Gelosia

1.8K 63 8
                                    


Erano ormai 2 mesi che Alec frequentava Magnus, aveva imparato a conoscerlo tanto in così poco tempo, ma c'erano ancora molte cose di lui che incuriosivano particolarmente il cacciatore. Ora Alec era nella sua stanza a piangersi addosso e a chiedersi se conoscesse davvero lo stregone come pensava.
Qualche ora prima...
Dopo aver appena portato a termine una missione con Jace, Alec decise di tornare a casa di Magnus (e ormai anche sua) , ma una volta trovatosi davanti alla porta non si sarebbe mai immaginato chi avrebbe trovato all'interno.
Entró e con passo stanco si avviò nel grande salone vedendo Camille, l'ex di Magnus, che intanto gli accarezzava i capelli guardando Alec con sguardo di sfida.
Ad Alec si geló il sangue, in un primo momento rimase in piedi imbambolato ma poi decise di sedersi sul divano, iniziando a fissare Magnus con un espressione confusa, arrabbiata, carica di gelosia...Magnus che nel frattempo si era allontanato da Camille disse: "Alexander posso spiegarti..." ma venne interrotto subito da quest'ultimo che dopo aver analizzato la situazione si alzò in piedi e disse con un tono pieno di delusione: "basta Magnus, sono davvero stanco di dover combattere ogni volta con le tue vecchie fiamme che tornano per farti il filo, cercando di portarti a letto e flirtando con te davanti ai miei occhi".
Camille che nel frattempo era rimasta in disparte per godersi la scena disse rivolta al cacciatore: "allora finalmente hai capito che Magnus non fa per te! Io lo amo e penso che non abbia mai smesso di provare qualcosa per me, inoltre con me può passare l'etern...", Magnus scattó infuriato: "basta! Camille smettila! Esci di qui, subito", il volto di Camille raggiunse un lampo di malizia: "non prima di aver finito la mia opera" e mentre pronunció quelle parole andò spedita verso Magnus, lo prese per il colletto della camicia e lo bació, con tanto di lingua e infilando una mano sotto la camicia per accarezzare gli addominali scolpiti e una mano sulla parte calda dello stregone che si riusciva a sentire bene anche attraverso la stoffa, era successo tutto velocemente. Magnus si staccò con forza e cacció nuovamente la vampira da casa sua, che sta volta obbedì lanciando uno sguardo soddisfatto ad Alec...Alec era impietrito, non riusciva nemmeno a descrivere lo schifo, la gelosia, la rabbia che aveva. Magnus se ne accorse e provó a parlare: "Alexander io...", "tranquillo Magnus, non c'è bisogno di dire niente, è tutto chiarissimo, devo andare, mi aspettano all'istituto" e così Alec lasció di corsa la casa dello stregone,che nel frattempo era impietrito e spaventato da quello che poteva succedere.
Magnus aveva paura, paura di perderlo, mai si sarebbe immaginato di innamorarsi così di una persona e ora che aveva trovato l'amore della sua vita, erano venute a galla tutte le cose del suo passato che potevano rovinare il rapporto con Alec. Quella notte ci furono due persone, troppo distrutte moralmente per il bisogno l'uno dell'altra, in un letto freddo tra le lacrime.

Alec non mangiava e non usciva dalla sua stanza da giorni ignorando gli interminabili messaggi e le infinite chiamate del suo ragazzo.
Una mattina il suo parabatai troppo triste per la situazione di Alec lo fece uscire a forza da quella stanza che puzzava di cuore infranto e lo costrinse a reagire. Alec decise di andare a prendere la sua roba da casa di Magnus, non sapeva bene se era per rivederlo o se effettivamente aveva bisogno dei suoi vestiti.
Si ritrovò a bussare 3 volte prima di trovarsi un Magnus infuriato davanti:
"ma insomma se uno non vuole venire ad aprire significa che...oh Alexander"
Alec esitó nel vedere lo stregone con il trucco sbavato, capelli spettinati e gli occhi rossi e gonfi.
"Sono venuto a prendere la mia roba" disse il cacciatore. Magnus lo fece accomodare. Dalla puzza di chiuso e dal pigiama ormai sporco di Magnus, Alec dedusse che neanche lo stregone doveva essere uscito di casa. Si diresse verso la camera quando Magnus lo costrinse a girarsi prendendolo per un braccio:
"vuoi davvero buttare via tutto così?"
"Non sono io che ho rovinato le cose"
"Alexander io ho bisogno di te"
"Se ti senti così solo e disperato puoi sempre chiamare Camille" Alec buttó fuori tutta la rabbia che aveva in corpo senza neanche accorgersene.
"non voglio lei, voglio te"
"non è vero, probabilmente non vedi l'ora che me ne vada così puoi chiamarla e scopartela"
"Alexander, Camille non significa niente per me, ha fatto tutto lei, mi ha baciato lei. Non voglio quelle labbra, voglio le tue, ho bisogno delle tue labbra, ho bisogno di te" ribatté Magnus.
"Non ci credo. Non ci riesco mi dispiace. Perché dovresti preferire me a lei? Perché dovresti preferire un ragazzino che arrossisce ad ogni tuo minimo complimento, un ragazzino timido che è inesperto nel fare l'amore, un ragazzino che un giorno invecchierà e diventerà un peso per te, un ragazzino che ti ha fatto passare l'inferno facendoti aspettare un tempo infinito per fare l'amore, facendoti aspettare un tempo infinito per tenerti la mano per strada o per manifestare il suo amore in pubblico." Alec fece un respiró e continuó con le lacrime che minacciavano di scendere: " lo capisco se vuoi Camille, lei è bellissima, ci sa fare e potrà stare con te per sempre". Dopo un interminabile silenzio dovuto allo stupore dello stregone, finalmente prese parola:
"Perché dovrei preferirti? Perché sono secoli che sono su questa terra e non ho mai trovato qualcuno che mi faccia stare bene come fai tu, perché sei quello giusto, perché sei quello perfetto e neanche te ne rendi conto, perché mi sono innamorato di te. Non diventerai mai un peso per me e non mi hai fatto passare nessun inferno, il fatto che io ti abbia aspettato non mi è mai minimamente pesato dal momento che un tuo semplice sorriso mi ha cambiato la vita. Perché...perché io ti amo Alexander" il cacciatore con un espressione di stupore in volto, non ci pensò due volte prima di fiondarsi sulle labbra dello stregone, non avrebbe mai potuto pensare che una persona pensasse tutte quelle cose di lui, non avrebbe mai pensato che la persona di cui si era innamorato ricambiava a pieno i suoi sentimenti, si staccò dal bacio e finalmente lo disse:
"Ti amo anch'io Magnus"
"Bene, allora muoviti a posare quella borsa e vieni in camera" Alec arrossí violentemente ma compiaciuto dall'idea disse:
"S-subito"
"Ah quasi dimenticavo, sei bellissimo quando arrossisci"

................
È la mia prima storia in assoluto, fatemi sapere cosa ne pensate :)

Malec - One ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora