e un pó di peperoncino!" con un angolo sollevato della bocca girando su se stesso, aprì un armadietto a caso... sii! ecco la pasta con i peperoncini e il sale in un contenitore in legno. Sulle note di un lento tornò ai fornelli: dove spezzettò i peperoncini per unirli al resto, di nuovo il rapido saltare della padella e riempì la pentola d'acqua per la pasta.Apparecchiando la tavola si lanciò in un lento con la tovaglia, con le stoviglie si scatenò con una canzone Pop attorno al piccolo tavolo. Il colapasta stuzzicò il suo lato creativo, lo osservò rigirandolo nelle mani " un'idea assolutamente geniale e pratica"sorrise. Una volta pronta la pasta il passo successivo era unire i pomodori amalgamando il tutto...iniziando a danzare lentamente, con una mano sul petto mentre l'altra morbidamente sollevata, immaginando di stringerla tra le sue braccia.
Ora doveva creare po di atmosfera: ma come! Di nuovo alla ricerca... una candela " Marjl sei meravigliosa! ", prese un vecchio calice un po' sbeccato dimenticato sopra un mensola, lo giro... maledizione! il giacchetto con i fiammiferi era in camera. Fece una veloce sortita in camera, e dopo aver acceso la candela fece gocciolare la cera sul piede del calice, quindi sorridendo vi pose la candela:- fatto!- sussurrò soddisfatto di se stesso.
Tolse il grembiule e l'MP3, ora doveva svegliarla in modo dolce. Entrò silenziosamente in camera e si accomodò sul bordo del letto, attento a non spaventarla, la osservò mentre dormiva: "Quale sarà il tuo segreto dolce Marjl? Sei giovane e bella come la prima volta che ti vidi, spaventata, sporca di fango... ti sei fidata di me tanto da conquistare il mio cuore e far tua la mia anima, tanto da chiederti di dividere la tua vita con me: mia piccola incantatrice! " si piegò su di Lei e la baciò sulla guancia.
Lei si stiracchiò aprendo appena gli occhi, nella penombra... era lì: con il suo splendido sorriso e i suoi occhi luminosi:
- Ciao dormigliona!- si alzò di scatto e gli saltò al collo, baciandolo con furia .
- Pensavo fosse un sogno ma poi hai parlato...- lo baciò di nuovo. Dopo la sorpresa iniziale rispose stringendola.
Quando si separarono i loro respiri erano spezzati, i cuori in tumulto e i loro corpi tremanti di emozione.
- Io direi che è un'ottima idea se mangiamo! Hai fame?- parlò con voce roca.
- Ho una fame che mangerei un elefante!- sorrise,
- Allora ho già pensato a tutto, tu preparati!- la baciò, si alzò e uscì dalla camera.
Era in cucina per gli ultimi ritocchi, tutto doveva essere perfetto, quando sentì trafficare in bagno e scorrere l'acqua della doccia, accennando a piccoli passi di danza, sollevò un angolo della bocca .Quando la luce artificiale illuminò a pieno la cucina, lo sorprese a sbirciare velocemente negli armadietti in cerca di una brocca per contenere qualsiasi cosa lei volesse bere. Quando chiuse anche l'ultimo stipetto la vide... non aveva parole per descrivere quella visione.
Indossava una lunga veste morbida che sfiorava i piedi nudi, la trasparenza lasciava intravvedere le sue nudità. Rimase paralizzato, la bocca aperta, saliva zero, le si avvicinò con passo elegante mentre il suo sguardo frusciava con la sua veste.
- Ti aiuto, così non si raffredda!- le disse con voce maliziosa.
Si avvicinò ai fornelli con i piatti tra le mani, allungando il busto per sbirciare nella pentola. Lui si piegò un po' di lato per sbirciare le trasparenze sulle sue natiche.
Si abbassò per sistemare i piatti sulla tavola. Lui accarezzò con lo sguardo le rotondità dei suoi seni incominciando a sudare lungo la schiena, la brocca tra le mani tremava quando le chiese cosa le andava di bere, rispose divertita:
- Ci penso io! Ho giusto una bottiglia di vino per le grandi occasioni, sono certa che ti piacerà!- si mosse verso il dispensario.
La osservò con attenzione: il gioco di ombre dato dal movimento della veste, mostrava le sfumature del suo corpo e le morbide curve. Quando si voltò con la bottiglia tra le mani, il suo incedere creò pieghe che incorniciavano il suo corpo in molteplici modi, facendolo morire di desiderio.
STAI LEGGENDO
Il Cuore e il Sangue: L'Alchimia
FantastikCrudele é il conflitto tra fratelli. - Aristotele -