Tornò a casa, ancora scossa da quello che era successo. Non riusciva a capacitarsi di ciò che stava per fare, e come in trance, prese la valigia nera da sotto il letto, e si mise a riempirla, non badando minimamente a cosa metteva.
I suoi amici, la sua città, il suo lavoro, Jake.
Tutto andato.
Prese improvvisamente il telefono e compose un numero, sedendosi sulla valigia chiusa.
Squillava a vuoto, per cui decise di presentarsi davanti alla sua casa.
Uscì nell'umida aria di Doncaster, e stringendosi al cappotto, chiamò un taxi.
Le strade erano, nelle luci della sera, affollate da auto frettolose. Pioveva, come sempre, in quella zona dell'Inghilterra. La ragazza appoggiò la testa al finestrino, invasa da un'improvvisa stanchezza che nemmeno lei si spiegava.
A soli 27 anni, era riuscita a fare carriera partendo dalla sua nativa Provenza francese, fino ad arrivare ad essere direttore esecutivo della sede inglese.
Non voleva tornare in Francia. La detestava, detestava la sua vita prima degli anni "d'oro", qui si era rifatta una vita, che non voleva abbandonare.
Jake Gullivan, il suo ragazzo, era il prototipo di giovane imprenditore che lasciava di sasso le donzelle con uno sguardo. Alto e bruno, non si lasciava intimorire facilmente. Con un sorriso, Françoise ricordò come si erano conosciuti: era una semplice riunione d'ufficio, e aveva catturato la sua attenzione grazie al modo di parlare, a come sapeva gestire la peggiore delle situazioni con un semplice scambio di sguardi.
Era proprio quel suo sguardo che l'aveva abbagliata.Una frenata brusca la riportò a galla: era arrivata a casa di Jake.
Pagò in fretta il tassista, e uscì ringraziandolo.
Appena mise piede nel suo giardino tirò un sospiro di sollievo, e fece una breve corsetta per arrivare alla porta.
« C'è qualcuno? »
Nessuna risposta.
Scalciò i tacchi e fece le due rampe di scale, fermandosi ogni tanto per carpire qualche leggero rumore.E fu così che successe il disastro.
Spalancò la porta della camera, credendo di trovarla vuota; invece c'era Jake, il suo Jake, sovrastato da una ragazza sconosciuta, entrambi nudi.
Françoise si portò una mano alla bocca, strabuzzando gli occhi: non poteva credere a cosa stava succedendo.

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Don't Hurt Her.
RomansFrançoise la guardò strabuzzando gli occhi. Non poteva credere che fosse lei. Con un sorriso sbilenco, la donna vestita di nero si avvicinò a lei, accendendosi una sigaretta. « Sylvie... » Lei prese le sue mani, accarezzandole. « Ne è passato di tem...