~ 44 • I love you •

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• Sophie pov •

Una notifica mi sveglia. Guardo il telefono, sono le 2.00 di notte. Chi mai potrà essere? Yannick starà sicuramente dormendo visto che domani ha allenamento, sblocco il telefono e vedo che Marco mi ha menzionato in un post che ha appena pubblicato. Leggo il lungo messaggio che ha scritto, le lacrime iniziano a riempirmi gli occhi. È proprio vero che "non esiste un Marco senza Sophie, e non esiste una Sophie senza Marco". Il mio migliore amico è tornato, ha finalmente detto quello che volevo sentirmi dire, ma forse è troppo tardi.

Mi arriva un direct da Marco. Ma che ci fa ancora sveglio? Domani sarà uno zombi se non va a dormire. Un altro messaggio, un altro ancora. È palesemente ubriaco, perfetto. L'ultima cosa che vorrei è che finisse nei casini per una cavolata.

Ti amo. Cazzo, Marco, potevi dirmelo prima, no? Mille pensieri iniziano a frullarmi in testa. Ora però, Marco è più importante.

Guardo su whatsapp, è online. Decido di chiamarlo.

<<Soooophieeeee>> esclama, rispondendo alla chiamata dopo neanche uno squillo. <<Sei ubriaco per caso?>> gli chiedo ma lui nega <<ho bevuto solo una birretta>>.

<<Va bene che sono quasi le 3 di notte, ma ti so ancora riconoscere quando sei sobrio e quando sei ubriaco>>.

<<Che palle, vuoi discutere adesso?>> sbuffa mentre mi scappa un sorriso. Possibile che, anche in una situazione del genere, finiamo per battibeccare come una coppia sposata? <<Ho bisogno di te>> mi dice.

<<Dove sei che vengo a prenderti?>> gli chiedo mentre metto la chiamata in vivavoce e indosso una felpa sopra il pigiama. <<Non lo so. È tutto buio e il mio senso dell'orientamento è pessimo>> ammette.

<<Non che da sobrio sia meglio>> lo prendo in giro. Mi faccio più seria e aggiungo <<Dai, guardati intorno. Dimmi una cosa che vedi>>

<<Boh, una casa.. E un'altra casa. C'è una casa con la luce accesa. Sono davanti alla porta e ora suono>> ma lo interrompo <<Ti prego, non suonare che ti prendono per maniaco. Ora salgo in macchina. Potrei avere un'idea di dove sei>>.

<<Fai presto che ho freddo, sono in maniche corte. A febbraio. Mi porteresti una felpa?>> ride. Mi sto immaginando la scena e scoppio a ridere. Ma è una risata nervosa.

Apro la porta di casa e me lo trovo davanti.

<<Ma sei idiota?>> sbuffo e lui mi guarda con un sorriso malizioso <<Vedi, anche da ubriaco ti penso sempre>>.

Butta le sue braccia attorno al mio collo e lo trascino dentro casa. Inizia a baciarmi lungo il collo ma lo stoppo subito <<Marco, è meglio se vai a dormire, altrimenti domani arrivi ad allenamento strisciando>>.

<<Non ho allenamento domani>> tenta di dirmi mentre si dirige barcollando in cucina e poi esclama <<Hai del gelato? Ho fame>>. Apro il freezer e trovo una confezione di gelato al cioccolato, il suo preferito. Prendo due cucchiai e ci sediamo insieme sul divano. Si avvicina a me, appoggia la testa sulla mia spalle e dice <<Mi dai un cucchiaio di gelato?>>.

<<Non hai le mani? Ti puoi anche arrangiare>> sbuffo mentre prendo un cucchiaio di gelato per me, ma lui è più veloce di me, si allunga verso di me e mangia la mia parte di gelato. <<Che palle che sei> sbuffo di nuovo.

<<Prenditi cura di me, sono troppo ubriaco>> dice facendo labbruccio. Sa che non so resistere a quella faccia.

Alzo gli occhi al cielo e sorrido. Finiamo la confezione di gelato e si appisola su di me. <<Vai in camera mia, così almeno stanotte dormi>> gli propongo. Si alza dal divano, mi prende la mano e sorride <<Vieni con me>>

<<Tu dormi in camera mia, io sul divano. Fine della discussione>>

<<No, tu dormi con me!>> sbuffa. Mi prende in braccio e insieme ci dirigiamo in camera mia.

Si sdraia nel letto e poggia la testa su di me, mi prende la mano e la appoggia sopra i suoi capelli. Bene, devo pure giocare con i suoi capelli. Si avvicina pericolosamente alla mia faccia e tenta di baciarmi, ma mi allontano.

<<Puzzi di alcol e comunque non mi sembra il caso>> gli dico girandomi su un fianco. Mi abbraccia da dietro e ci addormentiamo.

La mattina dopo ci svegliamo nella stessa posizione in cui ci siamo addormentati. Abbiamo dormito tutta la notte abbracciati, come quando eravamo piccoli. Mi giro e lo guardo mentre dorme. È così bello. Sta sorridendo. Gli passo una mano tra i suoi capelli e si sveglia. <<Buongiorno, bel addormentato>> gli sorrido mentre si stiracchia stropicciandosi gli occhi ed esorta <<Che mal di testa>>.

<<Ti preparo qualcosa da mangiare, tu ti alzi e ti fai una doccia fredda così ti svegli del tutto>> gli ordino cacciandolo fuori dal letto.

Mentre sto preparando i pancakes per colazione, Marco si presenta in cucina ed indossa solo i pantaloni della tuta. Rimango imbalsamata davanti a quella scena mentre una voce mi riposa alla realtà <<Soph, sei un caso umano. Stai bruciando i pancakes>>. Non puoi presentarti così, potrei quasi saltarti addosso. Soph, trattieniti. Calmati.

Marco prende il succo dal frigo e ci sediamo al tavolo. Mi fissa e sorride, io lo guardo e gli sorrido. Sembriamo due scemi. Quanto vorrei che fossimo in una situazione diversa.

Visto che nessuno dei due parla, prendo il telefono e gli mostro il messaggio che mi ha mandato ieri sera. <<Che mi dici di questo?>> gli chiedo mostrandogli il telefono.

<<è la verità. Soph, io ti amo. Purtroppo me ne sono reso conto troppo tardi. Ho rovinato tutto. Però, ti prego, non lasciarmi>>

Perché non si è svegliato prima? Oddio, anche io potevo dirgli prima quello che provavo per lui. Siamo due stupidi innamorati.

<<Marco, io non ti lascio. Però, ora c'è Yannick. Non potrai mai andartene dalla mia vita>> mi alzo dallo sgabello e lo abbraccio da dietro appoggiando il mio mento sulla sua spalla. Rimaniamo così per un po' e poi si gira verso di me. Mi prende le mani e mi guarda negli occhi <<devo dirti una cosa che non ti ho mai detto. Promettimi solo che non ti arrabbi>>

<<Va bene, ma mi stai preoccupando>>

<<Chloe mi ha praticamente costretto a stare insieme a lei. Mi ha ricattato minacciandomi che, se non mi fossi messo con lei, ti avrebbe fatto del male. Capisci benissimo che non potevo permetterglielo. Non l'ho mai amata. Quando ci sei tu di mezzo, io non ci capisco più niente. Sai, quando ho capito che avrei potuto perderti, ho capito quanto sei importante per me. Mi sono comportato da coglione, è vero. Avrei potuto affrontare la situazione in modo diverso, ma la paura ha preso il sopravvento>>

Lo ascolto a bocca aperta, mai avrei immaginato fosse stato questo il motivo. Che non l'amava, l'avevo già capito ma non pensavo che Chloe potesse arrivare a tanto. <<Marco.. io non so cosa dire, cioè non mi aspettavo una cosa del genere>> balbetto mentre lui mi abbraccia.

<<Ti prego, abbracciami forte>> gli sussurro mentre lui mi stringe forte a se. <<Io non ti lascio, piccola mia>> mi bacia la tempia.

<<Però stai con quello>> alza gli occhi al cielo mentre inizia a sparecchiare la tavola. <<Non iniziamo. E comunque, niente è sicuro con lui. Abbiamo iniziato a vederci da poco>>

<<Quello che vuoi.. io continuo a pensare che non sia adatto a te>> alza le braccia in difensiva e poi aggiunge <<sai che il mister ci ha dato alcuni giorni liberi? Pensavo di tornare a Palma, vieni con me?>>

<<Preparo le valigie. Non sai quanto mi mancano quegli idioti dei nostri amici>> e corro in camera a preparare la valigia seguita da un Marco sorridente.

Marco Asensio - InstagramDove le storie prendono vita. Scoprilo ora